Chi avrebbe mai immaginato che Nichi Vendola sarebbe diventato padre? Eppure il suo desiderio era già da tempo dichiarato. Lui ne aveva già parlato, sommessamente, ma nessuno veramente credeva alla sua realizzazione...
Come crescerà questo bimbo "acquistato" coi soldi dei contribuenti italiani e costretto dall'egoismo del "difensore dei deboli" a crescere senza una madre, anche se prevedo in un ambiente "agiato" sempre con soldi di noi contribuenti.Ma questa è la coerenza dei nostri politici.
una trama per un film dell'orrore
Complimenti Leretico, quando tutto e' il contrario di tutto, io non sono un filosofo e nemmeno tanto credente, ma spesso spero che Dio esista, e che un giorno cominci a lanciare fulmini e saette, ma come si puo' concedere questa liberta'/ brutalita' che non esiste nemmeno nel mondo animale? il papa presumo sia in virtu' di uomo di Dio sia in virtu di comune mortale ha detto: i figli non sono un diritto e io aggiungo che sono una concessione donataci dalla natura che sia divina o no, ma dove stiamo andando? e' proprio vero ogni cultura a un certo punto e' destinata a crollare e forse e' bene cosi'.
Affondereste con gusto barconi carichi di bambini che scappano dalla guerra, ma ad un tratto vi preoccupate solo del bambino di Vendola! Imparate a pensare alla vostra di famiglia, che ne avrete abbastanza!
Invitandoci a pensare alla nostra famiglia lei sta forse pensando alla sua? Ma lei, ovviamente si sente superiore a tutti gli altri e quindi, titolare di questa capacità illuminata, si può permettere di pensare alle famiglie degli altri. Inoltre non è pertinente l'accusa gratuita di godere dell'affodamento di barconi carichi di bambini. Forse prima di replicare in questo modo becero bisognerebbe pensarci su qualche secondo, altrimenti si viene presi per fanatici irragionevoli. Non che lei sia nuovo/a a queste uscite un po' sguaiate ma fa sempre specie leggere insulsi giudizi sparati gratuitamente e contraddittoriamente.
No non e' solo il bambino di Vendola ma i vari bambini dei vari Vendola, l'inizio di una atrocita'in contraddizione a qualsiasi logica umana, e come le ha gia risposto Leretico a riguardo dei barconi, fare illazioni gratuite e'degno solo di una persona vuota e meschina.
è ovvio che questa pratica è insana in sè. Oltre al fatto non casuale che l'utero è di una donna del terzo mondo, mentre il dna di un'americana doc, di certo spezzare la procedura in due è funzionale anche alla limitazione del danno morale. Mi spiego, premesso che non posso sapere com'è avere qlcn in pancia, ma se presto un'utero col mio ovulo, il bimbo è mio e darlo via è atroce, ma se dono un ovulo, 100 ovuli e me ne vado, mi duole meno se miei figli che non ho portato in grembo nascono a mia insaputa. Se porto in pancia un figlio che non è mio, certo mi dispiace darlo, ma in fondo non mi appartiene. In tutto questo c'è qlcn che non sa nulla di tutto ciò e pensa o sente di appartenere in tutte e per tutto al corpo in cui sta crescendo...Non so se basteranno soldi e amore a cancellare un trauma recondito così importante, e quando arriverà l'età della ragione saranno cavoli amari...Caro
... caro Vendolama perchè la finestra messaggi dice sempre che ci sono ancora a disposizonei tot caratteri ma poi taglia i post?
Se il pensiero non guarda alla storia del pensiero, è un pensiero acritico. La storia del pensiero mostra che al bisogno di sicurezza (di certezza) si contrappone, nel pensiero, il bisogno di insicurezza (incertezza), alla fede si contrappone il dubbio, alla costrizione la convinzione. Alla volontà si contrappone la volontà. Ora, dar valore non è il valore, e l'etica, di qualsiasi colore, è un dar valore.
per favore non facciamo filosofie di un problmea così materiale. Ci sarà anche di mezzo l'etica me essa risiede in modo diverso dentro ognuno, il resto ha a che vedere col tipo di società che vogliamo attorno a noi. Se famigli di tutte le conformazioni, se bimbi di diversa procedura di concepimento etc, con tutto ciò che questo comporta a livello di coesione sociale e precezione del decadimento culturale. Se poi uso parole come percezione, etica, senso proprio, etc., non mi si rbalti la frittata dicendo che sono materia di filosofia. L'articolo la metta nel modo che vuole, ma qui è evidente che l'abbiamo inteso in relazione ai FATTI acaduti e non ci interessa filsofeggiare su nulla, ma scambiare opinioni su fatti REALI.
