Ciao, suor Margherita Baresi
È tornata nelle braccia del Padre suor Margherita Baresi, comboniana. I funerali si sono svolti questa mattina nella chiesa delle suore Comboniane in Buccinigo (Como)
Stamattina camminando ho letto questo necrologio: “È tornata nelle braccia del Padre, per il Quale ha speso la sua vita nella testimonianza della carità verso i fratelli nei lunghi anni in Africa suor Margherita Baresi, Comboniana, di anni 87. Ne danno il triste annuncio i fratelli Italo, Mario ed Emilio, le cognate, i nipoti e parenti tutti…”
Suor Margherita era figlia di Angelo e Lucia, che avevano formato una bella famiglia di 13 figli (il primogenito, Luigi, fu tra i dispersi sul fronte Russo). Margherita scelse la strada religiosa come i fratelli Gianpiero Baresi, missionario comboniano in Brasile, e Innocente, che come sacerdote diocesano ha lasciato un segno indelebile a Bagolino (dal ‘53 al ‘63), a Treviso Bresciano (dal ‘63 all’80), a Sabbio Chiese (dall’80 al 2005).
Suor Margherita partì per l’Africa, sull’esempio di Comboni che diceva: “Salvare l’Africa con l’Africa”. In Eritrea insegnò matematica all’Università dell’Asmara e si dedicò per tutta la vita a promuovere iniziative di fratellanza e di solidarietà.
Sono molti i comboniani gavardesi, tra loro suor Maria Teresa Goffi, suor Bianca Bresciani, don Italo Giustacchini, padre Gabriele Chiodi, Angelo Pedrotti fratello comboniano, padre Ezio Bettini e suor Liliana Rivetta.
Fu proprio suor Margherita a incontrare Liliana da ragazza ed a raccontarle la vita missionaria in Africa. Liliana ne fu così entusiasta che tra i vari Istituti religiosi scelse le Suore missionarie comboniane, “donne innamorate di Cristo Gesù, sempre in cammino sulle strade della missione, per essere sorelle e compagne di viaggio degli ultimi”. Una storia nata dall’intuizione profetica di Daniele Comboni che avvertì l’urgenza di integrare la presenza della donna consacrata nella missione evangelizzatrice della Chiesa.
Cara suor Margherita, a te che come tante missionarie hai dedicato la vita per la causa dei poveri e degli ultimi, dedico la struggente canzone di Ivano Fossati:
“Dicono che c'è un tempo per seminare e uno che hai voglia ad aspettare…
C'è un tempo perfetto per fare silenzio, guardare il passaggio del sole d’estate
e saper raccontare ai nostri bambini quando è l’ora muta delle fate.
C’è un giorno che ci siamo perduti come smarrire un anello in un prato
e c’era tutto un programma futuro che non abbiamo avverato.
È tempo che sfugge, niente paura, che prima o poi ci riprende
perché c’è tempo, c’è tempo c’è tempo… per questo mare infinito di gente…
C’è un tempo bellissimo tutto sudato, una stagione ribelle
l’istante in cui scocca l’unica freccia che arriva alla volta celeste e trafigge le stelle
è un giorno che tutta la gente si tende la mano
è il medesimo istante per tutti che sarà benedetto, io credo da molto lontano…
Dicono che c’è un tempo per seminare e uno più lungo per aspettare
io dico che c’era un tempo sognato che bisognava sognare.”
Grazie per quello che hai donato
maestro John
Nelle foto suor Margherita con i fratelli Gianpiero e Innocente e la famiglia nel 1941.