16 Luglio 2023, 08.24
Blog - Maestro John

Ciclamini

di Maestro John

Il profumo dei ciclamini mi rammenta la colonia di Livemmo. Poi il compleanno di Chiara Abastanotti, il ricordo di Gigi Bendotti, un addio e vari eventi


Quanti ciclamini (e patate) si portavano a casa da Livemmo! Ricordi della mitica colonia “Armida Barelli”: i catini appoggiati sulla panca per lavarci al mattino, i giochi in pineta, nella massima libertà, senza tante animazioni, i maschi a costruire fortini con le liane e le bambine a creare collane con le foglie.
E poi la Messa quotidiana, le passeggiate (Belprato, Pian di Vaghezza, Odeno, Ono Degno, Forno d’Ono, Corna Blacca), le filmine sulla Massoneria e su Maria Goretti, le spassose scenette in refettorio, l’amico Vittorio Zanetti che cantava “La ballata di Lazy Boy” ed io che commuovevo tutti con “Profumi e balocchi”.

Alcune persone rimarranno sempre nel cuore di molti bambini, ora divenuti grandi:

la “zia” Orsolina, la Gina Tortelli, la cuoca “Ghita” e don Angelo Calegari.

Orsola Avanzi (3/12/1904-22/3/1968), da tutti chiamata Orsolina, abitava in vicolo Fiorini di via Quarena.
Suo padre Andrea era un impresario edile, i fratelli Giuseppe e Battista e poi i nipoti continueranno il lavoro del padre. Orsolina gestiva una latteria in Piazza De Medici: non vendeva solo latte, ma anche articoli per la casa, bottoni, filo, nastri, fettucce, aghi e ferri per fare maglie…
Il Vangelo fu il libro della sua vita, il mistero d’amore che accolse dentro di sé.

Orsola non si sposò, ma si dedicò all’insegnamento della Dottrina Cristiana alle ragazze che frequentavano il Catechismo domenicale presso Casa S. Giuseppe e  alle giovani di Azione Cattolica prima e poi come Presidente delle donne della stessa Associazione.
Dopo l’impegno per le pratiche di pensioni presso le locali ACLI di Anacleto Abastanotti e di Luigi Taraborelli, fu Orsolina ad occuparsene
con grande zelo e dedizione, sempre con affabilità verso gli interessati.

Quando lasciò il lavoro, passando la bottega alle sorelle Devoti, si dedicò completamente alle opere di assistenza, oltre alla Organizzazione Nazionale Maternità e Infanzia.
Divenne consigliere comunale, fatto rarissimo a quei tempi, quand’era sindaco il maestro Mario Baronchelli. A Orsolina l’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Gabriele Avanzi, suo nipote, dedicherà un’importante via del Paese.
Nella gestione della colonia Orsolina era aiutata da Gina Tortelli, altra bella persona.

Virginia Tortelli
(detta Gina, 24/01/1919-11/5/2010), pure lei nubile, come altre due sue sorelle, Sesta e Itala.
Un’altra sorella era mamma di mia cognata Valeria e dell’Angioli, un’altra sorella, Luigia, era mamma del Peppino Mazza, un’altra ha sposato il Paolo Venturelli.

Mia sorella Rita mi informa che Gina e le sorelle facevano le maglieriste.
Gina era impegnata nell’Azione Cattolica ed in chiesa si  dedicava alle mille necessità: abbellire l’altare con i fiori, in sacrestia aiutare nella vestizione sacerdoti, paggetti, chierichetti e tarcisiani, sistemare tovaglie ricamate  che venivano lavate nella tintoria “La Rinnova” dell’Antonio Lavi, posta accanto alla parrocchiale.

Il celebre “Burtulì” raccoglieva le elemosine, sistemava le candele e dava una mancia ai chierichetti che servivano la Messa: nozze e funerali erano le occasioni meglio “remunerate”.
Importante: Gina ha sempre seguito e aiutato alcune famiglie bisognose. Inoltre le tre sorelle nubili hanno lasciato la propria casa in eredità alle suore di Casa San Giuseppe.

