Il cielo è pieno di stelle
L’addio a Luciano Monchieri e ad Angiolino Fumana, il ricordo di don Mansueto, Santa Lucia all’Oratorio, il Teatro Salone raccontato agli studenti, tre compleanni e vari eventi
1) Giorni di tristezza per l’addio a Luciano Monchieri.
Molta gente si è recata a salutarlo nella RSA Cenacolo Elisa Baldo, da dove lunedì alle ore 14 partirà per il funerale. La veglia di preghiera si terrà oggi alle ore 17.30.
Casa San Giuseppe era molto amata sia dal papà, il dottor Valentino, sia da Luciano: molti lo vedevano giocare nel cortile con la dolce figlia Maria Valentina, tra i sorrisi delle suore.
Luciano era nato il 17 ottobre 1951.
Ci ha lasciati proprio il giorno di Santa Lucia, la notte delle stelle e dell’incanto, la notte che porta gioia ai bambini e tenerezza a chi ha l’animo puro dell’infanzia. E Luciano ha sempre avuto un animo buono ed una grande dolcezza. Mando un grande abbraccio alla moglie Elsa Ghirardi, ai parenti ed ai tantissimi amici. Ora immagino Luciano insieme a sua figlia Maria Valentina nell’infinita luce dell’amore.
2) Ci ha improvvisamente lasciati Angiolino Fumana, papà dell’amico Cesare redattore di Vallesabbianews e de “Il Ponte”.
I funerali sono stati celebrati nella Parrocchiale di Vallio Terme da don Cesare Polvara con la presenza del parroco don Italo Gorni.
Angiolino era una persona molto buona ed ha lavorato tantissimo per rendere sempre più bello il Santuario della Madonna di Mangher. I nipoti Enrico e Daniele Abastanotti e Nicola La Marca erano legatissimi al nonno, spesso lo aiutavano a tenere l’orto nella contrada di Caschino.
Ricordo che tra le sorelle di Angiolino c’era l’Amelia, vedova Bresciani, che gestiva il Bar Caligola sul ponte di Gavardo.
Nei terreni di famiglia, a Caschino, anche le sorelle avevano costruito delle case dove venivano d’estate per poter respirare la fresca aria di Vallio. La mamma di mia cognata Teresa era sorella della nonna di Cesare. Sincere condoglianze alla famiglia.
3) Sono passati 45 anni da quando don Mansueto Bonera è salito alla Casa del Padre.
Nato il 26 settembre 1917 a Molinetto di Mazzano, è stato ordinato sacerdote il 7 giugno 1941. Monsignor Ferretti, dietro suggerimento di don Angelo Calegari, suo compagno di scuola, gli offrì la cappellania del monastero di Santa Maria e l’assistenza nell’ospedale e ricovero “La Memoria”.
Mons. Ferretti lo stimava e gli affidò particolari incarichi tra i sacerdoti confratelli.
Aveva al suo prezioso servizio la sorella Angela; l’altra sorella, Agnese, aveva sposato Vincenzo Mangiarini, papà dei miei amici Beppe, Marilena ed Elena. Quand’ero ragazzo don Mansueto mi chiamava a leggere durante le Messe in Santa Maria e nella cappella dell’Ospedale e mi donava laute mance! Mi piacevano le sue omelie, profonde e legate alla vita della gente.
Salì in Paradiso poco dopo aver celebrato la Messa, mentre stava confessando un infermo, il 7 dicembre 1979, all’età di 62 anni, stroncato da un infarto. Ciao, don Mansueto.
4) Giovedì scorso Santa Lucia aveva promesso a don Luca che sarebbe passata a salutare tutti i bambini e che avrebbe portato un dolce pensiero per i bimbi buoni.
E così è stato! In Oratorio c’erano tantissimi bambini felici con i genitori, in ansiosa attesa. Don Luca ha presentato, sempre elegantissimo (del resto è nipote del Cardinal Re…), alcune belle ragazze hanno danzato, due ragazzi vestiti da “astri del cielo” hanno raccontato la storia di Santa Lucia, quattro adolescenti hanno declamato poesie sulla Santa.
