Lunedì, 21 luglio 2025


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domenica, 20 luglio 2025 Aggiornato alle 07:00Lettere

Valditara bocciato a pieni voti!

di Mattia Chiodi

Chiodi: «Sarebbe forse il caso di chiedersi se ci sia effettivamente un desiderio concreto da parte dell’attuale classe dirigente di migliorare la Scuola»

 

Gentile direttore,

vorrei esporre il mio punto di vista in merito alla questione degli studenti che hanno deciso di fare scena muta all’esame di maturità. Innanzitutto ci tengo subito a precisare che, nonostante molte persone ritengano che debbano essere bocciati per il loro comportamento, ciò che questi ragazzi hanno fatto è del tutto legale: quello che effettivamente non è consentito fare, sotto il profilo giuridico, è il non presentarsi agli esami senza un giustificato motivo ma, dal momento in cui uno studente entra nell’aula e firma il foglio di presenza, questi è libero di gestire la propria esposizione come più gli aggrada, anche rimanendo in silenzio appunto, mentre la commissione è tenuta esclusivamente a valutare forma e contenuto dell’orale. Quindi, al netto di tutte le discussioni più o meno accese sull’argomento, questi ragazzi, anzi questi cittadini italiani maggiorenni, hanno la piena facoltà di esercitare i loro diritti nonché la loro libertà di espressione. Tutte le varie opinioni personali, compresa la mia, e qualsivoglia elucubrazione etico-morale sulla questione, anche se pienamente condivisibile, è solo fuffa, che piaccia o no. Ci tengo a ribadire questo concetto dato che nel nostro contesto storico attuale, in cui si sventola speso il vessillo della libertà di pensiero e di parola, questa visione sembra valere solo per idee conformi al pensiero dominante di chi sta al potere, mentre il dissenso e la protesta sono tacciati come qualcosa di orribile e fastidioso che non va preso in considerazione ma bensì osteggiato o silenziato.

 

Ciò che in realtà tutti noi dovremmo domandarci è il motivo per cui questo misero e sparuto pugno di studenti ha creato così tanto scalpore tanto da finire alla ribalta della cronaca nazionale di giornali e televisioni. Come mai il Ministro della Pubblica Istruzione Valditara si è precipitato a gamba tesa pur di ribadire la propria autorità nei confronti di cinque, sei studenti a fronte di oltre mezzo milione di ragazzi che ha sostenuto normalmente l’esame di maturità? Perché ha dato così peso allo 0,001 % dei maturandi? (ps: percentuale realmente calcolata)

 

Penso che un ministro, sicuro del suo operato, non perderebbe neanche mezzo secondo a controbattere o a mandare gli ispettori nelle scuole, anzi probabilmente sarebbe oberato di lavoro e si starebbe occupando delle vere emergenze della scuola quali la stabilità e la messa in sicurezza degli edifici scolastici, il contrasto alla dispersione scolastica, il rinnovamento degli attuali metodi di insegnamento (in relazione alle nuove scoperte nel campo delle neuroscienze), l’aggiornamento e la formazione della classe docente (sempre più a rischio precarizzazione) ed ultima, ma non meno importante, dell’esodo in massa dei giovani, spesso laureati, verso l’estero. Invece no, invece l’attenzione viene concentrata su di un test tanto inutile quanto anacronistico: basti pensare che negli ultimi anni l’esame di maturità viene superato normalmente dal 99.8 % dei candidati ammessi, mentre circa il 3-4 % degli studenti dell’ultimo anno viene fermato prima, in sede degli scrutini finali, come in un qualsiasi anno scolastico. Si capisce quindi come questo strumento non sia per niente selettivo e per di più risulta essere molto dispendioso per le casse dello Stato e dei contribuenti: tra commissari esterni ed esaminatori si parla di una cifra intorno ai 70 milioni di euro all’anno (senza contare il contributo che ogni studente deve versare per il proprio esame), in dieci anni sarebbero 700 milioni, chissà quante scuole e quanti interventi si potrebbero realizzare!

 

Nella mia personale esperienza, prima come studente e poi come professore, periodo in cui ho avuto modo di insegnare in diversi contesti (scuole statali elementari, medie e superiori sia licei che istituti tecnici e professionali, ed anche in scuole private di recupero anni e doposcuola), ho assistito al susseguirsi di tantissime modifiche, quasi sempre più di facciata che di sostanza e ho notato come i vari Governi prediligano ministri fedeli ancor prima che capaci. È facile intuire come la realtà dei fatti sia particolarmente indigesta ai vertici dell’esecutivo ossia che, a parte le solite grandi sparate su di una rivoluzione epocale della Scuola, tutto si risolva in una gattopardiana norma che modifica tutto ma non intacca il core del sistema, lasciando tutto inalterato se non addirittura peggio.

 

Chi è dunque l’immaturo da bocciare e rispedire al mittente? Gli studenti, rei di aver rivelato il segreto di Pulcinella ed aver sollevato perplessità sul nostro sistema scolastico o il ministro che minaccia punizioni severe per i dissidenti, mostrando tutta la sua insofferenza e la sua insicurezza nei confronti di una realtà ormai sotto gli occhi di tutti e alla quale non è ancora stato in grado di porre rimedio? Sarebbe forse il caso di chiedersi se ci sia effettivamente un desiderio concreto da parte dell’attuale classe dirigente di migliorare la Scuola ma probabilmente non conviene avere persone preparate e competenti dato che queste poi, ragionando con la propria testa, smaschererebbero tutte le panzane che ci vengono propinate quotidianamente. Non esistono studenti ignoranti ma solo politici incapaci.

 

Mattia Chiodi


 

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