L’eccellente cuoca della colonia era la mitica “nonna Ghita
”: Poletti Margherita in Fondrieschi (31/5/1887-12/4/1973) era mamma di Virginia (mia suocera), di Angiolino e Luigi detto “Bigio”.
Gestiva una rinomata trattoria in Piazza Zanardelli, un locale lungo e stretto: gli avventori potevano appoggiarsi al bancone e chi voleva mangiare entrava più avanti nella stanza dedicata ai pranzi.
Cucinava la trippa nel giorno di mercato (devo riconoscere che mia moglie a livello culinario ha ereditato dalla nonna).

Poi, negli anni ottanta, è subentrata la gioielleria, oreficeria e orologeria del nipote Gianni Fondrieschi e del figlio Alessandro.
Nonna Ghita era così brava che veniva richiesta anche quando c’erano pranzi di nozze o di liete ricorrenze in case o fattorie fuori dal paese: allora lei arrivava portando stoviglie, bicchieri e tutto il necessario per la cucina, un catering in grande stile! Tutti i bambini di un tempo hanno nostalgia delle sue buonissime polpette che, come ha scritto l’amico Beppe Leni, meriterebbero un Nobel in riciclaggio, altro che MasterChef!

“Regista” della colonia era Don Angelo Calegari, nato a Manerbio il 10/4/1917, deceduto a Gottolengo il 30/01/2017 e sepolto a Pralboino. Primo di 8 fratelli e l’ultimo a morire, aveva inizialmente come “perpetua” una sua zia di Verolanuova, poi la Gina Trevisani che faceva la cuoca e le pulizie, infine la Maria Vincenzi.
La signorina Ninì Giustacchini aiutava a tener bella la chiesa e teneva la contabilità.

Mia sorella Rita mi ha detto che veniva da una famiglia benestante; inoltre  ricorda che il giorno di S. Agnese lo festeggiava con un rinfresco offerto alle donne. Don Angelo è stato vice parroco a Gavardo dal 1941 al 1973, poi Parroco di Verolavecchia e infine a Verolanuova.
Don Angelo, con “el Monsignòr”, è stato protagonista della ricostruzione materiale e spirituale della parrocchia.
La sua instancabile e intelligente attività a Gavardo si protrasse per trentadue anni: l’arco di una generazione.

Il caro Renato Paganelli scrisse:
“Il mio primo incontro con don Angelo avvenne all’oratorio nell’estate del 1941, quando lui, inviato dal Vescovo, era venuto a fare il curato in sostituzione di Don Dante Zanoletti. Io ero in fila con tanti altri ragazzini tredicenni turbolenti e il nuovo curato con una “stroppa” in mano, usata come deterrente per discriminarli e portarli nel convento per la domenicale benedizione dopo l’ora di catechismo.

In quell’anno già eravamo in guerra. I giovani delle classi maggiori erano quasi tutti militari ed a giustificare la loro assenza rimanevano le fotografie dei loro volti appese a tappezzare le pareti di un’aula. Quasi ogni settimana qualcuna veniva separata e posta in altra posizione con altre illuminate da un lumicino ad indicare che la “Patria” a quel giovane aveva chiesto l’estremo sacrificio.

Quegli anni furono tragedia per alcune generazioni di giovani. Ed è in questo triste periodo che il giovane curato, unitamente al suo parroco, è chiamato a rivelare tutta la sua sensibilità sacerdotale in una azione quasi quotidiana di pietà cristiana verso coloro che erano colpiti dalla brutale ferocia della guerra.