Dopo attimi di suspence ecco giungere l’asinello che trainava il carretto con sopra Santa Lucia coperta dai veli (somigliava alla bella Caterina Amaglio, ma mi sbaglio di certo…).
La Santa rispondeva alle domande di don Luca solo con cenni del capo, e come promesso ha distribuito dolci e giochi per l’oratorio. Infine è ripartita ed ha salutato tutti con la mano, e l’albero di ulivo simbolo della pace, si è magicamente illuminato.
Alla fine panettone e tè, e poi tutti a nanna di corsa altrimenti la Santa ti butta la cenere negli occhi! Santa Lucia è passata anche da casa mia: mi ha portato delle calze utili per la mia passeggiata quotidiana. Alla mia attuale moglie nisba: del resto lei sposando me ha già tutto eh eh eh!
5) Domani, lunedì alle 9 sarò al Salone Pio XI di Gavardo per raccontare una breve storia del teatro agli alunni delle classi quarte delle Scuole Primarie (3 dell’Istituto comprensivo di Gavardo, 1 di Sopraponte e 2 della Parrocchiale).
Sarà mio “aiutante” il simpatico Filippo Bonvicini, che frequenta la quinta della Parrocchiale e che ha già recitato del Gruppo Teatrale Gavardese. Poi si esibirà il grande Mago Max Pascal (l’amico Adriano Busi) mediante giochi di prestigio con le colombe e coinvolgendo alcuni ragazzi.
L’iniziativa fa parte del Progetto “Senza andar lontano”, un viaggio per far conoscere ai bambini i luoghi e la storia della città, presentato da MAVS e Fondazione Simoni con il Comune di Gavardo (ringrazio Daniela Bertoldi per la cortese collaborazione).
Posso definire il Salone la mia seconda casa: vi ho rappresentato decine di spettacoli e fin da bambino lo frequentavo per vedere i film che un tempo vi venivano proiettati.
Non c’era la televisione e il cinema per me era il mondo. Se frequentavi assiduamente il catechismo ti davano i bollini e avevi l’ingresso gratis: noi bambini ci eccitavamo ai film coi cow-boy, che poi imitavamo con “pistoline a capsui” e cavalli finti ma –nella nostra fantasia- stupendi.
Spesso la sera ci andavo con mia mamma: abitavamo a 20 metri dal Salone, in Piazza De Medici, sotto la famiglia Murgioni. Quando c’erano i film strappalacrime mia mamma estraeva fazzoletti per lei e per soffiare il naso a me.
E più il film era da piangere e più le piaceva: «Che bèl film, quàt piànzer!». Spesso c’era la zia del mio amico d’infanzia Giordano: lo portava al cinema e lui si addormentava beato, tra le sparatorie di John Wayne.
Il sabato sera c’era la febbre da film, dal terrazzino vedevo un sacco di biciclette custodite dalla cara mamma della Palmina, che abitava lì accanto.
Dove ora c’è la strada c’erano i cancelli, con esposti i cartelloni dei film che io e l’amico Deni Giustacchini guardavamo per ore scatenando la nostra immaginazione. La sala era piena di gente e di fumo: sì perché purtroppo si poteva fumare dappertutto, e quando si andava a vedere il cine tornavi a casa che il vestito puzzava di sigarette. Si entrava anche a film iniziato, e alla fine si aspettava che il film ricominciasse, fino a quando non si riconoscevano le immagini già viste.
Allora si usciva, ma se il film era bello si stava seduti sui sedili di legno, accanto alle colonne con i fregi liberty. Quelli che uscivano spesso si raccontavano come la storia andava a finire: ma io già lo sapevo, vincevano sempre i buoni!
