L'apertura della pesca alla trota avvenuta lo scorso weekend è una partita che conta. Meglio ancora se condivisa con un amico.

Allora rispolvero la tecnica di approccio più classica: il Tocco.

La tecnica è semplice ed efficace e consiste nell'impiego di esche naturali, quali lombrichi o camole, innescati su ami del nr.4 o 6. Il terminale dista circa 30cm (il diametro del nylon sarà più o meno sottile a seconda della trasparenza dell'acqua) dal piombo (la cui grammatura dipenderà dalla velocità della corrente) che consentirà di fare lavorare l'esca sul fondo, dove, in inverno stazionano sornione le nostre trote.

Sulla classe devo ancora lavorarci perché poco allenato ma il risultato sicuramente c'è stato.

La giornata comincia con l'alba sul torrente, un momento magico di cui sentivo la mancanza. 

L'acqua è lattiginosa perché la neve sulle cime si sta sciogliendo e questa situazione renderà ancora più complicato fare lavorare sul fondo le mie esche (e coerente con la scelta di privilegiare la pesca al tocco alle altre tecniche).

Mezz'ora di nulla, poi l'inconfondibile 'strappetto' percepito tra indice e medio segnala l'abboccata del pesce.

La ferrata arriva decisa: l'apertura si concretizza con una bella cattura, presagio di altre successive (anche l'amico Cristian ha trovato grande soddisfazione).

Chi ben comincia è a metà dell'opera come dissi in un vecchio articolo di una vecchia apertura che si rinnova per tornare nuova, quest'anno con un tocco di classe in più.

Alla prossima partita...