12 Febbraio 2023, 06.51
Blog - Maestro John

Leggerezza

di Maestro John

In un tempo di notizie sempre più pesanti, ci sono molte persone che donano grazia e leggerezza. Come la poesia. Poi eventi, due compleanni e un anniversario di matrimonio. Ma prima un messaggio di speranza.


Una candela per Chiara. Chiara è una ragazza di Gavardo di 21 anni, appena compiuti, che si trova in rianimazione ormai da oltre tre mesi e la situazione purtroppo resta bloccata.
Così amici e parenti hanno deciso di abbracciare la famiglia uniti in una grande preghiera. Riaccendiamo la luce della speranza, tutti uniti in un gesto simbolico ma significativo.

Stasera, domenica, alle ore 21 poniamo una candela sul davanzale di una finestra della nostra casa e insieme recitiamo dieci Ave Maria, ognuno nella propria famiglia.
Per Chiara, perché il Signore, anche attraverso l’intercessione di Maria, esaudisca le nostre preghiere (ieri era l’anniversario dell’apparizione della Madonna di Lourdes). Forza Chiara!

Così piccola e fragile. La poesia, intendo
.
Nella vita incontriamo persone sgarbate, intolleranti, che riuscirebbero a far litigare gli angeli. Ma ci sono persone accoglienti, che portano serenità, anche con un semplice sorriso.
Alcune scrivono poesie che donano bellezza: in italiano o in dialetto, che importa? La poesia è il respiro dell’anima, la forza delle parole, la capacità di commuovere, è l’arte (come scrisse Calvino) di far entrare il mare in un bicchiere.

Permettetemi di citare alcune persone che regalano emozioni con le loro poesie.
Sono tante, così tante che certamente ne dimentico molte, e chiedo scusa.

La cara Gabriella Cantoni Bravi
, moglie dell’artista Giuseppe Bravi, che nel libro “I rumori della memoria”, ha dedicato una poesia al fiume Chiese:
“Ritornerò al fiume a depositare
il mio corpo nell’acqua
e a consegnare al vento
la mia voglia di volare.
Prima, andrò a cercare primule di neve
per la mia sete;
andrò sul margine dei fossi che da tanti anni
mi conoscono
e riempirò le mie mani di viole
e i miei occhi di primule gialle.
Ritornerò al Molino, per udire
le sagge parole del fiume:
“Passerà…tutto passerà!”
M’incamminerò poi verso il mare
pensando che là, forse,
ritroverò anche te,
al margine dell’infinito.”


Alcuni autori di poesie: i miei amici Deni Andrea Giustacchini, Luca Lombardi, Beatrice Meloni, Antonio Abastanotti, Fabrizio Landi, Paolo Catterina e il caro Renzo Mosca…

A scuola ricordo maestre che creavano nei bambini l’amore per la poesia: Vanna Ferraboli, Fiammetta Segala, Erodia Maccarinelli, Grazia Maccarinelli e Natalia Fantoni.
Indimenticabili le poesie di una mamma, la signora Maria Teresa di Prevalle, che si definiva “libellula impaurita”.

Il mio ex Direttore a Prevalle, il grande Omero Sala, scrive straordinarie poesie, come questa:
“Forse si può dire amore
anche questo nostro che non sembra
e si trascina lento e sempre uguale
senza lune fosforescenti e occhi chiari, senza parole sussurrate,
senza mani intrecciate
e baci belli nella notte bella.
Forse si può dire amore
anche questo nostro
che stanco si lascia consumare
un giorno dopo l’altro,
senza fiori e profumi,
senza sole, senza vento,
senza vele e gabbiani,
senza acque calde
e capelli bagnati sulla spiaggia,
belli nella luce bella.
Forse si può dire amore anche questo
questo indugiare
senza ardori e senza arcobaleni,
senza crepuscoli, canzoni e tenerezze.
Forse si può dire amore anche questo,
questo nostro fluire
che teme il giorno che arriva
e non dissipa la notte
e si nutre di incertezza e di paura.”