"per favore non facciamo filosofie di un problema così reale"
mi saprebbe dire cosa è un problema?
e se è un problema, mi saprebbe dire come possiamo dirlo reale? cosa significa reale...
ma lei parla di fatti, cosa é il fatto... eee, cosa intendiamo nella storia del pensiero per materiale.. etica... ognuno... risiedere.. modalità.. diverso... identico... il resto... ciò.. decadimento culturale.. cultura.. ah vedo adesso... evidente.. evidente.. evidente.. evidente.. evidenza.. cosa significa? relazione ai fatti, l'intenzione in relazione.. e non ci interessa filosofeggiare cosa vuol dire? che non vuole che io la deprima? che non vuole pensare? o significa altro.. evidenza.. evidenza.. evidenza.. evidenza.. cosa significa?
ma diciamo anche: non facciamo filosofia. diciamo e non diciamo, diciamo contraddittoriamente.. filosofia significa (è) attenzione per ciò che si mostra, e allora? come facciamo a porre attenzione a ciò che si mostra senza far filosofia? infatti, non la facciamo quasi mai la filosofia, perché ciò che si mostra ha bisogno, comunque, della nostra attenzione. ma, aimè, o più verosimilmente, aitè, questo non lo hai capito, come si mostra dalle tue parole.
vabbè prosegua il suo soliloquio come al solito, faccia pure pelo e contropelo a parole come "problema" che possono essere sinonimo di "questione" come di "argomento della discussione". Quanto ci mette prima di decidere cosa prepararsi per cena? e quando poi ce l'ha nel piatto mangia o si chiede se è cioè che sembra o sembra cio che è?
Problema è ció che non ci appare come immediatamente contraddittorio, ma non è nemmeno evidente. Però nella mia compare "apparire", "contraddittorio" e"evidente".. "ente".."ente",.."ente"."argomento della discussione" non è "problema", almeno per quella parte che è l'essere argomento.
avviso a tutti per le prossime volte, visto che dopo Dru difficilmente i commenti proseguono, quando leggete articoli dell'eretico che è il suo degno compare se non lui stesso, non fraintendete che siano per voi. I commenti sono riservati solo a Dru. Facciamo tutti ammenda per avergli rubato la stanza degli specchi e stiamo più attenti la prossima volta.
O consideriamo che quello in discussione è un problema, ma allora a qual guisa opinare, o se é un problema non son fatti reali...
ID64600 - 03/03/2016 20:35:24 (Dru) AlloraO consideriamo che quello in discussione non è un problema, ma allora a qual guisa opinare, o se é un problema non son fatti reali.
Opinare su fatti reali è quantomeno buffo, significherebbe ridurli a qualcosa che non sono..
Non si discutono i fatti reali, perché se si discutono, da fatti reali diventano problemi o comunque non fatti, ma da fare.
Cosa sono?
I commenti non sono assolutamente riservati a Dru. E poi confonderci significa non vedere la differenza notevole tra quanto scrivo io e quanto "tenta" di scrivere lui. Mi piacerebbe poi capire cosa Snaf intenda per "degno compare". Si intende compagni di merende? È ovvio che le mie idee sono diverse da quelle di Dru, ma addirittura pensare che uno sia l'altro mi sembra davvero esagerato. A volte mi sorprendo davvero! E poi io non faccio disquisizioni ontologiche su ogni cosa che appare. Distinguo la cacca di mosca da quella di elefante ma in sostanza sono lo stesso.
La storia del pensiero mostra che al bisogno di sicurezza (di certezza) si contrappone, nel pensiero, il bisogno di insicurezza (incertezza), alla fede si contrappone il dubbio, alla costrizione la convinzione. Alla volontà si contrappone la volontà. Ora, dar valore non è il valore, e l'etica, di qualsiasi colore, è un dar valore.
