Incontro giubilare in Val d’Ambiez
Domenica 20 luglio le associazioni venatorie trentine celebreranno il Giubileo del Cacciatore alpino presso l’Edicola Sacra del Cacciatore
Raccontare della Val d’Ambiez inquadra perfettamente lo “Skyline di Dio” in una delle valli più selvagge delle Dolomiti, regno di cervi, caprioli e orsi bruno.
La Val d’Ambiez si estende da San Lorenzo in Banale fino alle pareti del massiccio della Cima Tosa, tra le più spettacolari del Gruppo di Brenta.
La Val Ambiéz inizia come una profonda incisione fluviale, stretta e incassata tra pareti rocciose, che poi salendo si apre a visioni paradisiache: visitarla fa bene alla mente e allo spirito.
Dopo la forra, la valle si apre improvvisamente e lo sguardo si perde nei pascoli, fra i bastioni dolomitici delle Dolomiti di Brenta, oggi patrimonio UNESCO.
Mille metri di dislivello separano il Ristoro Dolomiti di Brenta, località Baesa, all’ingresso della Val d’Ambiez, dal Rifugio Al Cacciatore, meta della “Festa dei Cacciatori” già dal 2002, quando è stata inaugurata la “Sacra Edicola del Cacciatore”, opera bronzea monumentale del compianto artista trentino “Don Luciano Carnessali autore di tante opere importanti tra cui il monumento al Carbonaio a Bondone e “Gesù tra i fanciulli” dedicato al compianto parroco don Dino Menestrina a Baitoni.
Qui riportato quanto scritto nel volantino pubblicitario 2025 della festa, dall’arcivescovo emerito di Trento, monsignor Luigi Bressan, presente anche quest’anno alla celebrazione della Santa Messa e che lassù l’anno scorso ha festeggiato il suo trentacinquesimo di ordinazione episcopale e il suo sessantesimo di ordinazione sacerdotale.
“Essere cacciatori ha molte esigenze non si tratta di catturare al massimo, ma di praticare un’arte.
Occorre intelligenza, comprendere la natura che ci circonda, il suo valore, la sua origine, gli stimoli spirituali e umani che ci propone,la prudenza per evitare incidenti nella fretta pericolosa.
La selvaggina non è bene di nessuno e quindi del primo che la incrocia, ma dell’umanità e si può appropriarsene nei limiti dell’equilibrio che la stessalegge e il senso di appartenenza a un insieme equilibrato di vita permettono.
Ecco perché domanda di saper progredire, per cogliere le proposte che il Creato ci fa, e sorge la necessità della preghiera.
In questo anno giubilare, anche i cacciatori prendono una sosta per un cammino spirituale e fraterno, ritrovandosi presso l’icona che don Carnessali, sacerdote zelante e cacciatore, ci ha proposto.
Sono lieto per questa iniziativa che corona tanti anni di un ritrovarsi in fraternità ed elevare l’animo a una riflessione religiosa che porta a un miglioramento del nostro agire”.
Gli organizzatori della festa, ecco quanto scrivono nel loro comunicato stampa.
“Domenica 20 luglio 2025 in Val Ambiez, nel Comune di san Lorenzo-Dorsino nei pressi dell’Edicola Sacra del Cacciatore, la grande Famiglia venatoria alpina celebrerà il Giubileo del Cacciatore alpino.
L’evento rappresenta un’importante variante all’organizzazione che annualmente si celebra per ricordare i cacciatori vivi e defunti davanti alla lastra di bronzo raffigurante Cristo Pancreatore, scolpita ad altorilievo dall’artista don Luciano Carnessali, infissa su un masso erratico, ideata dal gruppo culturale Ars Venandi e realizzata grazie alla sottoscrizione di soci e Enti vari in occasione dell’Anno internazionale della montagna proclamato dall’Onu nel 2002.
È stato infatti accolto, come categoria, l’appello di Papa Francesco al momento dell’indizione del Giubileo 2025 a “mettersi in cammino” e “a farsi pellegrini di speranza”. “Mettersi in cammino -scriveva il Pontefice- è tipico di chi va alla ricerca del senso della vita. Il pellegrinaggio a piedi favorisce molto la riscoperta del valore del silenzio, della fatica, dell’essenzialità. I pellegrini di speranza non mancheranno di percorrere vie antiche e moderne per vivere intensamente l’esperienza giubilare”. Si tratta di un messaggio forte che ben si addice alle opportunità del cacciatore nelle proprie uscite sul territorio.
Ars Venandi insieme con gli altri Enti e Associazioni impegnati nella proposta e nell’organizzazione della Giornata Giubilare in Val Ambiez, ovvero ACT (Associazione cacciatori trentini), Uncza (Unione cacciatori zona Alpi) e Comune di San Lorenzo-Dorsino, hanno voluto aderire all’invito di Francesco. La celebrazione che si svolgerà nel cuore del Gruppo Brenta sarà officiata dal vescovo emerito mons. Luigi Bressan con la messa al campo, alle ore 11, accompagnata dal coro parrocchiale locale di San Lorenzo in Banale.
Il presule si è detto lieto di partecipare all’iniziativa che “corona tanti anni di un ritrovarsi in fraternità che eleva l’animo a una riflessione religiosa che porta a un miglioramento del nostro agire”.
Seguirà il pranzo al vicino Rifugio Cacciatori. Il luogo dell’assembramento dei partecipanti davanti all’Edicola del Cacciatore è raggiungibile a piedi, partendo dalla località Baesa, attraverso la strada forestale di accesso con possibilità di deviazione sul sentiero per malga Senaso. Il tempo di percorrenza si aggira sulle 2 ore di cammino. Per l’intera giornata è attivo il servizio taxi dal Ristorante Baesa, area dotata di ampio parcheggio”.
Dalle pagine di Vallesabbianews invitiamo tutti quelli che vogliono fare una bella gita, da ricordare, in uno scenario incantevole, in Val Ambiez, la “Valle degli stupori”, come la definisce la Sindaca di San Lorenzo e Dorsino Ilaria Rigotti, che farà gli onori di casa, ad arrivare lassù alle porte delle dolomiti per una giornata indimenticabile.
Per chi non vuol salire a piedi servizio taxi continuo dalla località Baesa fino al rifugio al Cacciatore.
Nel video fotografico in visione per Vallesabbianews, la splendida Val Ambiez, in occasione della festa del Cacciatore 2024.
Gianpaolo Capelli
foto 1 e 2 La splendida Val Ambiez
Foto 3 La Sacra Edicola del cacciatore opera bronzea di don Luciano Carnessali.
foto 4 Locandina della festa
foto 5 2024 Arcivescovo Monsignor Luigi Bressan celebra la santa messa.
foto 6 Autorità e partecipanti festeggiano Monsignor Bressan
foto 7 2024 Il coro “Camp Fiorì” di Vigo Cavedine accompagna la santa messa.
Foto Paolo Capelli
Video: La Val d’Ambiez- La porta delle Dolomiti: la valle degli stupori e delle meraviglie, di Gianpaolo Capelli