Mercoledì, 30 aprile 2025


Banner
ValleSabbiaNews logoBanner


Breaking News
 

mercoledì, 19 febbraio 2025 Aggiornato alle 08:00Blog - Glocal

Governare il turismo, il ruolo chiave dei Comuni

di Valerio Corradi

Una ricerca dell’OTG, presentata a Salò, ha esplorato il ruolo dei comuni nella gestione dello sviluppo turistico 

 

 

In una fase di forte intensificazione dei flussi turistici globali e locali, che le proiezioni danno in ulteriore crescita nei prossimi anni, si torna a toccare con mano l’ambivalente impatto che il turismo produce sulle aree di destinazione, sia in termini di opportunità economiche e occupazionali sia in termini di ricadute sociali e ambientali. 

 

L’andamento di molti indicatori (arrivi, presenze, affitti, ecc.) certifica che la globalizzazione turistica interessa ormai da vicino anche il territorio bresciano e soprattutto le località maggiormente attrattive a livello internazionale, in primo luogo il lago di Garda, l’alta Valle Camonica e la città di Brescia senza però dimenticare il lago d’Iseo e la Franciacorta. 

 

Il turismo non solo sta aumentando ma si sta anche differenziando per il cambiamento nella geografia degli arrivi, per la diffusione dei soggiorni brevi, per l’arrivo di nuove generazioni di turisti e per la comparsa di nuove pratiche di vacanza connesse all’uso delle tecnologie digitali. 

 

Questo nuovo turismo offre nuove opportunità ma porta anche con sé delle non indifferenti criticità, le più visibili delle quali sono il sovraffollamento di alcuni siti, il problema dell’invivibilità e una serie di fenomeni connessi alla distorsione dei prezzi al consumo e del mercato immobiliare. 

 

All’interno di questo quadro è tutt’altro che marginale il ruolo svolto dai Comuni nel gestire e nell’orientare lo sviluppo turistico. I Comuni, infatti, possono essere (o meno) catalizzatori di un turismo locale sostenibile e attento alla valorizzazione della dimensione culturale, creando (o meno) le condizioni favorevoli agli operatori ma anche tenendo conto (o meno) delle esigenze presenti e future delle comunità locali e dell’ambiente. Peraltro, non va dimenticato che essi possiedono alcuni strumenti per orientare lo sviluppo turistico (ad esempio i piani urbanistici e l’imposta di soggiorno) e che sono chiamati a garantire servizi per l’intera cittadinanza. 

 

Sono queste alcune delle riflessioni preliminari che hanno indotto l’Osservatorio per il turismo sul lago di Garda dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (in collaborazione con la Comunità del Garda) a promuovere, negli scorsi mesi, una ricerca su come gli amministratori locali vedono il turismo di oggi e su come essi si pongono di fronte al fenomeno. Interlocutori privilegiati sono stati i sindaci dei comuni della riviera del Benaco (33 quelli che hanno partecipato alla ricerca) che, come noto, comprende un’area vasta ed eterogenea con centri a lago e nell’entroterra, collocati tra le province di Brescia, Mantova, Verona e Trento. 

 

I primi cittadini hanno espresso la consapevolezza che l’intensificazione e la differenziazione della domanda turistica sta generando effetti multipli sul territorio che richiedono strategie sovralocali. Tra i diversi aspetti emersi, la rilevazione ha evidenziato che è il tema della sostenibilità sociale e ambientale ad essere considerato imprescindibile, anche se non sempre si traduce in convergenti e coerenti decisioni. 

 

Una questione prioritaria è quella della mobilità, considerando le carenze infrastrutturali e la palese insostenibilità dell’attuale uso di massa dell’auto privata nell’area gardesana e non solo. Il 42 per cento degli amministratori locali ha dichiarato di aver cercato di intervenire su questa delicata materia. Quella della mobilità è anche una delle aree su cui viene investita una parte rilevante dei proventi della discussa imposta di soggiorno. 

 

Nel complesso, pressoché la totalità dei sindaci ha espresso soddisfazione per la stagione turistica del 2024 e sul versante della promozione ha dichiarato di puntare per il futuro, con ottimismo, soprattutto su manifestazioni, eventi di richiamo ed enogastronomia, esprimendo una forte disponibilità a lavorare per la valorizzazione del ricco patrimonio storico e culturale. 

 

La ricerca ha confermato il carattere strategico di una fattiva collaborazione tra tutte le parti interessate (enti, imprese turistiche, turisti, organizzazioni non profit, esercenti, istituzioni educative e comunità locali). All’interno di questa collaborazione un ruolo determinante può essere svolto dagli enti di ricerca universitari che producono nuove e più specifiche conoscenze, offrono percorsi formativi di alto livello e (nell’ottica della terza missione) diffondono e trasferiscono cultura al di fuori del contesto accademico, contribuendo attivamente a promuovere una riflessione aperta e partecipata per la costruzione di un modello di sviluppo locale autenticamente sostenibile.

 

(tratto dal Giornale di Brescia)

© Riproduzione riservata

 

Leggi anche...