.. in qualcosa sono identici anche se in sostanza si distinguono...
Tra la cacca di elefante e quella di mosca, in quanto cacche sono cose identiche, in quanto cose sono l' esser sè e il loro non esser l'altro da sè.. questo è l'esser lo stesso. Che la sostanza (soggetto) sia lo stesso è il pensiero epidermico ad evocarlo, per stabilire un'identità tra le differenze, identità che, sul presupposto della separazione, è identificazione degli "assolutamente" diversi.... ma se sono presupposti "assolutamente diversi" è originariamente impossibile una loro identità. Chi "tentenna"?
Significherebbe che l' uno è l'altro .. ma che l'uno sia l'altro è contraddizione.
Esiste da sempre, ve ne state preoccupando dall'altro ieri. Dire che siete incoerenti e omofobi è dire poco.Nicola
Non capisco dove sia l'omofobia in questo articolo né capisco come tu faccia ad affermare che di questi temi ce ne stiamo occupando dall'altro ieri. Deduzione gratuita e senza argomentazione, dogmatica. Stile inquisizione. La maternità surrogata non esiste da sempre. Comunque, anche se lo fosse, se volessimo confutare un ragionamento così debole potremmo dire che anche l'omicidio esiste da sempre ma non è certo per questo una cosa giusta.
Mi sembra che anche nelle tue parole risieda una bella dose di dogmatismo e gratuita debolezza, perché io mai ho affermato che la maternità surrogata sia "una cosa giusta". Ho detto che c'è. E sì, c'è "da sempre", c'è da quando re e imperatori, vecchie megere e altre figure legate al potere si servivano del ventre di donne giovani, per poi strappare loro il frutto di quel ventre. Cosa giusta? Non so. Cosa sbagliata? Può darsi, ma 40 anni fa era "sbagliato" anche essere mancini. La mia "protesta" riguarda soltanto la tempistica. La faccenda riguarda Vendola e quindi il pollaio del web si scatena come non mai. Non ci è dato sapere dove fossero gli stessi soloni quando le normalissime coppie eterosessuali andavano (vanno) nei paesi del terzo mondo a comprare bambini per mille euro.
Se invece l'argomento è la coerenza di Vendola e il "ribaltamento" dei suoi valori, allora mi arrendo. L'Italia è un posto strano, dove la gente reclama coerenza, ma sempre e solo dagli altri. Negli ultimi sessant'anni gli italiani hanno legittimato, col loro voto, la DC, il PSI di Craxi, Berlusconi, la Lega nord, eccetera. Nessuno di questi mi pare si possa erigere a monumento della coerenza. Eppure si chiede coerenza a un comunista che non ha mai rappresentato più del 4% degli elettori. Che strano posto l'Italia, davvero. Forse dovremmo impegnarci a pretendere la stessa coerenza da chi si arroga il diritto di rappresentare/governare (e la faccenda è trasversale, bipartisan, senza colori politici). Ma io, l'ho già detto, qui mi arrendo.
che l'omicidio non sia cosa giusta è un'affermazione gratuita, tale quale quelle di nimi, il suo "può darsi" che odora di "dipende". Riflettete, solo una minoranza, nel mondo, afferma che uccidere è una cosa ingiusta.
che si mostra con autorità. Dove il che significa quello.
è il manifestantesi
è una seggiola e dico, quella è una seggiola, quello che dico, cioè la seggiola, corrisponde al giusto, dove il giusto non è semplicemente ciò che si mostra, ma ciò che si mostra con autorità, e qui l'autorità sono le mie parole che corrispondono a quello. Se dicessi che quella non è una seggiola, quella seggiola, allora sarei ingiusto, cioè direi il contraddittorio rispetto il manifestantesi.
pensare che un evento storico sia giusto è pensare l'ingiusto, poiché l'evento storico, qualsiasi evento storico, non è una constatazione, ma un'ipotesi, bella, confortante e rassicurante quanto lo si voglia. Si che appoggiare le proprie affermazioni su fatti storici è come costruire la propria casa su fondamenta melmose: il meno che ti può capitare, per chi fa l'architetto del pensiero come me , è di prenderti dello sciocco. Pensare un evento storico come giusto è pensare che ciò che non si mostra, e sfido chiunque a contraddirmi qui, si mostri con autorità.
dici che non sai se è giusto o ingiusto, ma però dici che c'è da sempre e dire che c'è è dire, o pretendere di dire, il giusto.
