Il Viaggiatore Curioso
di Roberto Maggi
“I veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente; dicono sempre: “Andiamo”, e non sanno perché. I loro desideri hanno le forme delle nuvole”.
(Charles Baudelaire)

Milano: serpenti, fantasmi e … pietà
Milano è una città frenetica, ricca di idee, moderna ma indissolubilmente legata da un nobile passato a una cultura che ancora si può sentire e vivere in molti luoghi

Sirmione: non solo overtourism
Ripenso a Sirmione e a una sera d’autunno di tanti anni fa. Così almeno libero gli spazi geografici dall’overtourism e recupero l’anima più leggendaria della penisola di Catullo

Sotto la cupola ellittica più grande al mondo
Da ore sono in viaggio, direzione ovest, con una sola fermata nel cuore delle Langhe, a Santo Stefano Belbo, per omaggiare Cesare Pavese, che qui nacque nel 1908

In compagnia di Jacovitti
Ancora in terra molisana e, dopo aver peregrinato per i luoghi di Re Bove, arrivo a Termoli, unico porto del Molise e uno dei principali per raggiungere le isole Tremiti. Conquistato dalla bellezza del luogo, decido di fermarmi e di ristorarmi un po’

Alla ricerca del mito di Re Bove

Come in una fiaba
Quel nome così arcaico e così difficile da pronunciare, mi rimandava ad antiche vallate rivestite di rigogliosa vegetazione, con la selva di conifere invece delle distese coltivate a meleti. Anaunia!

Quanta storia a Modigliana!
È bellissimo poter constatare che in una cittadina sperduta tra le colline del forlivese, stretta tra i monti e il piano, ancora la memoria viva e sfidi i tempi, i cambiamenti, le dimenticanze

Camminando in una poesia
La pensavo diversa, e invece Pescara mi riceve con il suo abbraccio di mare e l’aspetto prevalentemente moderno. Con i suoi centoventimila abitanti, è la città più popolosa dell'Abruzzo e ha dato i natali a personalità come Gabriele D'Annunzio ed Ennio Flaiano...

Città ideale o sogno di pietra?
“Attenta Alice, - direbbe il Cappellaio Matto - fuggiamo di qui! Qua sono tutti normali!”. Dov’è, infatti, andata a nascondersi la sana follia? Ci vede ancora l’occhio-bambino che ci aiuta a sopravvivere? Che tiene in vita i nostri sogni e che non li lascia morire?

In Val di Stava 40 anni dopo la catastrofe
Anch’io me lo sono chiesto: Che ci vengo a fare quassù in questa bella giornata estiva? Mi rispondo: è per un dovere di memoria. Di triste rimembranza