Nel frattempo Don Angelo dedica il suo apostolato alla formazione religiosa e culturale dei ragazzi allestendo, presso i locali sede della Gioventù di Azione Cattolica, una piccola biblioteca per ragazzi. Sospesa l’attività teatrale della filodrammatica “Concordia” perché i giovani interpreti sono tutti partiti per la guerra, Don Angelo con il contributo di alcuni benefattori, acquista la macchina cinematografica.

L’armistizio dell’8 settembre del 1943, anziché portare la pace agognata, sarà ancora causa di sofferenza, aggiungendo tragedia a tragedia e guerra fratricida; Gavardo non sarà esentata e ne patirà più di altri paesi, contribuendo, con il sacrificio di numerosi suoi figli di cui 52 morti con il bombardamento del 29 gennaio 1945, sotto il quale perirono anche il parroco Don Emilio Maffezzoli ed altri 3 sacerdoti, a compiere il suo calvario.

Don Angelo, rimasto sotto le macerie, sarà salvato miracolosamente.
In questi anni di sacrifici e rinunce, il nostro curato ha svolto la sua missione spirituale aiutando anche materialmente i più poveri e bisognosi, portando il suo conforto con sensibilità e discrezione ammirevoli, adempiendo così alle massime evangeliche.

Durante l’occupazione tedesca, aiutò i renitenti in clandestinità, partecipò inoltre attivamente alla Resistenza.
Fece parte del Comitato di Liberazione, che ospitava nella sua casa durante le riunioni clandestine. Finita la guerra impegnò tutta la sua autorevolezza di sacerdote che aveva partecipato alla Resistenza, per placare gli animi, opponendosi a qualsiasi forma di vendetta e sopruso, garantendo con la sua vita quella di chi, per propria convinzione, fece parte attiva della Repubblica Sociale.

Ma se il bombardamento ha portato lutti e distruzioni, l’immane tragedia che ha colpito la nostra comunità, ha commosso l’animo buono del nostro venerato Monsignor Luigi Ferretti, cha ha scelto di ritornare a fare il Padre nella sua martoriata parrocchia nativa, per confortare i suoi figli nel dolore, per pregare Dio con loro e con loro ricostruire il paese….

Gli anni del dopoguerra sono anni di intenso lavoro.
I reduci tornano e necessitano di abitazione ed occupazione: il paese è da ricostruire e le autorità religiose e civili, all’unisono, sono impegnate intensamente. Le industrie riprendono a produrre; anche la parte della vecchia canonica, risparmiata dal bombardamento, ospita una falegnameria.

L’oratorio è fucina di attività ricreative e spirituali, risorgono le associazioni oratoriane: la sportiva Audax e la filodrammatica Concordia…
Anni cinquanta: ricostruzione dalla casa canonica, ricostruzione e ampliamento dell’oratorio, ristrutturazione del Salone Pio XI, acquisto fabbricato e costruzione centro Acli. Primi anni sessanta: acquisto cinema Capitol; restauro della chiesa di San Rocco; restauro della parrocchiale con rifacimento del pavimento e dotazione dell’impianto di riscaldamento; rifacimento del tetto della chiesa del convento.

Una iniziativa di quegli anni che va ricordata a merito dell’intraprendenza di Don Angelo è stata l’istituzione della colonia montana per i figli dei lavoratori, prima a Navazzo, poi a Livemmo e successivamente a Bondone. La malattia e l’età determineranno nel 1972 il ritiro della nostra guida spirituale Monsignor Luigi Ferretti. A lui succederà Don Francesco Zilioli. Questi cambiamenti concorrono nel 1974 al trasferimento di Don Angelo, nominato dal Vescovo, parroco di Verolavecchia.”


Antonio Abastanotti scrive:
“Quando, il 29 Gennaio ’45, venne colpito il nostro paese eravamo nel rifugio antiaereo vicino alla fabbrica.
Quando arrivai in paese, vidi tra le macerie Don Angelo Calegari con la bocca e i capelli pieni di calcinacci e sembrava un cadavere appena uscito da una tomba…In terra vi erano cadaveri di gente colpita nel tentativo di scappare…Fui preso da una crisi e scoppiai a piangere!