Riprendo dalla tua "io mai ho affermato che la maternità surrogata sia 'una cosa giusta'". Dicendo che "esiste da sempre" hai inteso dire che noi, tra cui io, ce ne occupiamo dall'altro ieri mentre il la maternità surrogata esiste da sempre. In questo modo ha ivoluto criticare chi scrive definendolo perlomeno superficiale per il fatto che si permette di parlare di un problema che "esiste da sempre". In seconda battuta poi, ed è qui che si aggancia la mia risposta, hai definito me e altri che commentano come incoerenti e omofobi, legando la cosa al concetto precedente ossia: visto che la maternità surrogata esiste da sempre e voi "superficialmente" ve ne occupate dall'altro ieri, allora come minimo siete incoerenti e omofobi. A parte la pesantezza del giudizio di omofobia che ti inviterei a riconsiderare, come già ti ho suggerito, le tue affermazioni sono dognamtiche, e quindi inquisitoriali, quando appunto
caro Nimi, deduci illogicamente dal "sempre esistito" il fatto che io (noi) sia omofobo e incoerente. Siccome qui c'è una contraddizione palese allora le tue accuse mascherate da critiche si evidenziano come inconsistenti. Inoltre, vista la tua replica, e vista la tua posizione implicita derivante dalla tua critica, mentre scrivendo come scrivo io sarei omofobo e incoerente, tu non lo saresti. Così io che ho affermato che la maternità surrogata come utilizzata dal comunista Vendola non mi sembra cosa giusta, tu definendomi omofobo e incoerente poiché la maternità surrogata esiste da sempre (vedi re e regine ecc.) intendi dire che invece essa è giusta, sia per come è stata utilizzata dal ricco comunista nostrano che in generale. Per concludere chiedo sempre a tutti, politici e non, rossi o verdi o blu che siano, di essere coerenti, non solo ai ricchi comunisti che predicano bene e razzolano male. Quindi anche a te.
Il giusto è legato alla verità. Dal vero procede il giusto. Chiaramente se la volontà è fede e quindi non è verità, segue che dalla volontà e dalla fede non può venire giustizia. Ecco perché il diritto non ha verità e dal diritto non viene giustizia ma prevalenza del più forte o della parte più forte sul più debole. O meglio quello che la volontà chiama ingiustizia diventa giustizia e viceversa. Detto questo rispetto al piano filosofico, aggiungerei, portandomi su quello della volontà, unico luogo del mortale, terra isolata dal destino, dove l'uomo non può che scegliere, dove non si può esimere dal decidere, che è nella scelta del criterio che si definisce ciò che è giusto. E tale scelta/volontà/fede determina risultati (anche se presunti tali) valutabili in relazione a tale criterio. Nel mondo del mortale tutto è volontà che
il criterio esista e che, tramite la sua esistenza, si possa discriminare ciò che giusto da ciò che non lo è.
Rispondo, a malincuore, perché in realtà ho proprio sbagliato a monte a commentare, in quanto non c'è peggior sordo... Il "casino" (giusto per fare un gioco di parole) nasce nel momento in cui è Vendola a ricorrere alla maternità surrogata, per altro in maniera del tutto legale. E viene tacciato di incoerenza. Ok. Peccato non intravedere la stessa indignazione quando il cattolicissimo Casini divorzia per la ventordicesima volta o quando un qualsiasi altro sostenitore della "famiglia tradizionale" annuncia gravidanze fuori dal matrimonio, chiede di sparare ai barconi oppure sposa la XY moglie. Mi pongo quantomeno il dubbio che se fosse stato un "comunista eterosessuale" a ricorrere a questa pratica, probabilmente le voci di protesta o di dissenso non avrebbero potuto formare nemmeno un coretto di paese. Da qui la mia accusa di omofobia. Per me, questione chiusa, attaccate pure coi pipponi kantiani e kierkegaardiani.
