L’ascolto consapevole: una strada che punta ad un sentire reale
La comunicazione ai giorni nostri presenta sempre più difficoltà e limitazioni
Ci si può sentire non riconosciuti, ignorati o addirittura vivere un affronto personale quando si tenta di parlare senza sentirsi sufficientemente ascoltati: può capitare spesso di competere con un telefono o tv che attira costantemente l’attenzione di chi dovrebbe ascoltarmi.
Quando si cerca una comunicazione autentica e costruttiva quello che rappresenta un limite, un ostacolo che blocca le opportunità di scambio reciproco e limita moltissimo la profondità delle interazioni è il fatto di frammentare l’attenzione: il cosiddetto multitasking.
Molti di noi apprezzano profondamente quando qualcuno non controlla costantemente il proprio telefono e non invia messaggi mentre condividiamo un pasto, facciamo una passeggiata o ci impegniamo in una conversazione.
La pratica della consapevolezza include l’attenzione al qui e ora, con uno spirito di ricettività e di non giudizio.
L’ascolto autentico coinvolge tutti i sensi e fornisce informazioni su altre persone e sulla loro storia, sui loro stati d’animo, desideri, sfide, intenzioni, bisogni e sogni.
Prima di saltare a giudizi frettolosi o spiacevoli su un’altra persona, l’ascolto consapevole può fornire una strada per capire cosa la motiva, di cosa ha paura e come può sentirsi invalidata.
Quando siamo veramente consapevoli, siamo fiduciosi, sereni e per nulla impulsivi: osserviamo pienamente, accettiamo ciò che sta accadendo e lo riconosciamo.
Alcuni consigli pratici per mettere in pratica l’ascolto consapevole:
◄ concentrarsi su ciò che l’altra persona sta dicendo;
◄ notare la sua espressione facciale, ai gesti, al volume e al tono della sua voce;
◄ considerare la sua storia e della sua personalità prima di giudicare ciò che dice;
◄ fare domande o commenti non giudicanti e accoglienti;
◄ non interrompere;
◄ essere empatici e validare il suo punto di vista prima di esporre il nostro.
Sofia dal Zovo
Tatiana Mora