04 Aprile 2009, 00.00
Agnosine
Mtb Agnosine

Prova di carattere alla 24h di Messina

La lunga ed impegnativa trasferta che ha portato il team valsabbino dell’MTB Agnosine ad attraversare tutto lo stivale italiano sino a sbarcare sull’isola siciliana si conclusa solo al rientro del camper con i bagagli e l’assistenza tecnica.

La lunga ed impegnativa trasferta che ha portato il team valsabbino dell’MTB Agnosine ad attraversare tutto lo stivale italiano sino a sbarcare sull’isola siciliana si è conclusa solo al rientro del camper con i bagagli e l’assistenza tecnica del team.
Alla prima prova della 24H Cup, corsa tra sabato e domenica scorsi a Patti, nella caratteristica località di Porticella, su di un balcone naturale affacciato sul golfo dinanzi le isole Eolie è successo proprio di tutto.
Un tracciato molto nervoso, divertente e selettivo ha messo a dura prova i partecipanti.
Continui colpi di scena e imprevisti hanno caratterizzato la settima edizione della 24 ore più a sud d’Italia che quest’anno veniva proposta con qualche mese di anticipo rispetto le passate edizioni per evitare il periodo più caldo dell’anno.

L’MTB Agnosine ha fatto enormi sforzi per poter essere presente anche qui, dando dimostrazione di essere una solida società, caparbia nel mettere in pratica gli obbiettivi prefissati.
Infatti, dopo aver anticipato la partecipazione con una squadra a quattro componenti, solo negli ultimi giorni è riuscita finalmente a rendere concreta la voglia di presentarsi a Messina con una squadra da otto per poter puntare direttamente alla vittoria.
Ma la ciliegina sulla torta è stata la partecipazione di Mara Ebranati che si è aggregata nelle ultime ore alla spedizione con l’intenzione di partecipare alla gara in solitaria, per difendere quel titolo di ‘Solitaria Femminile’ conquistato duramente nell’edizione 2008 della 24H Cup e tentare di ripetere la bella vittoria ottenuta sempre l’anno scorso proprio qui a Patti.

Il via della gara è stato dato alle ore 11.00 di sabato e un caldo sole accompagnava pedalata dopo pedalata i bikers impegnati sul tracciato, quasi interamente sterrato, che con i suoi 6Km di lunghezza sfiorava i 150 mt di dislivello a giro, snodandosi attraverso le larghe strade che serpeggiavano sulle colline di Porticella ormai in fiore.
Da qui si veniva facilmente distratti dal luccichio delle cristalline acque del Mar Tirreno su cui si specchiava il cielo limpido. Ma da li a poco la gara prende il sopravvento sul paesaggio mozzafiato e sui profumi della terra siciliana.
Dopo il primo giro è il capitano della squadra schierata dall’MTB Agnosine, Francesco Lombardo, a presentarsi per primo sotto lo striscione d’arrivo con pochi secondi di vantaggio per dare il cambio al secondo frazionista.

Una gara che per le prime ore si è giocata sul filo dei secondi ma che dopo circa due ore di continui cambi e giri a ritmo serrato vede la squadra bresciana ad inseguire la prima posizione con circa tre minuti di ritardo. Mattia Zontini, Valerio Tonni, Massimiliano Rassega, Enrico Micheletti, Alessandro Trenti, Francesco Capretti e Nicola Benetelli si alternano al capitano Lombardo mantenendo un ritmo regolare e costante facendo la propria gara in attesa che le ore trascorrano e che alla lunga la fatica livelli i distacchi.
E così, allo scadere della settima ora, l’MTB Agnosine comincia una lenta e significante rimonta sulla squadra che li precede.
Pochi secondi per giro diventano minuti al termine dell’intera tornata e alle ore 20.00 della sera, quando la sera ha ormai oscurato il percorso e la gara si accingeva al giro di boa delle dodici ore, l’MTB Agnosine era nuovamente al comando con 1’ e 06’’.

Ma a questo punto un forte vento di scirocco, che da qualche ora imperversava sulla costa siciliana portando non pochi disagi all’accampamento dei partecipanti, ha costretto l’organizzazione dell’evento a sospendere per questioni di sicurezza la gara.
Decisione condivisa all’unanimità da tutti i partecipanti. Una decisione che a questo punto vedeva avvantaggiare Mara Ebranati che dopo una bella partenza si è vista sfilare dalle avversarie scivolando in quarta posizione con parecchi minuti di ritardo a causa di una non perfetta affinità con il percorso.
Seppure le condizioni fisiche fossero ancora buone le cattive condizioni meteo associate all’impervio tracciato hanno condizionato parecchio la prova dell’atleta portacolori dell’Agnosine che rammaricata meditava già da qualche ora il ritiro.