essere stupidi non è una colpa, colpa è credere di non esserlo "quando" lo si è: più o meno una variante della wittgensteiniana " “su ciò di cui non si può parlare si deve tacere”. Naturalmente da questa proposizione non esulo..
la volontà è fede è verità, non il contrario.. che dalla volontà e dalla fede non possa venire giustizia è il pensiero isolante che lo desume. il "non potere" deriva dal "credere di potere"... ecco che il diritto che che non ha verità crede di esserlo, cioè crede di essere diritto, quando invece è fede e fede è prevaricazione della verità di qualsiasi essere anche dell'esser diritto.
credere di poter portarsi dal piano filosofico su quello della volontà è volontà, e in quanto tale è negazione del suo fondamento, cioè negazione di ciò che appare. Se ci poniamo dal lato della negazione di ciò che appare allora possiamo credere in ciò che non appare e se vogliamo credere in ciò che non appare allora possiamo certamente dire che la scelta del criterio è ciò che è "ingiusto", non ciò che è giusto Leretico. Giusto è poter scegliere sempre criteri nuovi e non legarsi alla scelta di un criterio.
è il criterio. Se non esistono limiti , e i limiti sono appunto i criteri o i discriminanti, allora tutto e il suo contrario è giusto. Questo è il mondo frantumato, questa la filosofia moderna che porta a galla, della negazione del divenire, la significanza non epistemica di quello.
Significa che tutto e niente (del tutto) si mostrano come realtà, dove se per realtà si accetta anche il niente, allora il tutto non è il tutto e a regnare la realtè è la contraddizione
Da wikipedia: "supercazzola indica un nonsense, una frase priva di senso logico composta da un insieme casuale di parole reali e inesistenti, esposta in modo ingannevolmente forbito e sicuro a interlocutori che pur non capendo alla fine la accettano come corretta". Forse quello che scrivi vuole essere una supercazzola? Ti piace scrivere ma non ami le repliche? Fammi capire così mi adeguo subito. Non solo quello che hai scritto è illogico ma insisti. Bene, mi sai dire chi mai ha affermato di essere difensore della famiglia tradizionale? E' una tua interpretazione errata e su questa hai basato le tue sparate. Vendola ha predicato per anni certi valori e poi in un attimo, per interesse personale, forse illegale in Italia, se li è rimangiati. Qualcuno segnala l'incoerenza. Tra essi anche io. Casini? Incoerente anche lui. E allora? Giuro non capisco. Io non sono casiniano. Evidentemente la tua è una supercazzola.
Mi sa che questa volta ti sei incartato. Scrivi "credere di poter portarsi dal piano filosofico su quello della volontà è volontà, e in quanto tale è negazione del suo fondamento, cioè negazione di ciò che appare". In primis ho scritto che tutto è volontà, poi che esistono due piani, due ambiti: il primo della volontà il secondo filosofico. Il primo rappresenta l'uomo mortale, il secondo il destino. Se parlo del primo uso termini consoni e comprensibili per esso, se parlo del secondo altrettanto. Quindi non confondo i due ambiti. Io quindi non credo di portarmi dal piano filosofico su quello della volontà, semplicemente li distinguo. Tu invece non li distingui, tutto qui.
Nessuno nega ciò che appare. La volontà appare. Se non apparisse la volontà, la fede, la scelta, non potrebbe esistere la verità. Perché se la volontà, la fede, la scelta sono errore, senza di esso non potrebbe esistere nemmeno la verità. L'errore, la volontà, la fede, la scelta sono negazioni che si autonegano. Dunque la volontà non è negazione del suo fondamento come hai scritto.
che tutto sia volontà nega la verità, in quanto se tutto lo fosse allora la verità sarebbe nulla.Allora direi piuttosto che tutto ciò che nega la verità è volontà.
che esistono due piani non significa che puoi distinguere sul fondamento dell'esistenza di due piani, perché l'esistenza di due piani è fondata dall'esistenza appunto, ma che sull'esistenza, che è il fondamento, puoi distinguere due piani, quello della verità o della necessità autentica e quello della volontà.
dell'esistenza della volontà e dell'esistenza della necessità, cospira l'equipotenza fra piani, dove a vincere (cioè a superare) non è alcuno dei due. Questo è impossibile. su questa tua incertezza fondi il mortale e rinunci alla vera scelta.