Don Angelo Calegari, miracolosamente salvatosi dal bombardamento della canonica, dove era presente con gli altri sacerdoti, trovò asilo presso il convento delle suore Orsoline, era moralmente a terra, non solo per quanto aveva vissuto in quei frangenti, ma anche per la perdita di alcune persone molto vicine ai Sacerdoti per impegno. Prese il posto di Don Battista Lombardi, come assistente alle donne, col titolo di Rettore.”

E il caro don Giovanni Arrigotti scriveva di don Angelo:
“Si dice che la gratitudine è la memoria del cuore. Ricordo che fischiettando in bicicletta, mi divertivo in quegli anni a girare per le strade di Gavardo, senza badare ai pericoli del traffico, già allora intenso.
Ero giovane prete, di prima messa, e sentivo forte bollire il sangue nelle vene; forse  anche per questo il Vescovo mi ha nominato “curato” assieme a sacerdoti saggi e santi…

Io ero felicissimo di essere prete a Gavardo, anche perché mi sentivo sinceramente amato, come un figlio, da don Angelo, il quale davvero mi faceva da “angelo custode”. Vedevo in lui un uomo armato di infinita pazienza e tanta bontà con la gente, un prete che pregava moltissimo… e fedele al “confessionale”.
So che in chiesa passava ore e ore, tutti i giorni. Per me costituiva una testimonianza vissuta di umiltà, semplicità e lode.

È anche a don Angelo che devo la mia vocazione missionaria (vissuta in Burundi) perché in mille modi ha favorito tale mia decisione, collaborando entusiasticamente anche alla preparazione di questa mia esperienza africana.
Anzi, è stata per me una esperienza indimenticabile la visita (di alcuni giorni) fatta da don Angelo nella mia missione in terra d’Africa: amicizia, cordialità, condivisione. Ricordo che a Gavardo mi dava fiducia, e coi fatti mi ha insegnato come si collabora insieme tra preti di una stessa parrocchia.”


Nel suo testamento, don Angelo ha scritto:
…Signore, perdona tante mie lacune, la mia limitatezza, la mia debolezza, il bene che non ho fatto, il male che ho fatto, il bene che ho fatto male, i miei compromessi, la mia incapacità a guidare il gregge che mi hai affidato.
Signore, ti ho amato troppo poco, quando non ho accettato la croce. Ho amato troppo poco, sono stato un pastore egoista, superbo, orgoglioso. Qualche volta ho sfruttato il gregge non dando gloria a te, Signore. Ti chiedo perdono Signore.

Chiedo perdono anche a tutti coloro verso i quali non ho compiuto pienamente il mio dovere di sacerdote e a tutti coloro che avessi scandalizzato con i miei peccati.
Ringrazio il Signore che mi ha anche preservato nella sua bontà da tanti peccati. Non ho voluto male a nessuno, non ho fatto niente contro qualcuno, non ho mai conservato risentimento, anche se il mio carattere mi ha spinto qualche volta ad essere duro e ostinato al fine di eseguire qualche opera più materiale che spirituale.

La responsabilità per me è sempre stata gravosa, forse per la mia debolezza e per la mia incapacità. Ringrazio però con cuore riconoscente il Signore per il dono del Sacerdozio, per il ministero esercitato a Gavardo, a Verolavecchia, a Verolanuova e a Gottolengo: tutto è stato dono del suo amore e della sua misericordia.

