Mercoledì, 19 novembre 2025


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mercoledì, 19 novembre 2025 Aggiornato alle 08:00blog - il viaggiatore curioso

Ma l'incontro avvenne a Teano?

di Roberto Maggi

Il sole si era da poco levato. Garibaldi, in sella a “Marsala”, la sua fedele cavalla, si avviò incontro al Re

 

 

Erano circa le sette del mattino del 26 ottobre 1860. Preceduto dal suono delle fanfare e dal rullo dei tamburi, il Re arrivò in divisa da generale su un cavallo arabo storno, seguito da un codazzo di generali e di servitori. Appena scorse Garibaldi che lo attendeva, si staccò dal resto del gruppo e lo raggiunse. Il sovrano e l’eroe si strinsero a lungo la mano e si salutarono.

 

“Saluto in voi il primo Re d’Italia!” disse il Generale.

Il Re salutò amichevolmente: “Saluto in voi, Garibaldi, il mio migliore amico!”.

Il Generale si mise alla sinistra del Re e cavalcò con lui fino all’ingresso in Teano.

 

Quello che è passato alla storia come “incontro di Teano”, porta invece il nome della località dove Garibaldi e il Re si diedero il saluto di commiato. A lungo si credette che l’incontro fosse avvenuto al Ponte di Caianello, odierno Ponte di San Nicola, nella frazione di Borgonuovo.

 

Infatti qui, lungo la strada Sp329, il 26 ottobre 1960, nel 1° Centenario dell'Incontro, fu inaugurata la stele a ricordo dell'evento. Il monumento è composto da una colonna di granito dell'antica Teanum, poggiata su un plinto che porta inciso il saluto rivolto da Garibaldi a Vittorio Emanuele.

 

A poca distanza, davanti alla chiesa di Maria SS. Della Libera, due vigorosi platani si elevano verso il cielo. Furono piantati qualche anno dopo lo storico incontro, qualcuno dice per ristorare i viandanti. Io credo ci sia sotteso un alto valore simbolico. Poiché quei due alberi robusti, secondo me, ricordano i due illustri personaggi che si strinsero la mano su quelle strade.

 

 

Eppure la solita, proverbiale curiosità mi ha spinto a fare un’accurata ricerca. E ne è risultato che l’incontro di Teano (perdonate il gioco di parole!) non è avvenuto a Teano. 

 

E a conferma di ciò, i luoghi stessi parlano da soli. Ricostruendo per bene i fatti, ho scoperto che Garibaldi quel 26 ottobre si era portato fino al quadrivio di Taverna della Catena, nel territorio di Vairano, tra Caianello e Teano, proprio nei pressi di una storica taverna di sosta e di cambio cavalli: la Taverna della Catena, così detta perché quando i sovrani borbonici se ne andavano a cacciare nella riserva di Torcino, il quadrivio veniva sbarrato da una catena.

 

 

E fu proprio qua (non a Teano) che avvenne lo storico incontro! Ce lo conferma un semplicissimo cippo posto a bordo strada davanti ad un edificio che un tempo ospitava la famosa taverna. Simile a un plinto con tettuccio, riporta su ogni lato delle targhe commemorative

 

 

“…cui seguirà più degno monumento” recita in chiusura una di queste targhe. Il monumento, però, non fu mai realizzato. In compenso ci pensò un comitato, sorto spontaneamente a Fiesole, a realizzare un gruppo bronzeo che immortala i due protagonisti nell’istante in cui si stringono la mano. Lo si può ammirare in una piazza centrale della bella cittadina toscana.

 

Qui, invece, tutto è lasciato all’essenzialità. Un po’ come successe allo stesso Garibaldi, che dopo aver scortato il Re fino a Teano, declinò un invito a fermarsi per la colazione, e raggiunse una povera osteria. Qui, seduto su di un barile, consumò uno spuntino spartano a base di pane, cacio e acqua, insieme ad alcuni dei suoi ufficiali.

 

 

I luoghi citati in questo testo si trovano in provincia di Caserta.

 


 

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