Ricordo che al film “Ben Hur” si doveva stare in piedi per la calca delle persone, e poiché veniva proiettato in contemporanea al Capitol, bisognava aspettare che arrivasse la pellicola del secondo tempo. Tra “La Bibbia”, “I Dieci comandamenti” e “Quo vadis?” una sera uscendo dal cinema ho fatto la genuflessione! Nei film di guerra, quando i piloti americani attaccati dagli aerei giapponesi gridavano “Mayday, mayday!” io pensavo dicessero “Mio Dio, mio Dio!”
In fatto di teatro Gavardo vanta una bella tradizione. Il maestro Piero Simoni ha scritto che negli anni Venti c’era il “Teatro Popolare” con sede nel cortile di Vicolo Chiuso: vi recitava la “Società Drammatica Gavardese” formata da attori dilettanti. In questo stesso locale trovò posto il “Cinema piöcc” per i ragazzi, gestito dai fratelli Rino e Gianni Braga: i film che venivano proiettati erano un assemblaggio di spezzoni di pellicole scartate dal Cinema pubblico presso il “Bar Italia” sul ponte.
Nel 1928, per la generosità del gavardese Antonio Ferretti, l’inventore del ‘Lanital’, la parrocchia di Gavardo ebbe un nuovo teatro, il “Salone Pio XI”: platea e galleria, circa 400 posti, palcoscenico di ben 14 metri di profondità, i magnifici scenari dipinti dalla Ditta Sormani di Milano. Era dedicato a Papa Pio XI, Achille Ratti, al quale -amante della natura- nel 1946 venne pure intitolato il Gruppo della Montagna.
L’amico Antonio Abastanotti racconta che suo padre Umberto e lo zio Anacleto recitavano nella compagnia teatrale “La Fratellanza”. Quando nel 1932 don Martino Zanetti lasciò Gavardo fu suo successore don Andrea Stoppani e la compagnia cambiò il nome in “Concordia”.
Sul palcoscenico recitavano solo attori maschi: le regole per le sale cattoliche vietavano le compagnie promiscue (come ai tempi di Shakespeare!). Truccatore era il barbiere Enrico Torri, suggeritore il maestro Angelo Zane. Negli anni Trenta era a Gavardo (al confino!) il celebre regista Carlo Repossi, che fece da guida alle prove.
Quando don Andrea Persavalli era curato a Gavardo (1947-1951), nella cucina di casa sua si tenevano le prove di tante commedie, che i giovani rappresentavano con successo nel Salone affollatissimo.
Attori erano Piero Simoni, Eliseo Chiodi, Fausto Turotti, Vittorio Bontempi, Nino Leni, Amedeo Re, Antonio Poli, Enrico Devoti ed i fratelli Piero e Gino Tedoldi. Alla fine delle serate c’erano le comiche esilaranti con Amedeo Re, Enrico Devoti e Piero Tedoldi. Fu rappresentata l’operetta “Il Pappagallo Blu” interpretata da maschi anche nelle parti al femminile, come i balletti, portata in scena anche al Teatro Comunale di Salò. Pianista era uno dei fratelli Comaglio, Giovanni, gli altri due, Aldo e Dante parteciparono alla recita ed anche ai balletti. All’oratorio femminile di Casa San Giuseppe ebbero grande successo le operette con sole ragazze “La Piccola Olandese” e “La ragazza ungherese”.
Renato Paganelli ricordava che fu don Angelo Calegari, con il contributo di alcuni benefattori, ad acquistare la macchina cinematografica e negli anni cinquanta a dare il via alla ristrutturazione del Salone, poi nei primi anni sessanta la parrocchia acquistò il cinema Capitol.
Il papà dell’amico Sergio Baronchelli era incaricato di scegliere i film anche per il Capitol (dove c’era il signor Farfalletti).
Come in “Nuovo Cinema Paradiso” i film venivano proiettati con pellicole avvolte in bobine e conservate in scatole chiamate “pizze”. Giuseppe Poletti, alto e magro, era addetto alle proiezioni e Piero Goffi stava alla cassa.