Ringrazio particolarmente il Signore per avermi fatto incontrare il “Cammino Neocatecumenale” che mi ha avvicinato di più al Signore, Amore e Misericordia, e ha fatto con me, nonostante i miei macelli, disastri e peccati, la sua storia di salvezza….
Porto in me tanta riconoscenza per la mia famiglia, il papà e la mamma che con la vita mi hanno dato una buona educazione cristiana. La mia vocazione al sacerdozio, dono del Signore, è certamente maturata nel cuore e nella preghiera di mia madre…

Non ho mai accantonato soldi. Il denaro che la generosità dei buoni fedeli, sia di  Gavardo che di Verolavecchia, ha posto nelle mie mani è tutto passato alle opere parrocchiali.
Il Signore perdoni la mia superbia e il mio orgoglio…Al mio funerale non vorrei tristezza. La morte abbatte il muro tra questa vita e la vita eterna e introduce alla presenza di Dio per contemplarlo faccia a faccia. Quindi la liturgia, perché eucarestia, sia animata da canti improntati alla gioia e alla risurrezione.

Desidero che la mia Salma riposi in attesa della risurrezione nel cimitero di Pralboino nella tomba di famiglia. Ancora grazie, Signore. Confido nella protezione di Maria Vergine e Madre.”


Grazie, caro don Angelo, chissà se ci sono ancora quelle immagini che scattavi con la macchina fotografica, che poi inserivi in una custodia marrone…

Livemmo,
il regno della mia infanzia e della felicità assoluta! È passato tanto tempo, ma nel mio cuore il ricordo di quei giorni non morirà mai. Com’è che da bambini l’estate dura parecchio, ma il tempo vola via? Misteri della vita.

Auguri a Chiara Abastanotti,  nata il 19 luglio 1984.
È figlia dei miei amici Beatrice Meloni e Mauro e la conosco da quando era bambina: ha un’anima dolce, sensibile, una grazia nei modi e nei pensieri che rendono bello e piacevole ogni incontro.

Chiara ha ricevuto il DNA dei genitori.
Con loro condivide molte passioni: le canzoni dei cantautori, i viaggi, la creatività, i libri, la storia, i problemi della nostra società, l’umorismo, il senso dell’amicizia, l’empatia verso le persone meno fortunate.
Certamente molte qualità le ha ereditate dai nonni Lena, dalla cara Maria e da Antonio (di cui l’amata nipote ha disegnato le copertine dei libri). Fumettista e illustratrice, ha frequentato la Scuola Internazionale di Comics di Firenze, ha preso il Diploma di Specializzazione nel Fumetto e si è specializzata in Linguaggi del fumetto all’Accademia di Belle Arti di Bologna.

È come se Chiara possedesse un fantastico scrigno pieno di idee, progetti, fumetti e storie da narrare. Chiara ha aperto quello scrigno ed ha illustrato mille racconti per grandi e piccini.
Sempre con le sue fedeli matite, sempre con i suoi colori, sempre china su quei fogli bianchi che attendono solo di poter essere disegnati per poi volare via, come uccelli di carta, nel magico cielo delle storie. Per la meraviglia di noi tutti.

Il compagno di Chiara è il grande (in tutti i sensi) Mauro Faccioli da Monzambano: educatore, animatore ritmico e musicale, musicoterapista, cantautore, conduttore di Drum Circle (un gruppo di persone che si riunisce in cerchio suonando percussioni e tamburi di vario genere) e di laboratori di musica nelle scuole…

Chiara è una persona curiosa, sempre alla ricerca di buone storie da raccontare con matita e colori.
Attualmente è uscita l’edizione in francese del suo ultimo libro “Lucille degli Acholi”,  stampata a Losanna. Sarà distribuito nella Svizzera Romanda, in Francia, in Belgio e in Canada. Inoltre la Mondadori le ha affidato l’illustrazione di alcune copertine di testi scolastici.  Brava Chiara, e auguri di buona vita!

Mercoledì ricorre l’anniversario di Gigi Bendotti, “andato avanti” il 19 luglio 2015: aveva 66 anni, essendo nato il 28 settembre 1948. Capogruppo degli Alpini di Gavardo dal 1991 al 2005, consigliere e vicepresidente della Sezione Ana “Monte Suello” di Salò, spesso si recava alle adunate nazionali con il mio caro cognato Sergio Franceschetti, alpino nel cuore e nell’impegno civile, che faceva da revisore dei conti della “Monte Suello”.

