È il momento ideale per andare a pescare, un'opportunità a cui non si può rinunciare; per questo utilizzo nuovamente l'arte della pesca al tocco (vedasi articolo 'tocco di classe'). In compagnia dell'amico Cristian mi reco presso un ruscello valtrumplino, munito di una teleregolabile da 7 metri. 

Il corso d'acqua è assai infrascato e tra, sponde leggermente franate, alberi caduti,gole e massi, impervio da risalire; ma è esattamente quello che sto cercando: wilderness. La prima regina dei torrenti di giornata non tarda ad arrivare, dopo aver addentato con ferocia il lombrico ben innestato su amo nr.4. L'inizio è incoraggiante, trote di diverse dimensioni si presentano al nostro cospetto, un chiaro segnale di buona salute del torrente; manca ancora  la 'big', ma noi sappiamo che è in caccia: è solamente questione di tempo. 

Ed eccola finalmente! In una piccola profonda pozza, percepisco uno strattone deciso e forte, la ferrata, la trota piantata sul fondo che tenta di raggiungere invano la tana: adrenalina pura. 

Una fario over 30 ben pasciuta (segno inequivocabile della frenesia alimentare scatenata dal temporale) si presenta con la sua meravigliosa livrea. Nella buca successiva (faticosamente raggiunta, dopo aver aggirato una stretta e impenetrabile gola, pertanto consiglio sempre di non andare mai da soli in certi ambienti) Cristian allama la 'sorella'. Fantastico.

Non sempre però il finale è lo stesso. In uno degli ultimi spot promettenti, il salmonide (stimato sui 40cm) con un paio di salti acrobatici e poderose testate riesce a liberarsi dalla morsa dell'amo e a riguadagnare la sua tana. Pazienza, fa parte della pesca, l'importante è ricordare dove si trova quella buca e 'ritoccare' nuovamente; non resta che aspettare il prossimo temporale....