All’alba del giorno seguente una riunione tecnica dell’organizzazione ha prima verificato la ritrovata praticabilità del percorso ed ha così annunciato la decisione di riprendere la gara a partire dalle ore 8.00 per portare a termine le restanti quattro ore previste dalla manifestazione.
Ma la decisione della ripartenza è stata accompagnata dall’idea di ripartire tenendo buoni solamente i numeri di giri completati azzerando di fatto i distacchi di tempo.
Una decisione, quest’ultima, accettata da tutti ma contestata da molti.
L’azzeramento dei distacchi di tempo poteva portare vantaggi o svantaggi a seconda della posizione congelata dopo le prime nove ore di gara e se per i team a otto o quattro componenti poteva trattarsi di una decina di minuti al massimo, per i solitari che mediamente percorrevano un giro dai 25 ai 30 minuti, non è stata una così lieta notizia.

Da qui l’Agnosine riparte con la consapevolezza che ormai non si tratta più di una 24 ore, o almeno, della 24 ore che si è soliti correre o per la quale ci si era preparati.
Ma le decisioni sono ferme ed insindacabili e così ci si affretta a preparare nuovamente divise e mezzi meccanici dopo aver dormito e riposato tutta la notte.
Mara Ebranati decide di ripartire e, vistasi sfumare l’obbiettivo di un gradino del podio, entra in gara tranquilla e determinata a portare a termine il suo “allenamento” cercando di divertirsi e di godersi fino in fondo questa nuova esperienza.
I ragazzi della squadra a otto cercano di portare a termine le quattro ore rimaste limitando i distacchi dalla squadra che a questo punto li precede e che si trova a dover sfruttare le doti da sprinter dei suoi componenti migliori per poter contrastare una nuova rimonta dell’Agnosine.

Al traguardo gli otto bikers portacolori dell’MTB Agnosine, dentro e al di fuori del misterioso mondo dell’endurance, sono secondi con quattro minuti abbondanti di ritardo dal team che li precede ma conservano comunque un discreto vantaggio sulla giovane e tenace formazione dei padroni di casa della ‘Conad Tyndaris’ che ha combattuto con le gambe e con il cuore per tutta la gara.
Ma a regalare l’ultima emozione di questa insolita gara è proprio la nostra Mara Ebranati che giro dopo giro, una caduta dopo l’altra, si è sempre rialzata e con un ritmo da cross country è riuscita a guadagnare minuti su minuti sino a sfiorare l’aggancio con la terza posizione, conservata d’esperienza, anche grazie l’intervento provvidenziale della fortuna che ci ha messo la mano, dalla veterana delle 24 ore Anna Mei.
Soddisfatta e letteralmente gasata, Mara, mette in archivio un’altra bella prova che l’ha vista confrontarsi prima di tutto contro se stessa uscendo a testa alta dalla crisi del giorno prima e orgogliosa del suo risultato ottenuto con grinta.

“Sono contento e anche un po’ emozionato – sono le parole di Francesco Capretti, alla sua prima gara in una 24 ore con i colori dell’Agnosine – perché oggi più che mai ho avuto la conferma di essere entrato a far parte di un gruppo forte e serio. Una squadra che a differenza di molte altre si contraddistingue per il fatto di partecipare a questo tipo di manifestazioni con atleti tutti tesserati alla stessa società. Cosa non facile, soprattutto se si ha la consapevolezza di partecipare con ambizione di vittoria lottando con altre pretendenti molto competitive e pronte a tutto. Per questo motivo il risultato ottenuto qui in Sicilia ha per noi un grande significato.”

“Alla grande soddisfazione per il risultato ottenuto – racconta il giovane e sorprendente Nicola Benetelli – affianco un po’ di amarezza per la vittoria sfumata solo nelle ultime ore. Ma questo non fa altro che darci nuovi stimoli per i prossimi appuntamenti.”
Alessandro Trenti ha parole di ringraziamento verso gli avversari e verso la sua squadra “Volevo ringraziare a nome di tutta la squadra dell’Agnosine gli amici Luca Mariotti, Alessandro Terenghi, Maurizio Leonesio, Nicola Bazzani, Alessandro Dora, Pierluigi Guatta, Ferotti Paolo e Luca Adipietro che fino all’ultimo giro hanno combattuto con noi per contendersi la vittoria. Ed in fine volevo ringraziare la dirigenza e gli sponsor dell’MTB Agnosine per lo sforzo organizzativo, Cicli Piton per l’assistenza tecnica e meccanica e tutti i miei compagni di squadra, grandi atleti ma prima di tutto grandi persone che onorano sempre il forte spirito di gruppo che ci unisce.”

Comunicato Stampa A.S.D. MTB Agnosine


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