Il bravo Cesare Fumana, pure lui alpino
, su Vallesabbianews lo ricordava così:
“Molto conosciuto e stimato non solo nel mondo delle Penne nere, a Gavardo, primo capogruppo non reduce, ha contribuito a incrementare l’attività sociale del gruppo, aprendo la sede del Monticello a varie iniziative del paese: il Grest estivo dei ragazzi, l’accoglienza dei bambini di Chernobyl, la raccolta del Banco Alimentare, quella per la Scuola “Nikolajewka” di Brescia, la giornata della Protezione civile, gare sportive di marcia di regolarità, e molte altre iniziative che sono tuttora portate avanti dagli alpini gavardesi. Alpino di vecchio stampo, celibe, a volte un po’ burbero e polemico, ma dall’animo generoso, è stato fra i più attivi nella costruzione del rifugio di Campei de Sima; attualmente era nella commissione preposta alla sua gestione.”

Ho letto sul sito della Montesuello che, in occasione della ricorrenza della Madonna della neve a Campei de Sima, “prima della cerimonia religiosa il vice presidente vicario Sergio Poinelli ha voluto leggere una lettera inviataci da Anna, sorella del nostro compianto Gigi Bendotti da pochi giorni ‘andato avanti’ e che abbiamo voluto ricordare in questa celebrazione, parole toccanti rivolte a tutti gli alpini della nostra sezione che hanno commosso tutti gli alpini presenti.”

Ecco le stupende  parole della mia amica Anna:
“Cari alpini, è con il cuore ancora colmo di commozione che mi rivolgo a Voi, la grande, meravigliosa famiglia alpina.
Sapete quanto il mio, il nostro Gigi fosse appassionatamente coinvolto nel mantenere i Valori, le caratteristiche, le peculiarità dell’essere penne nere. La Vostra partecipazione, discreta e presente, commossa e commovente, ma orgogliosamente fiera e ordinata, ha colpito me e miei cari.

Ci siamo sentiti abbracciati dal calore della nostra Famiglia Alpina, rispettosamente coinvolta nel nostro immenso dolore.
Quanti ricordi mi precipitano addosso ogni volta che guardo il cappello d’alpino di Gigi e sono ricordi sempre sorridenti, anche quando ripenso alle discussioni franche, talvolta persino dure, ma sempre concluse da un brindisi, uno sfottò ed un sorriso.

Come accade nelle famiglie che funzionano …Continuate sulla strada che per un lungo tratto avete percorso con Gigi: sarà il modo migliore per onorarne la figura e l’impegno profuso! E, di tanto in tanto, ricordatelo con un brindisi!!! Orgogliosa di essere la sorella di Gigi.
Con affetto Anna.”

Grazie Anna, amica mia, degna sorella di un vero alpino!

Ci ha lasciati in questi giorni la dottoressa Monica Inverardi, di soli 59 anni.
Ha svolto il proprio servizio medico a Rezzato, aveva una fede profonda ed è sempre stata vicina alle persone fragili e bisognose. Sincere condoglianze alla famiglia.

