Strade segrete

Si chiama così per l'attività che vi si svolgeva. 
Dal periodo a ridosso della guerra del 1866 in poi, il contrabbando era un'attività molto redditizia.
Il sentiero era strategico per tale scopo: anzitutto è ben nascosto dalla vegetazione, sulla costa del lago e si trova nel punto più alto a quota 1050 metri, offrendo un'ottima posizione di vedetta. Inoltre, era un buon passaggio in quello che all'epoca era territorio di frontiera tra la neo Italia e l'impero Austro Ungarico.

In quel periodo due fattori furono causa di un generale peggioramento delle condizioni di vita: da una parte, le vicende militari legate al conflitto; dall'altra, il passaggio da un'economia di tipo artigianale ad un graduale processo di industrializzazione.
Queste circostanze favorirono l'avvento del contrabbando in Valle Sabbia esercitato con astuzia, ingegno e una notevole dose di coraggio.

Si sa che in tutti i paesi di frontiera, il contrabbando è ben accolto dal popolo, poiché offre la possibilità, seppur illegale, di acquistare a miglior prezzo gli stessi beni necessari che i commercianti vendono a prezzi maggiori.
Un'alternativa alla concorrenza imperfetta!

Fra gli economisti, è diffusa opinione che, in dati periodi storici, il contrabbando non è poi così immorale e anzi, consiste nell'effetto naturale della necessità di un popolo in ginocchio di acquistare ciò che gli manca, per non parlare delle cifre del mercato nero e dell'economia sommersa. Addirittura, talvolta, si tratta di un processo correttivo spontaneo e molto efficace delle cattive leggi doganali e del proibizionismo commerciale.

I prodotti maggiormente commerciati erano zucchero, caffè, alcol e tabacco.
I finanzieri  non erano facili da corrompere: nel giorno del 7 dicembre 1881 solo nel comune di Ono Degno si levarono otto multe per tabacco di contrabbando.
Sul lago, i contrabbandieri utilizzavano barche a doppio fondo. Nell'anno 1880 il lago gelò e per i contrabbandieri fu una vera e propria manna dal cielo: potevano trainare la merce con i loro carretti sotto agli occhi delle guardie che avevano l'ordine di non avventurarsi sul ghiaccio.