L'ironia che non fa ridere: il caso Fedez-Sinner
Il rapper paragona l'accento di Sinner a Hitler e accusa sulle tasse: una polemica infelice che solleva dubbi sul suo ruolo pubblico
Buon giorno Direttore,
L'ultima uscita di Fedez, a margine di una strofa che paragona l'accento di Jannik Sinner a quello di Hitler, ha scatenato un dibattito che va ben oltre la musica.
Mentre il rapper cerca di difendersi parlando di ironia e di critica al "fanatismo italiano", finisce per scivolare su un terreno scivoloso: le tasse di Sinner a Montecarlo.
Un'ironia che non fa ridere.
Definire "ironia" un paragone così pesante è un'operazione difficile, se non impossibile. Il rapper ha spiegato che il suo obiettivo era criticare il fenomeno del fanatismo, non Sinner in sé. Ma nel mondo del rap, e più in generale dell'arte, le parole hanno un peso.
E il paragone con Hitler è un peso specifico talmente elevato che il messaggio che voleva veicolare, se mai ci fosse stato, si perde completamente.
L'ironia, per funzionare, ha bisogno di un bersaglio preciso e di un contesto che ne giustifichi l'uso.
In questo caso, il bersaglio (Sinner) è innocente e il contesto (il suo accento) è irrilevante.
Il risultato è un'offesa gratuita che ha fatto il giro del mondo, danneggiando l'immagine di un atleta che, a differenza di molti, sta portando alto il nome dell'Italia.
Il fantasma delle tasse a Montecarlo
Come se non bastasse, Fedez ha poi rincarato la dose, spostando il focus della discussione sulle scelte di residenza di Sinner. "Lui sta a Monaco e non paga le tasse qua" ha dichiarato il rapper, quasi a voler giustificare il suo attacco.
Ma questa argomentazione regge poco.
Sinner, come milioni di altri cittadini europei, ha il diritto di scegliere dove vivere e dove versare le proprie tasse, nel pieno rispetto della legge.
È un professionista, un atleta di livello mondiale, e le sue scelte sono dettate da esigenze professionali, non da un disinteresse per il suo Paese.
Invece, l'artista che con la sua influenza "pontifica" su tutto, ma si sente a suo agio nel non pagare le tasse in Italia? La domanda sorge spontanea.
Il punto non è giudicare le scelte fiscali di un individuo. Il punto è che Fedez, nel tentativo di difendere una battuta infelice, ha tirato in ballo un argomento complesso e delicato, usandolo come un'arma impropria per screditare un atleta che, per la prima volta da anni, sta unendo il Paese in un tifo sano e appassionato.
Quando l'artista perde il contatto con la realtà
Fedez sostiene che "È compito del rap analizzare l’attualità". E su questo non ci sono dubbi. Il rap è da sempre uno strumento di denuncia e di critica sociale.
Ma c'è una linea sottile che separa l'analisi dalla provocazione fine a sé stessa, il commento acuto dall'insulto gratuito.
Con le sue ultime dichiarazioni, Fedez sembra aver perso il contatto con la realtà, dimostrando una sorta di cecità di fronte alle conseguenze delle proprie parole. La sua difesa, più che chiarire, ha aggiunto benzina sul fuoco, mostrando una mancanza di sensibilità che stride con l'immagine di intellettuale e opinionista che ha costruito nel tempo.
Un'immagine che, forse, è giunto il momento di mettere in discussione.
Marco Morandi
Vobarno