Alcuni eventi:
* stamane a Serle ore 9 escursione con guide ambientali sull’altopiano di Cariadeghe per la rassegna "Escursioni in Valle Sabbia"
* oggi, domenica, a Prevalle nel parco di fronte a Palazzo Morani dalle 18 alle 24 “Chi cerca trova” mercatino di hobbistica, artigianato, libri, modellismo, arte e Street Food
* oggi a Villanuova “Serata alpina in Oratorio” ore 19 apertura stand gastronomico, ore 20.30 Carosello della Fanfara “Star of Alps” (il ricavato sarà devoluto per il nuovo parco giochi)
*oggi a Odolo festa “Punto e a capo” al Parco Rinascita la Diapason Band in tributo a Vasco Rossi con Andrea Braido, Claudio Golinelli e Diego Spagnoli, rispettivamente storico chitarrista, bassista e stage manager di Vasco, segue spettacolo pirotecnico
* oggi  a Bocca Cablone ritorno alla Madonnina dei Sentieri con la tradizionale festa in montagna nel ricordo di Padre Faustino Cimarolli
* stasera a Lemprato nel Cortile Pelizzari spettacolo teatrale “Umore acqueo”
* alla Rocca d’Anfo tutti i giorni visite guidate
* a Idro in Oratorio S. Michele torneo di calcio (si conclude il 22 luglio)
* a Gavardo al Museo Archeologico Valle Sabbia a Gavardo in piazzetta S. Bernardino mostra archeologica “Sotto lo stesso sole. Europa 2500-1800 a.C.” (fino al 30 settembre)
* a Serle in biblioteca “Il mondo della cava” mostra fotografica sulla vita in cava di generazioni di serlesi (fino al 31 ottobre negli orari della biblioteca) e mostra permanete delle sculture marmoree di Dante Colosio

* lunedì a Gavardo in Biblioteca “La bibliomerenda del lunedì: laboratori con merenda. Raccontare e fare” per bambini 6-10 anni ore 16.30 “Rosa a pois” (obbligo prenotazione 0365 377463)

* martedì a Roè Volciano a “Doss del Fè” alle ore 7 (per 50 minuti) appuntamento settimanale gratuito con le classi di yoga mattutine di Gardayoga Asd (info 328.6757583 oppure infogarda.yoga)
* martedì a Gavardo al Parco Baronchelli  “Pilates al parco” con Cristina Orandi ore 18.45 (nella palestra della scuola primaria se piove, prenotazione obbligatoria max 20 postihttps://www.eventbrite.it/.../biglietti-pilates-al-parco... 0365 377462)
* martedì a Villanuova in Piazza Donatori di Sangue  “16^ Country Fest” (con Comitato Feste de Paes) ore 21 “Un viaggio inaspettato” (un’idea di “Fare musica”) ore 22 “Musica sotto le stelle”

* mercoledì mattina a Gavardo “Mercoledì da museo” 6 appuntamenti per i più piccoli per imparare divertendosi (fino al 19 luglio)
* mercoledì a Gavardo in Biblioteca ore 15 -17.30 “Hub tecnologico: libera la tua creatività, porta un’idea di cosa vuoi creare e la realizzeremo insieme” per ragazzi 11-17 anni
* mercoledì a Villanuova in Piazza Donatori di Sangue  “Country Fest” ore 21 la Compagnia teatrale “I Bravi” in “7 Brides for…7 Brothers”
* mercoledì a Gavardo in piazza De Medici ore 20.45 Cinema all’aperto: “Argonuts missione Olimpo” (3 €, se piove nuova data)

* giovedì
a Gavardo in Biblioteca alle 16.30 “Il filo dell’amicizia, impariamo l’uncinetto” con Inaià per bambini 8-10 anni (obbligo prenotazione 0365 377482 / 0365 377463 biblioteca.civica@comune.gavardo.bs.it)
* a Salò al Salòttino mostra “Insetti”  con 13 artisti: Cinzia Battagliola, Cristina Beretta Barbieri, Pi Cro, Ornella Daccordi, Emanuele Garletti, Gabriella Goffi, Marco Onorio, Simona Paganella, Davide Patrignanelli, Paola Pezzotta, Benedetto Spiess, Mario Toselli, Laura Zani (dal giovedì alla domenica ore 10-12 e 16-20 fino al 15 agosto)
* giovedì a Villanuova per la  “Country Fest” ore 20.30 Carosello Fanfara alpina “Star of Alps” ore 21.30 musica dal vivo con gli amici della band Km0
*giovedì a Ponte Caffaro per “Caffaro by night” concerto degli StaghenOut
* giovedì sera a Gavardo nel parco Biblioteca Area 63 “La fabbrica di cioccolato” con Artpoint Academy, lettura animata dai 6 anni ingresso libero (se piove in biblioteca)
* giovedì a Vobarno all’Agriturismo Biobiò dalle 17.30 Festa d’estate: a tutta birra e agri-street food
* giovedì a Vobarno ore 20 Seconda Cena solidale alla Fondazione Falck
* giovedì all’Oratorio S. Luigi Gonzaga di Soprazocco dalle 14 alle 18 “Pomeriggi in compagnia” (info Pierino 340 3332823)

