Mercoledì, 30 aprile 2025


Banner
ValleSabbiaNews logoBanner


Breaking News
 

lunedì, 14 ottobre 2024 Aggiornato alle 07:38Blog - Glocal

Welfare aziendale e prospettive di rete

di Valerio Corradi

Il Welfare aziendale è sempre più diffuso anche nel Terzo settore. Quali sono i vantaggi di questo strumento e quali ricadute positive può generare sul territorio? 

 

 

La promozione del welfare aziendale è un fenomeno in espansione anche nel territorio bresciano. 

 

Un crescente numero di imprese, attraverso iniziative unilaterali o tramite forme di contrattazione, mette a disposizione di lavoratrici e lavoratori un ventaglio di prestazioni e servizi sempre più ampio e qualificato, al punto che alcune di esse sono diventate delle eccellenze premiate a livello nazionale. 

 

Pur essendo assodato che vi è un maggiore ricorso al welfare aziendale nelle realtà aziendali più grandi, è altrettanto vero che di recente anche dalle medie e piccole imprese emergono segnali di un interesse verso questo strumento che in passato è stato frenato dalle difficoltà organizzative proprie dei contesti lavorativi più piccoli e forse anche dalla scarsa conoscenza della materia. 

 

La normativa vigente fa rientrare nel welfare aziendale la previdenza complementare, la sanità integrativa, i servizi all’infanzia e per l’istruzione dei figli, l’assistenza per familiari anziani e/o non autosufficienti, le polizze assicurative per i dipendenti, i mutui e prestiti, la mobilità e il trasporto, la cultura e il tempo libero. 

 

La diffusione di misure di welfare aziendale è stata fortemente agevolata dagli sconti fiscali e previdenziali stabiliti dalle ultime leggi finanziarie, in particolare per i cosiddetti fringe benefit ovvero quelle forme di sostegno al reddito dei dipendenti che prevedono il ricorso alle card o ai voucher d’acquisto da spendere all’interno di circuiti commerciali, negozi o anche piattaforme digitali. 

 

Secondo l’Osservatorio Welfare Edenred, il ricorso a questo particolare dispositivo è triplicato tra il 2017 e il 2023 passando dal 16 per cento al 32 per cento della spesa che i lavoratori fanno in materia di welfare aziendale. 

 

Una recente ricerca di CoopForm Lombardia (Lega Coop, Confcooperative e AGCI) e Secondo Welfare segnala che il welfare aziendale sta conoscendo una crescente diffusione anche nel variegato mondo della cooperazione. 

Circa la metà delle 113 cooperative lombarde interpellate (17 hanno sede in provincia di Brescia) sono attive nel settore socio-sanitario, assistenziale, educativo o di reinserimento lavorativo (quindi principalmente cooperative sociali di tipo A e B). 

Tra queste almeno 3 su 4 offrono prestazioni di welfare ai propri dipendenti. 

 

Le forme di welfare aziendale più semplici (buoni acquisto, buoni spesa, buoni benzina) risultano essere le più diffuse e quelle maggiormente gradite da parte di soci e lavoratori ma anche quelle su cui, in prospettiva, si prevedono maggiori sviluppi nei prossimi anni. 

 

L’opinione dei lavoratori sui piani di welfare è positiva (in media 7.2 su una scala da 0 a 10, con solo 9 persone insoddisfatte su 120 lavoratori intervistati). 

La principale motivazione che emerge come fondamento di tale gradimento è proprio la visione del welfare aziendale come “un aiuto per il mio bilancio familiare e per le spese”. 

 

Nella cooperazione, un welfare aziendale opportunamente pensato e collegato a circuiti che coinvolgono fornitori del territorio (predisposti quindi a generare impatti positivi sul sistema economico locale) può avere un ruolo strategico nell’ampliare gli obiettivi mutualistici dei diversi soggetti, nell’implementare nuovi strumenti per la protezione sociale dei lavoratori e nel contribuire a mantenere alta l’attrattività delle organizzazioni e di alcune professioni (si pensi a quelle di aiuto). 

Aspetto quest’ultimo non secondario vista la crescente carenza di risorse umane. 

 

L’attuale configurazione del welfare aziendale ha certamente dei limiti, basti solo considerare, ad esempio, che il vantaggio fiscale per le offerte meramente commerciali è il medesimo di quello per le attività sociali e per le prestazioni sanitarie. 

 

Tuttavia, il welfare aziendale rappresenta un’opportunità che può ben conciliarsi con la cultura mutualistica del settore della cooperazione finalizzata alla creazione di benessere fuori e dentro le singole organizzazioni. 

In tal senso, la costruzione di reti, di consorzi e di legami inter-cooperativi orientati alla co-progettazione e alla co-gestione rappresenta una tappa obbligata del percorso che può condurre a un autentico welfare aziendale territoriale.


 

(Tratto dal Giornale di Brescia)


 

Leggi anche...