L’avvento del cinema fece rallentare la proposta teatrale, che continuò con Benvenuto Pialorsi, papà del mio caro coscritto Renato e della dolce Rina.
Fu Antonio Abastanotti nel 1960/61, divenuto presidente delle ACLI, che con i più giovani organizzò il primo cineforum, che continuò poi col maestro Piero Simoni ed il dott. Marco Marzollo. Cineforum sempre affollati furono organizzati di recente dall’AVIS, dal sottoscritto con l’amico Maurizio e la Commissione della Biblioteca, dal CAI (presso l’auditorium “Cecilia Zane”), da “La Rosa e la Spina” e dall’AGE. Ricordo Renzo Giacopuzzi, appassionato di cinema, che presentava il Cineforum a Salò.
Gavardo è sempre stata una fucina di teatranti. Oltre alla “Concordia”, qui sono nati il Teatro Poetico Gavardo, il Gruppo Teatrale Gavardese del mitico Tano Mora, l’attuale Teatro Gavardo (con Paola Rizzi, Deni Giustacchini, Luca Lombardi e l’immarcescibile Peppino Coscarelli), il Teatro Ridò del regista-attore Alberto Veneziani. Professionisti sono Michele Beltrami (che con Paola Cannizzaro crea spettacoli per grandi e bambini), Marina Remi, Matteo Baronchelli, Emanuele Turelli Storyteller dell’Associazione culturale Violet Moon, Max Maccarinelli (che ora vive e lavora a Lione).
Nella storia del Salone ci sono anche le serate musicali del Corpo Bandistico e del Coro La Faita, gli eventi rock, la Corrida, le esibizioni di danza, i raduni alpini, i convegni di varie associazioni, le rassegne organizzate dall’Assessorato alla Cultura e chi più ne ha più ne metta. Sempre al Salone anni fa con alcuni seminaristi (compresi Lorenzo Bacchetta e Luca Galvani) guidati da don Alessandro Tuccinardi rappresentammo “All’occhio, Pinocchio!”.
Quanti ricordi anche nel piccolo ma grazioso teatrino di Casa San Giuseppe, dove suor Anna Bono accolse me e gli amici Deni Andrea Giustacchini, Paolo Goffi, Maurizio Abastanotti e Beppe Venturelli per fare i nostri primi spettacoli. Sul medesimo palco recitavano le ragazzine, compresa la mia attuale moglie!
Il Teatro S. Antonio di Sopraponte, inaugurato il 13 giugno 1949 e recentemente ristrutturato, partì dalla volontà del parroco Don Antonio Andreassi. Regista di spicco era la signorina Mimì Gmϋr: i costumi provenivano dal teatro Donizetti di Bergamo dove lei aveva lavorato.
A Sopraponte ricordo Adriano Prandini, attore di livello professionale. Ho assistito a splendide operette, con tanto di orchestra e magnifiche coreografie. Ora si rappresentano i musical di Artpoint Academy, i concerti del Corpo bandistico “Nestore Baronchelli” diretto dal maestro Luigino Bertuetti e le commedie del Gruppo teatrale ‘instabile’ “Teatro Bambino”, il cui nome è tratto da un racconto di Eugenio Bertuetti, giornalista e commediografo.
Nella rinnovata sala-teatro dell’oratorio di Soprazocco da tempo si esibiscono ragazzi e adulti, come i miei amici Maurizio e Beatrice, o come il mio “grande” ex alunno Gabriele Zanelli, il cui figlio Mattia segue le orme del padre. A proposito, giovedì 26 dicembre alle 20.30 la Parrocchia dei SS Biagio e Giacomo di Soprazocco, dopo il successo di “Goodbye Manzoni” (liberamente tratto da “I promessi sposi”) presenta la nuova commedia dei ragazzi dell’Oratorio: “Non ci ho capito un tubo!” (ingresso a offerta libera, il ricavato andrà all’Oratorio di Soprazocco e al gruppo “Mamme del Chiese”).