* venerdì a Villanuova ore 19 “Camminata in collina (2° Trofeo Giovanni Benori)” organizza Running Team (Osvaldo 340 2433227), ore 20.30 Alkimia Ballet, ore 21.30 esibizione Gruppo di Ballo “Revolution Sambafit” (istruttrice Ilka Lima)
* venerdì sera a Ponte Caffaro spettacolo “Umore acqueo” testi di Fiorenzo Savoldi e Luca Miotto, quest’ultimo attore con Annamaria Melda

* sabato a Villanuova “Country Fest” ore 20 Esposizione moto Goldwing e Trike, ore 20.30 “Country Street” col Gruppo Chickens Country Villanuova
* tre sere per “R’Estate a Vobarno” in Largo Donatori di sangue: venerdì Tributo a Vasco Rossi, sabato Superband e domenica  luglio Tributo a Battisti (ingresso gratuito e stand gastronomico)
* sabato a Bagolino concerto nella Chies di San Rocco dell’ottimo Coro (saluto la simpatica Marina Melzani)
* sabato a Gavardo ore 20,45 per i Concerti dell’Isolo: Viviana Laffranchi e Sergio Gritti, Cantautori bresciani in concerto (al Teatro di Sopraponte se piove)

* domenica
mattina a Villanuova alla “Country Fest” Gara dello spiedo aperta a tutti (4° Memorial Ivan Franceschini), “La via dell’arte” con i pittori Roberto Baruelli e Paola Mori, ore 20 Paella curata da Valerio su prenotazione, ore 20.30 esibizione di ginnastica artistica a cura di Dafne, ore 21.30 balli ’80-’90 con Marcio e Walter
* domenica a Bione ore 12.30 spiedo bresciano e alle 16 Concerto dedicato agli Alpini eseguito dalla Banda di Puegnago sul Garda (attività per raccogliere fondi per le missioni dell’operazione Mato Grosso che aiuta i bambini delle Ande in Perù)

Ci sentiamo la settimana prossima, a Dio piacendo. W il Chiese!                                 
maestro John

Nelle foto:
1) In pineta a Livemmo (grazie per la foto all’amico Giancarlo Cargnoni)
2) “Zia” Orsolina con Gina Tortelli
3) Chiara Abastanotti al lavoro
4) Gigi Bendotti (a sinistra) accanto al caro Tano Mora ed a tanti alpini
Grazie a Meryem, gentilissima bibliotecaria di Villanuova, e ad Antonio Abastanotti per notizie tratte dal suo bel libro “Il ciliegio proibito”




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10/03/2024

Scintille

Gli 80 di don Eugenio ed i 31 di don Luca, “L’avaro” a Vestone, il rogo della “vècia”, Cèco ricorda, Nick Blaze a Montichiari, altri 4 compleanni e vari eventi.

03/03/2024

Nel cuore, nell'anima

Il 50° di Bruna e Nello, per Ezio e per Flavio, l’Avis Gavardo, Antenore a Bagolino, il coro La Faita, Vestone in rosa, La casa sull’acqua, Cèco ricorda, 4 compleanni, un addio e vari eventi