Il 21 marzo 2017, in occasione della Giornata Mondiale della Poesia, il Comune di Gavardo aveva pubblicato le poesie inedite di autori gavardesi: Vittorino Abastanotti (Riflesiù a Tenerife), Giacomo Avanzi (Attimi), M. Claudia Bellucci (Ragazzo), Cesare Bettini (Kneissel blu), Paolo Bettini (A Sarsina), Carlotta Castellini (Per uno Spirito puro), Luca Denti (È di sale), Mariastefania Facchinetti (Hai dimenticato il tuo libro di poesia), Lorenzo Ferrari (T’aiuto perché… dalla mamma al figlio disabile), Beatrice Ferretti (El mé paess), Giuseppe Ghidinelli (Cardo selvatico), Caterina Goffi (La mia casa), Filippo Grumi (Prima alba), Maria Eles Lopeboselli (Mimì), Andrea Pasini (Come pioggia), Ettore Pontiggia (L’orologio), S.B. (Addii), Luigina Saccani (Il gesto), Gildo Savoldi (Cara signorina Cecilia), Roberta Tabaglio (Puro è questo Amore), Gabriella Tedoldi (Il dolore dell’amore), Francesca Usardi (Rimani), Marco Vaccaro (Stazioni).

L’Associazione “Borgo del Quadrel” aveva indetto il concorso di poesia dialettale “Rime e ricordi” dedicato al caro Cesare Cavagnini.
Prima classificata la poesia di Fabrizio Landi (El Cés urgugliùs e L’òm dal capèl blö), 2^ Marcello Podavini (L’è nàt e Cà e gàta), 3^ Margherita Bergomi (La Paléra e Le rogasiù), 4^ Elisabetta Bresciani (Üci de gat), 5^ Lorenzo Ferrari (Sö la pianta de fìc e L’éra on dé cald d’istàt), poesie segnalata di Pietro Simoni (Söl mé solér e Considerassiù dè giü che gha passat j-otanta / I msterér dè ‘na ólta) e di Nerino Mora (La monega), Antonio Abastanotti (La vecchiaia / La primaera), Gabriele Abastanotti (El progres / Me, te e la lüna /La solidarietà/ La fam l’è ‘na bröta bestia), Vittorio Abastanotti (L’ascolto / La solitudine / Nüsü dei vèci i scampa), Giacomo Avanzi (Fin che lüsia ‘l lümì), Chiara Bertuetti (Èl piantù visti de fèstä), Giuseppe Bignotti (Penser de un scarpulì), Magda Bosio (I pondór / La Güstìna e le so oche / La mèssa de la duminica), Elisabetta Bresciani (La vecia casina / Fomne), Daniela Bruni (El paserì / Acqua bela / Sperom), Patrizia Damiani (Al me ubà), Beatrice Ferretti (A Vittorio Re / Suèrssòc / Nadal), Andrea Franzoni (A le sic de la matina / Vaco dighel che patiser), Giuseppe Ghidinelli (Le stagiù…dèlä vitä / Fiùr…amó de catà / ‘na tutìnä ròsa…coi balì bianc’), Andrea Liaci (L’ùltima nòtt a Ider), Eles Maria Lopeboselli (El vöt e el nient), Erodia Maccarinelli (El gat che soca sol soc / El Mario Spinèt / Olta pagina…), Francesco Maioli (Vòi ricordà èl pòer Céesèr Càagnì), Beatrice Meloni (Notèr sóm brai), Nerino Mora (A l’ombrea / La ca), Paolo Soldi (Primòerò / Laorà/ La Valsabbia), Angelo Susio (I Döbe de Gioàn e Angilì) e Luisa Togni (Cesare).