Ma in vero, nessuno può negare davvero ciò che appare, anche quando vuole ridurre ciò che appare, come fai tu, in coscienza del pensiero individuale.
è qualcosa che non esiste, e in quanto tale, in quanto ipotesi è volontà. che sia l'errore a mostrare la verità non significa che se non vi fosse errore non ci sarebbe nemmeno la verità. quest'ultima parte della mia precedente proposizione è ipotesi, e in quanto tale (apparire) non esiste.
Se hai percepito, nelle parole de Leretico, la difesa della famiglia naturale contro le nuove libertà contro quella, allora non ti discosti,in questa percezione, dalla stessa situazione in cui il pensiero marxiano concepiva le leggi naturali del capitale, assediate, inutilmente secondo lui,dalla volontà di superarle. Cospiravano allora le nuove forze pagane contro le leggi naturali e cospirano con la consapevolezza maggiore della propria forza oggi. Se restiamo sul piano delle scelte politiche non comprendiamo cosa determini queste scelte e ci chiediamo,chi a destra chi a sinistra, come fate tu, qui ingenuamente, e Letetico, cosa sia il giusto.
si esprime nella volontà di non volere; ad esempio di non volere indicare cosa è giusto e cosa no, ma non volere giudicare è giudizio. Non pensare è impossibile come è impossibile per un vedente non vedere.
Retoriche affermazioni di rispondere a malincuore,fanno sorrifere.. non credi?
Sorridere
Vedo che non vuoi capire, anche se poi quello che, in fondo alla superficie che ami frequentare, capisci combacia in sintesi con quello che precedentemente dico.
è fede. La contraddizione, cioè la fede, quando è vista è risolta e quindi non è possibile che non lo sia,,è impossibile che non lo sia. Un poco come l'innegabile. L'innegabile non è possibile negarlo.
Se il fondamento della fede è il divenire altro di ogni e qualsiasi essente, significa che la fede per esser fede,,questo il suo essente, deve negare il proprio fondamento, altrimenti non sarebbe fede. Così capisci meglio?
...nego che tu possa parlare indistintamente dei due piani e su due piani diversi, come se tu appunto potessi, perché potere è fede di potere.
la tua posizione di equipotenza,,il voler distinguere e il voler stare con un piede in due scarpe, o è davvero contraddizione, e allora non l'hai ancora risolta, o fai retorica....
Ti voglio bene Leretico, ma questo bene non deve essere abusato...
Se tu sapessi che ogni momento uccidi qualcosa, proprio tu, che ami salvare e non uccidere, non uccideresti. Quindi la volontà, quella volontà, in quanto fede, non può sapere del proprio inconscio, in quanto sapendolo, sapendo la volontà del suo inconscio, l'inconscio non sarebbe più inconscio per quella volontà, non credi? Tu credi di esser in grado di camminare tra i due piani, ma, aimeh, aimeh perché sarei felice che tu facessi qualche passo in più, sei ancora sulla nave dei folli...
se ti dico che sei tale e quale i più efferati omicidi, ti incazzi, cioè ti ribelli a ciò che ti consente di ribellarti a questo, che è il tuo inconscio, il pensare che le cose possano diventare altro da ciò che sono. Il tuo livore, nei confronti di chi presumi non ti riconosca, in questo specifico caso in me che ti do dell'omicida, è volontà di trasformare la mia affermazione. Affermazione che invece viene confermata immediatamente dal tuo livore, e così cantando e andando per mare con la nave dei folli...
di morte, come il più efferato degli omicidi.
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ID64539 - 02/03/2016 11:57:38 - (Giacomino) - Ben detto.
Nessuno pensa ai fiumi di lacrime che verranno versati in avvenire da una madre che in un certo modo è stata costretta a vendere la sua creatura portata con trepidazione in grembo per nove mesi, senza neanche averla potuta stringere al seno per allattarla come vuole il desiderio NATURALE di ogni madre e di ogni bambino. Mi si dirà che queste cose sono sempre avvenute ma qui abbiamo a che fare con dei venditori di bla-bla pubblici che dovrebbero sapere cosa è il bene e cosa è il male e c'è di mezzo un bambino appena nato.Mi viene in mente l'orco.