La cucina: un mondo senza pareti e pieno di ponti
di Gip, Madu, Mape

All’istituto Alberghiero “Perlasca” di Idro va in scena “Il sapore del mondo”: un buffet colorato e speziato, frutto di ricette multietniche predisposte dagli studenti di cucina e di sala bar.


Il 12 Gennaio scorso gli studenti  delle classi seconde di sala e di cucina si sono messi in gioco in una interessante “Macro”, una delle loro prove concrete in cui devono dare il meglio di sé per dimostrare le loro abilità.

Tema scelto “I sapori del modo” e così studenti italiani e non si sono cimentati nella preparazione di piatti delle diverse tradizioni culinarie, più familiari ad alcuni di loro.
Sono stati preparati piatti tipici del Marocco, Romania, India, Ungheria, Italia, Balcani, Serbia, America Latina e Burkina Faso.

Oltre a dover cucinare e servire i piatti, i ragazzi hanno dovuto presentare in lingua straniera gli elaborati (inglese e francese per la cucina, inglese e tedesco per la sala).
Tra i docenti, nel ruolo di commensali, erano presenti anche quelli di lingue che richiedevano agli alunni la dettagliata conoscenza della pietanza, così da poter dare al cliente il maggior numero di informazioni possibili anche in una lingua diversa dalla propria.

Come ci ha spiegato il professor Tabarelli, docente pratico di cucina, effettuare questa prova basandosi su ricette diverse negli ingredienti e nello stile, ha permesso agli studenti di capirne la difficoltà e mettersi alla prova con preparazioni non frequenti nella cucina italiana.
Spesso gli studenti stranieri trovano difficoltà nel preparare i piatti tipici della nostra tradizione, facili per noi italiani, perché parte del nostro background culturale, meno per chi viene da un altro mondo culturale e geografico.
Per i ragazzi questa non è stata solo una prova didattica annuale, ma anche un’occasione di confronto e di dialogo all’insegna della multietnicità e dell’inclusione.

L’ideazione del menù è partita mettendo in luce il valore delle spezie nelle varie tradizioni culinarie, infatti, i ragazzi della classe seconda cucina hanno realizzato un espositore contenente delle tazze su cui è scritto il nome delle spezie utilizzate per la preparazioni delle pietanze.
L’espositore è stato costruito da loro con del legno di recupero per simboleggiare la salvaguardia dell’ambiente, problematica comune a tutte le nazioni.
 
In seguito, ci siamo interfacciati anche con il professor Baruzzi, docente pratico di sala, con il quale abbiamo scoperto il vero ruolo del personale di sala: gli studenti hanno allestito con eleganza e cura i tavoli e tutti gli attrezzi per il servizio, ma a loro toccava soprattutto il compito di conoscere dettagliatamente il piatto che stavano servendo ai commensali, le modalità di preparazione e le materie prime usate.
Questo dimostra che il cameriere non è solo colui che porta i piatti al tavolo, ma anche un operatore raffinato, che è tenuto a conoscere la pietanza approfonditamente, in modo da poter dare al cliente il maggior numero disponibile di informazioni su ciò che sta per gustare.

“La scoperta di un piatto nuovo è più preziosa per il genere umano che la scoperta di una nuova stella.”
Anthelme Brillat-Savarin

Giselle Passannante Grimaldi, Maddalena Dusi e Manuela Pelizzari 2ª A Liceo scientifico

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