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sabato, 20 aprile 2024 Aggiornato alle 09:00Gastronomia

L'Unione ristoranti del buon ricordo festeggia i 60 anni

di Giancarlo Marchesi
Al sodalizio sono stati legati, nel corso degli anni, ristoranti valsabbini e gardesani che donavano ai commensali degli speciali piatti in ceramica decorati, ora oggetto di collezione

L’Unione dei Ristoranti del buon ricordo, la più longeva associazione italiana di ristoratori, festeggia sessantesimo di fondazione. Nella primavera del 1964, per valorizzare e salvaguardare la cucina di territorio – grande ricchezza della tavola italiana -, che negli anni del boom economico correva il rischio di perdersi sulla scia dell’omologazione del gusto e la moda legata alla cosiddetta cucina internazionale, fu concretizzata l’idea di un giro d’Italia gastronomico del popolare giornalista Orio Vergani, già fondatore dell’Accademia italiana della cucina.

La felice intuizione di Vergani fu raccolta da Dino Villani, uomo di cultura e maestro di pubblicità, che diede vita all’Unione e presentò al Circolo della Stampa di Milano i dodici soci fondatori con i loro piatti, tra i quali spiccava una presenza bresciana: la specialità del ristorante Laurin di Salò. Gli aderenti dovevano di far conoscere le tradizioni gastronomiche del Paese, che a quel tempo erano ancora «segrete o neglette», come scriveva il critico Vincenzo Buonassisi, presentando l’iniziativa.

Ai commensali che gustavano questa specialità era donato un piatto in ceramica decorato in modo da illustrare la ricetta. Le ceramiche, realizzate dai maestri di Vietri sul Mare, avevano una unità di stile e, nel tempo hanno dato luogo a una particolare collezione che vanta numerosi appassionati.

Per quasi sessant’anni, fino a pochi mesi fa, almeno un ristorante bresciano è stato presente nell’Unione: nel tempo hanno aderito sei operatori che hanno proposto dieci specialità della nostra tradizione gastronomica.

Attraverso queste specialità, compiamo un goloso viaggio nella cucina bresciana: il Laurini di Salò è stato socio dell’Unione per 54 anni presentando nel tempo tre piatti. Il primo, il «Pollo al curry» (1964-1983), non rigorosamente in linea con la tradizione della nostra provincia, al quale è seguito «Trota in salsa Picedo» (1983-2007) e poi «Frittelle di cavedano» (2008-2018). Nel novembre 1972 aderisce al Buon Ricordo il ristorante sabbino più rinomato dell’epoca: Da Benedetto di Barghe con una portata della tradizione «Salsicce di vitello alla brace» (1972-1988) alla quale succede quella dei «Casoncelli alla puina» (1988-1992).

Nel 1992 entra nel circuito il ristorante Combara di Cortefranca con «Filetti di persico del Sebino» (1992-1999). Nel marzo del 1999 aderisce il ristorante Il cuoco di Paratico, che propone «Samam e bagoss, pennette del Sebino» (1999-2004).

Nel febbraio del 2011 è la volta del ristorante L’Uliveto di Sale Marasino con «Antipasto misto di pesci del lago» (2011-2013). L’ultimo ristorante arente è stato l’Acquadolce Hotel Villa Luisa con i «Tagliolini al ragù di coregone» (2014-2019) ai quali sono seguite le «Pappardelle al luccio in salsa gardesana» (2019-2023).

Con l’uscita nel novembre dello scorso anno dell’Acquadolce, ora l’Unione non annovera più nessun ristorante bresciano. Rimangono però i dieci piatti legati alle specialità, ambiti dal mondo dei collezionisti.

 

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