Nell’Illustre Teatro di Vestone scrivono Manuela Bonacina, Silva Pollini e Antonella Pialorsi, che ha scritto questi bei versi:
“Dove si sarà addormentato
lo scoiattolo che ho visto
salire sopra il pino in estate?
E la volpe regina dei pollai
che ho visto correre, svolazzando
la sua coda rosso fuoco
lungo il sentiero del bosco?
Questo si chiede la bimba
mentre guarda la neve.”


Letizia Leni e Lucia Zaccagnini hanno ispirato “Il Polo di Mezzo”, che intrecciava poesia, fotografia, musica e teatro grazie all’associazione Rebus di Gavardo (con Roberto Cavagnini insieme ad Alessio Savoldi, Pierluigi Annunziata, Stefania Candido, Antonio Capasso, Emanuela Goffi, Paola Tebaldini ed il teatro di Michele Beltrami e Paola Canizzaro)

Sergio Bertoloni ha scritto “Poesie e ricordi”, mentre le poesie di Michele Zambelli hanno ispirato “Sipario di un’anima perduta” con l’attore Matteo Baronchelli, Amedeo Monda (chitarra) e Simone Pe (Light Designer).

L’amica Ceci Cattaneo mi ha gentilmente indicato alcuni poeti e poetesse di Villanuova: Bianca Boschiroli, Rosaria Bertelli, Franca Vitali, Paolo Silvestri, Graziano Cippini, Pedro Avigo, Carlo Tanghetti. Di rilievo è Graziano Cippini, nato nel 1944 a Villanuova sul Clisi, sposato con Mariangela dal 1970, hanno i figli Gualtiero e Viviana.

Cippini è la memoria storica di Villanuova: conoscitore come pochi del suo paese e catalogatore di eventi grandi e piccoli, ha creato un archivio al quale attingono tutti per foto storiche e aneddoti della storia villanovese. È stato impiegato all’ufficio protocollo del Comune. Colpito dalla polio in tenera età, ha convissuto con la sua disabilità con spirito tenace, sempre attivo nella comunità civile, negli scout e all’oratorio, offrendo sempre il suo positivo contributo.
Alcune sue poesie venivano pubblicate sul bollettino parrocchiale che raggiungeva tutte le famiglie. Nel 1970 partecipò con 3 poesie ad un concorso promosso dalla biblioteca civica, sindaco il maestro Sandrini.
Ecco ‘Sera!’
“C’è silenzio intorno a me.
Solo lo stormire delle foglie
accompagna i battiti del mio cuore
e pare che ogni altra cosa sia morta.
Vado così, fra sentieri interminabili;
passo lento, sguardo al cielo,
guardo la vecchia luna con sorriso sardonico,
si riflette nel ruscello muto.
Cammino. Cammino. Mi sento accarezzare il viso.
L’aria è fresca, limpida, calma.
Sono felice! Felice e colmo di gioia d’amare
tutto ciò che di bello e di grande mi circonda.
È sera! Tutto è mistero e buio,
privo di vita e di parole.
Solo nel cuor mio c’è la gioia:
è quella gioia che il buon Dio ogni sera
diffonde e invade il cuor mio.”


L’associazione “La Rosa e la Spina” merita un grazie di cuore per le iniziative a pieno ritmo che propone. Come il progetto di recupero artistico dei lavatoi (“Come l’acqua il tempo scorre”).
O il concorso di prosa e poesia “Il lavoro oggi”, o il Festival della Poesia organizzato dalle simpatiche Poetenti, con “A cuore scalzo” (rappresentazione dedicata alla poetessa Antonia Pozzi) o il reading “La voce potente della poesia – Poeti per il cambiamento”. Brave, donne ch’avete intelletto d’amore!

