Sabato, 3 maggio 2025


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giovedì, 21 novembre 2024 Aggiornato alle 06:50Eco del Perlasca

Pensieri davvero condivisi

di Redazione Eco Idro

È vero che si stava meglio quando si stava peggio? E non è detto che ci si stia riferendo necessariamente alle ultime elezioni americane…

 

 

Facciamo che… consideriamo il tempo dagli anni 2000. Se prendessimo in considerazione anche solo il XXI secolo, in teoria la tecnologia dovrebbe aver “migliorato” le nostre vite rispetto al passato. 

Tuttavia, ciò che è passato è sempre necessariamente peggiore rispetto al presente? Oppure, nel passato, in effetti si viveva meglio di oggi?


Certo, è difficile rispondere a questa domanda per chi fosse nato dal 2000 in avanti. 

In questo caso bisognerebbe fidarsi di fonti più antiche. Ci sono, in effetti, anche nonni, nati evidentemente prima del 2000, che pensano di stare meglio oggi. 

Costoro ci stanno forse mentendo? Avete presente l’emoticon giallo con il sopracciglio leggermente alzato sull’occhio destro in segno di perplessità, dubbio, sospetto?


Nonostante l’indeterminatezza di questi quesiti, cominciamo con il considerare che cosa si può eventualmente imparare dalla storia. Secondo alcuni, vicini alla sensibilità filosofica di Giambattista Vico, essa sarebbe una serie di “corsi e ricorsi” sempre identici in ogni generazione. 

Quindi, se così fosse, non si imparerebbe davvero nulla da essa: non ci sarebbero né evoluzione dal peggio verso il meglio, né viceversa, con buona pace di noi e dei nostri nonni.


Secondo altri, invece, dalla storia si impara. “Historia magistrae vitae”, disse Seneca! Ma, in che senso si può imparare dalla storia? Quando e quanto è maestra? 

Certo, è ironico prendere in considerazione il pensiero di un filosofo che cercò, senza successo, di educare l’imperatore che incendiò Roma. 

Che cosa mai Seneca riuscì a trasmettere del senso della storia a Nerone? Forse anche nulla. 

Tuttavia, stando a Nerone, l’attuale del suo tempo, egli era convinto di far qualcosa di sublime incendiando Roma: tutti lo avrebbero ricordato mentre cantava un carme memorabile di fronte alla città in fiamme per sua mano.

 

Gli scherzi della storia: noi lo ricordiamo come il carnefice dei cristiani e il folle piromane di Roma. Che la Storia, a questo punto, sia un pagliaccio più che una maestra? 

Chissà che la Storia non assolva il così vituperato neo-presidente degli U.S.A? 

Una cosa è certa: che sia con le fiaccole o con un “bottone”, si può incendiare una città.

 

La storia insegna che ha senso farlo oppure no? Per noi avrebbe senso farlo, visto che guardiamo “Oppenheimer” per intrattenimento, considerandolo il miglior film del 2023? 

A te lettore, che non sai ancora cosa vogliamo dirti, almeno ti rassicuriamo sul fatto che non troverai facili soluzioni al quesito iniziale.


Infine, ci si chiede se possa esistere un presunto vantaggio di chi ha una porzione di storia superiore da cui imparare

Infatti, come ricorda Francesco Bacone, quelli che per noi sono “gli antichi”, in realtà erano i “giovani” della storia, ovvero coloro che avevano meno anni alle loro spalle. 

 

Detto ciò, ci si potrebbe domandare: più storia a disposizione significa più possibilità di apprendere da essa? Oppure, no? 

A quanto pare gli studenti che oggi studiano la storia a scuola (soprattutto se non la studiano) pensano di no. Anzi, forse sono proprio costoro che pensano che nel passato si stesse meglio. Beata ignoranza! 

Oppure: che storia ragazzi!


 

Nota editoriale: questo articolo è un esperimento di scrittura creativa condivisa svolto in brainstorming dalla redazione dell’Eco del Perlasca di Idro. 

La sfida è aperta ai nostri amici e colleghi di Vobarno e ai lettori di Valle Sabbia News.

 


 

L’Eco da Idro.

© Riproduzione riservata

 

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