Le Grotte di Catullo
Un viaggio fra laterizi, grotte, vespai, velai e tutto ciò che a Sirmione è stato attribuito al grande e immortale poeta romano
Il laterizio, un materiale ecosostenibile
Il laterizio è un mattone che veniva utilizzato nella costruzione di antichi edifici romani, come “Le grotte di Catullo”.
Il mattone era realizzato con argilla prelevata dalle cave romane, decantata e depurata in acqua sgrassata con della sabbia. L’argilla poi veniva lavorata in stampi di legno.
Una volta lavorati, i mattoni venivano fatti essiccare per qualche giorno (non con esposizione diretta al sole, però) e poi cotti in fornaci ad alte temperature.
Venivano prodotti vari tipi di laterizi a seconda dell’utilizzo: tegole, tubature per il riscaldamento a pavimento, decorazione di cornici e di pavimenti.
Il laterizio ha queste caratteristiche: durabilità, potere isolante, economicità e resistenza meccanica. È un materiale sostenibile perché è una materia prima naturale e molto durevole nel tempo; inoltre, assicura elevati livelli di risparmio energetico, comfort, salute e igiene ambientale.
Oggi viene cotto in forni alimentati a metano e non crea nessuna emissione nociva o dannosa.
Le Grotte di Catullo
All’estremità della penisola di Sirmione, in provincia di Brescia, si conservano i resti di una delle maggiori ville romane dell’Italia settentrionale.
Gli ambienti della villa, dopo il crollo, sono stati ricoperti da vegetazione, terra e pietre, per cui sembra di entrare in grotte naturali: ecco perché si parla di grotte anche se in realtà non lo sono. La villa fu attribuita al poeta latino Catullo perché in una sua poesia diceva di avere una casa a Sirmione.
Oggi, invece, sappiamo che la villa è stata costruita dopo la sua morte e cioè tra la fine del I secolo a.C. e l’inizio del I secolo d.C.
Già in epoca romana veniva applicata l’architettura ecosostenibile e consisteva nel progettare e costruire edifici e spazi urbani che ben si adattavano all’ambiente circostante con l’uso responsabile delle riserve naturali.
Le Grotte di Catullo erano costruite in laterizio, in parte di nuova fattura e in parte reimpiegato da precedenti costruzioni. I metalli e il vetro dell’edificio erano frutto della fusione e del riutilizzo di vecchi oggetti.
Le anfore rotte sono state riutilizzate come materiale di riempimento dei muri o fatte a pezzi per realizzare dei vespai per drenare l’umidità sotto i pavimenti e per la muratura delle cupole, visto che la loro struttura cava e il volume da loro occupato consentiva di alleggerirne il peso complessivo.
Si possono notare pavimenti in opus spicatum, un tipo di paramento costituito da laterizi collocati a lisca di pesce o a spiga di grano.
La villa di soggiorno ecosostenibile aveva una cisterna lunga quasi 43 metri, che raccoglieva l’acqua necessaria per gli usi quotidiani.
La villa fu realizzata pensando con attenzione all'orientamento e alla distribuzione degli spazi interni. Occupa un’area estesa di circa due ettari ed è circondata da un uliveto storico che si compone di oltre 1500 piante (un tempo un giardino, circondato sui lati da un porticato e suddiviso in vialetti e aiuole), ha una pianta rettangolare (167x105 metri) con due avancorpi a nord e a sud e si sviluppa su tre piani.
Per superare l’inclinazione rocciosa, vennero realizzate grandi opere di sostegno e fatti tagli per modellare il banco roccioso.
L’ingresso principale era a sud, verso la terraferma, e permetteva l’accesso al piano superiore residenziale che aveva un settore termale con piscina, loggiati e terrazze scoperte verso il lago, comunicanti a nord con un’ampia terrazza protesa sull’acqua, avente un “velarium”, cioè una copertura mobile in tessuto composta da più teli.
Le scale permettevano di scendere ai piani inferiori per accedere alla spiaggia.
Un grande criptoportico (una estesa passeggiata un tempo coperta, ricavata scavando il banco roccioso naturale), permetteva di fare passeggiate anche con il maltempo o di evitare la calura nelle giornate estive. Alcuni esemplari di ulivi vantano tra i 400 e i 500 anni di vita e da essi oggi, grazie alle cure prestate negli ultimi anni, viene estratto un olio extra vergine di oliva di prima qualità.
Il pregio museale
Un salto nell’antica Roma alle Grotte di Catullo rappresenta una delle visite più interessanti da fare sulla sponda meridionale del bacino del Lago di Garda.
Una possibile gita per le giornate primaverili e adatta a tutte le età.
Nelle vicinanze, troviamo anche un Museo archeologico, aperto al pubblico nel 1999, che custodisce elementi architettonici, mosaici e importanti reperti rinvenuti nelle Grotte di Catullo. Fra questi sono degni di nota gli splendidi resti delle decorazioni ad affresco e in stucco che arricchivano gli ambienti residenziali della villa. Altre sezioni illustrano la storia più antica della penisola e di altri insediamenti del Garda.
Sofia Zanaglio, Lucia Castelnuovo, Karen Ghezzi e Cristian Pelizzari,Liceo scientifico