Vorrei dedicare all’amico Beppe Lavo, che ama Leopardi, Pasolini, Pavese e Calvino, una poesia di Edgar Lee Masters da “Antologia di Spoon River” dal titolo “Francis Turner (un malato di cuore).
De André ne ricavò una splendida canzone.
“Non potevo correre o giocare
da ragazzo.
Da uomo potevo solo sorseggiare dalla coppa,
non bere –
perché la scarlattina mi aveva lasciato il cuore malato.
Ora giaccio qui
confortato da un segreto che solo Mary conosce:
c’è un giardino di acacie,
di catalpe e di pergole dolci di viti –
là quel pomeriggio di giugno
al fianco di Mary –
baciandola con l’anima sulle labbra
l’anima d’improvviso prese il volo.”
Concludo con una poesia sempre attuale in questi tempi di guerra.
“Oh amore, restiamo fedeli
l’uno all’altra! Poiché il mondo, che pare
stendersi davanti a noi come una terra di sogni,
così vario, così bello così nuovo,
in verità non ha gioia, né amore, né luce,
non ha certezza, né pace, né soccorso nel dolore;
e noi qui siamo come su una piana oscura
percorsa da suoni confusi di lotta e di fuga,
dove eserciti ignari combattono la notte.”

(Matthew Arnold, Dover Beach)

Quanto a me, sono un poetastro. Ogni tanto vado a capo con le parole: non è abbastanza per essere poeti, immagino.

Alcuni eventi:
* oggi, domenica, a Livemmo dalle 14 torna il fantastico Carnevale di Livemmo con la “vècia del val”, “l’omasì del zerlo” e “l’uomo bifronte”
* oggi a Villanuova all’Auditorium Garda ore 16 arriva il Circo Sterza con Pipino, Neil e il simpatico Olaf
* a Villanuova pomeriggi Danzanti al Circolo ACLI

* lunedì alle 15.30 a Gavardo in Biblioteca “Baby Atelier”: c’è un nuovo amico goloso che cambia colore ogni volta che mangia, vieni a conoscerlo! laboratorio per bambini 3-5 anni (prenotazione obbligatoria tel. 0365377463)

* martedì è San Valentino, festa degli innamorati. Battuta: L’amore ti fa fare cose pazze, io per esempio mi sono sposato.
* martedì sera a Gavardo nella sala Bruni Conter del Museo per il corso “Alle origini del Gattopardo” l’amico Enrico Giustacchini tratterà “Il Duecento a Gavardo: un secolo di emozioni” (prenotazione obbligatoria)

* mercoledì a Gavardo in Biblioteca dalle 15.30 alle 18  “Libera la tua creatività!” (Hub tecnologico) per ragazzi 11-17 anni: porta un’idea di cosa vuoi creare o personalizzare e cercheremo di realizzarla insieme
* mercoledì dalle ore 20 a Villanuova Fablab corso avanzato di stampa 3D

* giovedì in Biblioteca a Villanuova alle 16 “Creando con Nicole” laboratorio di uncinetto (necessaria la prenotazione, max 6 persone)
* giovedì sera a Gavardo in Biblioteca per la rassegna ‘5 Sfumature di Giallo’ Riccardo Gazzaniga presenta “In forma di essere umano”, modera Aldo Dalla Vecchia, letture del gruppo gavardese “La Chiave di Lettura”

* venerdì a Gavardo c/o Auditorium C. Zane per il CAI Gavardo “Ogni prato, ogni bosco, ogni ruscello un tempo avevano un nome” a cura di Franco Liloni
* venerdì dalle 14.30 al Centro Sociale di Gavardo gioco burraco condotto da Mariangela

* sabato tutti in maschera all’Oratorio di Villanuova, cena e festa di Carnevale: menù adulti 15 €, menù bambini 5 €, animazione per i più piccoli  (prenotazioni entro mercoledì al 349 400 8833)

* domenica è la festa del papà

Lunedì 13 in cielo compie gli anni mio papà Luigi.
Un papà che ha vissuto sempre per la famiglia. Un papà che era talmente buono che non mi ha mai sgridato, solo quando giocavo a palloncino all’oratorio e allora sul davanzale del Batista Poletti gridava: “Giovanni!”, ma era solo per dirmi di tornare a casa.
Un papà che non mi faceva prediche, mai, ma come mia mamma mi ha trasmesso una fede piena d’amore.
Un papà che ha allargato la famiglia al nonno Angelo, alla nonna Margherita ed alla zia Giulia, e la casa era sempre aperta a tutti.

