Osservare… l’importanza di guardarsi e soffermarsi sui volti
Ti sei mai sentito osservato? Osservare richiede calma, quiete, equilibrio e tempo lento
L’osservazione educativa è, dunque, autentica, in quanto coinvolge attivamente e dinamicamente i suoi protagonisti (educatore ed educando), attraverso i quali è possibile una conoscenza reale dei fatti considerati, certo da non assolutizzare, ma da integrare in forma autentica con altre fonti di conoscenza.
Osservare qualcuno per favorire la sua crescita è una missione importante.
Osservare per capire come qualcuno si sia comportato nel corso di un’attività o una situazione, per cogliere alcuni suoi tratti, alcune sue propensioni, alcune sue forme di apprendimento, richiede una considerazione attenta, preventiva e mirata in ordine degli strumenti più idonei, ai momenti più opportuni, oltre che agli obiettivi e al riconoscimento degli indicatori utili allo scopo.
Ci sono delle attività che vanno a valorizzare lo sguardo?
Questa azione esige un elevato grado di intenzionalità, sistematicità, cautele critiche, continua congiunzione tra teoria e prassi, tra pensiero e azione.
Si tratta di qualcosa di molto più complesso e ricco: la valorizzazione di uno sguardo consente la pensabilità e il sentirsi riconosciuti e amati nel qui e ora.
Osservare richiede:
Linguaggio chiaro e descrittivo
Astinenza da giudizi
Azioni educative per aiutare la persona ad essere consapevole di sé
Prova quindi a potenziare questa tua capacità di osservazione con un semplice esercizio noto come il "gioco del ritratto".
Ecco come funziona: in un momento tranquillo, mentre sei a casa, va benissimo anche durante la cena con la tua famiglia, scegli una persona seduta a tavola e volgi il tuo sguardo e la tua attenzione su di essa.
Passa qualche istante semplicemente ad osservare questa persona; nota i dettagli del suo aspetto, le espressioni che assume il suo viso, i gesti e il modo in cui si muove.
Dopo questa tua osservazione, prenditi un momento per scrivere tutto ciò che hai notato.
Poni l’attenzione, con la tua memoria, non solo al suo aspetto fisico ma anche e soprattutto al linguaggio del suo corpo e alle emozioni che ha espresso.
Sarebbe bello poi che avessi la possibilità di condividere le tue osservazioni con la persona che hai osservato. Chiedile come si sentiva in quel momento e nota se ci sono stati aspetti che non avevi osservato.
Infine, rifletti su come ti sei sentito durante l'esercizio.
Cosa hai imparato su di lei/lui e su te stesso come osservatore?
Questa pratica non solo ti aiuterà a sviluppare una maggiore attenzione ai dettagli ma anche ad approfondire una migliore connessione con l’altro.
Sofia dal Zovo
Tatiana Mora