Spesso, utilizzando il Salone, ho bisogno del teatro per le prove. Mi apriva gentilmente il signor Losi, tra un aneddoto ed una battuta sulla nostra Juve. Poi si è impegnato il bravo Giancarlo Cargnoni per rendere il Salone più bello e funzionale (da giovane era anche addetto alla proiezione dei film). Ora ci sono i volontari Umberto Averoldi, Arturo Tebaldini, Marco Franzini, Sergio e Nadia, Flavio Persavalli:
il parroco don Italo è sempre disponibile a mettere a disposizione il Salone. Perché il teatro è un punto di riferimento per una comunità, un luogo di aggregazione per incontrarsi, per vivere il presente. W il Salone!
6) Mercoledì compie 46 anni il mio grande amico Luca Lombardi, compagno della mia piccola grande amica Sara Ragnoli di Castello di Serle e papà della principessa Cloe.
Luca è docente, suona il pianoforte, è attore e tecnico negli spettacoli del Teatro Gavardo. In lui ammiro la profondità intellettuale, la bravura come chef ed il senso dell’umorismo (mi chiama TutanComin perché sono sempre in tuta). Auguri, Luca, e buona vita!
Pure martedì auguri 51 anni Mario Rivetta, capogruppo degli Alpini di Gavardo. È figlio della signora Anna Tanghetti e di Domenico chiamato “il sindaco di Marzatica”, la meravigliosa frazione immersa in verdi boschi, uliveti e vigneti da fiaba.
Mario è una persona davvero splendida, che oltre ad avere una grande carica di simpatia crede nei valori profondi dell’impegno e della condivisione. Ha svolto il servizio militare nel Battaglione “Morbegno” del 5° Reggimento Alpini, a Vipiteno.
Auguri, grande capogruppo!
Giovedì compie gli anni l’amica professoressa Giovanna Gamba, che conobbi insieme a sua mamma Marisa ai tempi della scuola di Prevalle San Zenone, con il mitico direttore Sala Omero (che saluto con grande affetto) e la cara segretaria Angela Braga. Spesso pranzavamo a scuola in allegria con il direttore e le altre maestre, tra le quali Fiorella Marai, Franca Filisina, Vanna Ferraboli, Giuliana Lombardi, Marì Zecchi, Nadia Bruschi, Daniela Viola e tante altre belle ragazze. Dicevo sempre: «Iè i momencc pië bèi!» Auguri, Gió!
Alcuni eventi:
* oggi, domenica, a Gavardo dopo le S. Messe delle 9.00 e delle 10.30 “A Natale fai un regalo all’oratorio!” bancarella di oggettistica natalizia per le nostre case
* oggi ad Agnosine Presepe Vivente, mercatini di Natale, musiche dei “Rebelot” e la possibilità di pranzare (su prenotazione e anche d’asporto) in una tensostruttura riscaldata (Mattia al 366-4521125 e Nicolò al 366-1378102 per info e prenotazioni), alle 15 si esibiscono i bambini della Scuola Primaria
* oggi a Salò nel pomeriggio il Coro La Faita propone tradizionali canti natalizi sotto il portico del municipio della “Magnifica Patria” e sul sagrato del Duomo davanti al presepio
* oggi a Presegno dalle 10 alle 17 nella piazza e lungo la via “Mercatino di Natale” con prodotti artigianali realizzati da espositori locali e bevande calde
* oggi a Livemmo di Pertica Alta al Capannone di Via Camozzi ore 15 lo chef Stefano Cavada, con Sonia Peronaci cuoca e imprenditrice digitale, presenta “Polenta e farina di mais”, al termine firmacopie e brindisi natalizio a base di vin brulé e panettone
* oggi a Prevalle ultimo giorno della mostra “Due passi per Prevalle” di Luigi Giustini (ore 14.30-18)