Eravamo in 10 in quella casa, ma era come vivere una commedia serena, con momenti allegri e tristi, ma sempre illuminati dalla preghiera e dalla tenerezza. Ringrazio il Signore per avermi dato un papà talmente buono che solo alla fine ho scoperto che non mi dava carezze, ma me le lasciava dare tutte da mia mamma. Un papà che accarezzava la mia mamma e le diceva “La mé vita!”.
Auguri, papà.

Auguri a mia sorella Valentina, che compie gli anni a San Valentino. Da bambina, poiché spesso si ammalava per le tonsille, mio papà la chiamava “la mé candilina” e anche “la mé tròtola”.
Ogni giorno apparecchiavamo la tavola in sala: eravamo in 10, nonni compresi. Mia sorella giocava con me a palloncino, sul grande terrazzo del “grattacielo”, e talvolta salivano i signori Fiora a lamentarsi perché li disturbavamo.

Non avendo la televisione
, ci recavamo insieme a vederla in casa della signora Sartori, in via Sormani.
Ricordo la paura per la canzone “Quindici uomini sulla cassa da morto” e il ritorno a casa saltando e cantando la sigla della TV dei ragazzi, mano nella mano.
Valentina ha studiato all’Istituto Magistrale S. Orsola di Salò del cav. Dolfo, poi ha lavorato presso la “Casa del Fanciullo”, l’istituto per minori di Bogliaco gestito dal caro don Angelo Chiappa. Mi sembra ieri, quando la vedevo sfrecciare per la strada pedalando su un carretto “magico” a tre ruote, con sopra i suoi tre bambini.
La casa di mia sorella è sempre stata aperta ai bambini, che ascoltavano le storie da lei inventate e correvano felici nel prato.
Valentina ha avuto 6 figli: Nazarena, i gemelli Rosario e Filippo, Leonardo, Ludwig e Romualdo.
È sempre stata una brava attrice ed ha recitato sia nel Teatro Poetico sia nel Gruppo Teatrale Gavardese.

È anche un’eccellente poetessa.
Ricordando una foto di lei bambina, ha scritto ‘Desiderio’:
“Prenderò una bambina
e la nutrirò di storie pescate dalla neve
e sulle scale vestito di bianco
il dolore tornerà
adolescente malinconia”


Venerdì 17 festeggiano le nozze d’oro
(50 anni di matrimonio, non so se mi spiego) Vanda Parolini e Alviero Maccioni.
Vanda, che fa parte dell’associazione “La Rosa e la Spina”, è una donna sempre attiva e celebre per le sue gustosissime crostate. Alviero è una persona buonissima (per forza, sopportare una donna per così tanto tempo…è una battuta, eh!) e canta nel coro San Matteo di Villanuova.
Dal loro amore sono nati i figli Pietro e Nicola. La bella coppia la vedo spesso camminare, con Vanda che parla, parla, mentre Alviero e il cane Ulisse ascoltano in silenzio. Auguri!

Vi siete segnati questa data?
Domenica 26 febbraio alle ore 16.30 al Teatro Salone Pio XI di Gavardo ricorderemo il mitico don Andrea Persavalli, una persona che amava la poesia del Creato.

Ci sentiamo la settimana prossima, a Dio piacendo. W il Chiese! Forza Chiara!
maestro John

Nelle foto:
1) Don Andrea Persavalli curato a Gavardo, in gita con alcuni giovani
2) Manuela Bonacina e Antonella Pialorsi, ad un incontro dell’Illustre Teatro di Vestone
3) Mia sorella Valentina
4) Alviero e (terza da sinistra) Vanda con amiche de La rosa e la spina ad una manifestazione a Brescia
Grazie a Cesarina Ceci di Villanuova, inesauribile fonte di aneddoti e notizie



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