Rilasciato per mantenere la famiglia
di Salvo Mabini

Il giudice ha preso la sua decisione nei confronti del tunisino 44enne di Roè che alla fine di luglio ha picchiato la moglie perchè era stata bocciata all'esame di guida



Due anni e quattro mesi con la condizionale. Non potrà avvicinarsi alla moglie e alla casa di Roè Volciano, dovrà lavorare per mantenere la famiglia.

Questa la decisione presa dal giudice al termine del processo per direttissima che ha imputato un tunisino 44enne di Roè Volciano, cittadino italiano, che alla fine di luglio aveva preso a male parole e poi aggredito con calci e pugni, la moglie.

Futili i motivi, e non era a quanto pare la prima volta: la donna gli aveva confessato di essere stata bocciata all'esame per la patente di guida.
Dopo le percosse si era rifugiata dai vicini di casa, che hanno chiamato l'ambulanza e i carabinieri.

I volontari hanno ricoverato la donna al Pronto soccorso di Gavardo, dove è stata giudicata guaribile in 15 giorni.
I militari intervenuti da Salò, hanno fatto inverce scattare le manette ai polsi del tunisino.

Il marito dal carcere ha chiesto scusa, affermando che doveva per forza rientrare al lavoro per mantenere moglie e i tre figli di 16, 15 e 8 anni.
La moglie da parte sua l'ha perdonato, certa che una settimana a Canton Mombello gli sia bastata.

La condanna è arrivata lo stesso, ma con quella anche la scarcerazione, non la possibilità che l'aggressione possa accadere di nuovo, almeno per il momento.

Il tunisino è ospite di un amico a Vobarno e non portà avvicinarsi alla donna e alla casa nella quale abita coi figli.

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