* oggi a Villanuova al teatro Corallo ore 20.30 show dell’illusionista Alberto Giorgi accompagnato dalla partner Laura (ingresso libero e gratuito ma si consiglia prenotare)
* martedì e giovedì a Salò nel salone della Biblioteca Civica ore 16 Proiezione di un film natalizio
* mercoledì a Gavardo al Centro Sociale di via Mangano dalle 14.30 alle 16.30 laboratorio del cuoio con il mitico Cisco
* mercoledì a Gavardo in Biblioteca ore 16.30 Baby Drive-In Speciale Natale per bambini dai 6 ai10 anni (obbligo prenotare 0365 377463 biblioteca.civica@comune.gavardo.bs.it)
* mercoledì a Bione in Biblioteca Letture di Nati per Leggere: ore 16.30-17 per bambini 0-3 anni, ore 17-17.30 per bambini 4-6 anni
* mercoledì a Gavardo in Oratorio ore 20 al salone1° piano Torneo di Burraco 4 smazzate: 3 turni Mitchell, pausa con lauto rinfresco, 1 turno danese (15 € a coppia, iscrizioni: Mariagrazia 3475616298, Mariangela 3467829964, Giovanni 3394996199 (solo messaggi WhatsApp) stop al raggiungimento di 23 tavoli, Lotteria volante con cesto natalizio a favore dell’Oratorio
* mercoledì a Gavardo in Biblioteca ore 20.30 il gruppo di lettura in “La chiave di lettura”: I lettori della galassia alla scoperta dei bibliopianeti nel genere distopico col libro di Ray Bradbury “Fahrenheit 451”
* giovedì a Roè Volciano in Biblioteca ore 16.15 “Ora ti leggo una storia” letture per bambini 0-6 anni
* giovedì a Gavardo in Biblioteca letture per famiglie a cura delle lettrici volontarie di Nati per Leggere ore 15.45 per bambini 0-3 anni, ore 16.30 per bambini 3-6 anni (ingresso libero)
* venerdì a Gavardo al Centro Sociale di Via Mangano ore 14.30 Auguri di Natale
* venerdì a Gavardo in Biblioteca ore 20.30 il gruppo “La chiave di lettura” parla del libro giallo di José Saramago “Memoriale del Convento”
* venerdì a Gavardo nella Chiesa di Santa Maria ore 21 l’Amministrazione Comunale augura Buone Feste e invita al Concerto di Natale “Sul sentiero della grotta” col Coro La Faita diretto dal M° Valerio Bertolotti, col tenore Rubens Pelizzari e Fedra Ensemble (Simona Severini voce e chitarra, Daniele Richiedei violino e viola, Giulio Corini contrabbasso e Peo Alfonsi chitarra classica)
* sabato a Gavardo nella Palestra Valeria Solesin ore 20.45 “Concerto di Natale- Lo spirito della natura, in memoria dell’amico Vittorino” del Corpo Musicale Viribus Unitis diretto dal M° Stefano Gamba (ingresso libero)
* domenica a Gavardo al mattino il mercato ed in Piazza De Medici dalle 12 alle 19 Mercatini di Natale
Ci sentiamo la settimana prossima, a Dio piacendo. W il Chiese!
maestro John
Nelle foto:
1) Luciano Monchieri
2) Don Mansueto (a sinistra) durante la visita del Vescovo alla nuova Casa di Riposo
3) Santa Lucia sul carretto arriva in Oratorio a Gavardo
4) Il Salone affollato allo spettacolo “La Cassapanca della Adele” tratto dai racconti di Antonio Abastanotti (foto dell’amico Antenore Taraborelli)
5) Il simpatico Filippo Bonvicini (con la maglia a righe) nel Gruppo Teatrale Gavardese alle prove di “W il nuovo parroco!” per il 50° di sacerdozio di don Dario Guerra
6) Il grande Mago Pascal
7) Il mio amico Luca Lombardi
8) Il capogruppo degli alpini di Gavardo Mario Rivetta firma il gemellaggio con gli alpini di Arco