La caponata di Adelina

Andrea Camilleri affermava che “con la cultura si mangia eccome, talvolta meglio, talvolta peggio, ma si mangia”. Invitato a Palermo ad uno squisito pranzo siciliano a casa di Leonardo Sciascia, ci confida che fu proprio quest’ultimo ad essersi alzato all’alba a cucinare per lui, ma non voleva che si sapesse. Molti dei suoi scritti sono arricchiti da una parte dedicata alla cucina popolare, un omaggio personale e autentico alla cultura culinaria siciliana. Di questa parla in modo particolarmente attento e “sentito”, come a raccontare la Sicilia di ieri e di oggi. Nel romanzo “La gita a Tindari”, il commissario Montalbano, disegnato dalla fantasia di Andrea Camilleri, apre il frigorifero e …“La vide. La caponatina. Sciavuròsa, colorita, abbondante, riempiva un piatto funnùto una porzione per almeno quattro pirsone, erano mesi che la cammarera non gliela faceva trovare…” Descritta così bene che viene voglia di assaggiare. È risaputo dai suoi lettori e visto nella serie televisiva dai suoi spettatori che, per il commissario Montalbano, noto per la passione per il buon mangiare, il pasto è come un rito, costituito da regole ben precise e, da tale, va consumato in religioso silenzio. Raccogli gli ortaggi, seleziona i migliori e poi prepara la caponatina di Adelina: 1 cipolla, 4 melanzane, 50 grammi di olive, 25 grammi di capperi, 3 gambe di sedano, 300 grammi di salsa di pomodoro, olio di oliva del Garda quanto basta, 1 cucchiaio di aceto, 1 cucchiaio di zucchero. Una cottura lenta e tanta passione per cucinarla. Al termine una spolveratina di mandorle. Tagliare le melanzane a cubetti, dopo averle lasciate per più di un’ora in acqua e sale; poi bisogna asciugarle e friggerle (e metterle da parte). Rosolare in un tegame le olive, i capperi e il sedano (già scottato in acqua bollente per circa 10 minuti); aggiungere la salsa di pomodoro e condire con aceto e zucchero. Unire nel tegame i cubetti di melanzana fritti. Lasciare insaporire per qualche minuto a fuoco bassissimo. Poi si lascia riposare tutto. Da servire fredda, anche il giorno dopo, anzi, meglio il giorno dopo.Si fa in poco tempo ed è facile. Un “Bonu manciari.” In foto i luoghi di Montalbano

La caponata di Adelina

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