Le chat dell'orrore, quei tredicenni vittime e carnefici!
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È cominciata da poco la scuola e come ogni anno, emergono già preoccupazioni e paure. Gli studenti temono i voti negativi e i genitori gli insuccessi dei figli che, di solito, vivono come fallimenti. Li sentono insopportabili, quasi fossero i propri, perché si identificano totalmente con loro e temono, fuori luogo, che gli inciampi siano una catastrofe
Quando leggi di un gruppetto di giovani tra i 18 e i 24 anni, decisamente adolescenti, che in Val Camonica al mattino presto e dopo una notte di baldorie, si mettono a correre in auto e ci scappa un incidente grave, pensi che a quell’età sono incoscienti e non pensano ai rischi
Un altro banco vuoto a scuola e un’altra vittima che abbandona la vita. Il suicidio di Paolo da Latina, quattordicenne, riapre il capitolo del bullismo che non si placa
Maiolo: «È compito della scuola e della famiglia stimolare i minori che crescono ad accogliere le paure e non a negarle»
All’inizio di ogni anno scolastico ci sono aspettative e ansie che non riguardano solo la riorganizzazione dell’attività, quanto piuttosto l’intero progetto educativo che richiede il coinvolgimento di tutti gli adulti di riferimento