Quinta tappa dell’Avis Gavardo in bici verso Roma
Oggi giornata di relax (si fa per dire) di “soli” 71 km di leggeri saliscendi, ma sotto l’anticiclone Caronte con afa e temperature molto elevate ci terranno infatti compagnia fino a Roma. Le borracce dei nostri eroi sono bollenti e l’acqua fresca si cerca come fosse oro. Per fortuna il paesaggio è a dir poco mozzafiato. Le colline e la campagna toscana sono di una bellezza commovente. Prati, filari di viti, campi di girasole, tutto è perfetto, tutto è bellezza, sembra che la natura e gli uomini abbiano creato qui il loro capolavoro. Ma è successo un fatto spiacevole che se avrete pazienza potrete leggere verso la fine…
Dopo una frugale cena nel bellissimo Convento San Francesco di San Miniato, alcuni sono andati subito a nanna, pochi abbonati a “certe notti” di Ligabue sono usciti verso la vicina piazza, ma sono rientrati poco dopo le 22. Se noi 5 furgonauti eravamo piuttosto distrutti, provate a pensare ai 21 ciclisti! Ormai il sole li ha rosolati e cotti a puntino, hanno un’abbronzatura da Guinnes dei primati. Molti hanno trascorso la notte in compagnia delle zanzare, il nostro bravo Presidente Giovanni ha potuto usufruire di uno speciale “concerto” che l’ha tenuto sveglio per ore. Spiego. Il buon Pepi non chiudeva occhio da alcune notti a causa del russare di Alex (che per giorni si è sentito “bullizzato” per questo inconveniente di cui non ha certo colpa). Allora Pepi è stato messo a dormire accanto a Giovanni. Il fatto è che Pepi -forse per la proprietà transitiva- ha pacificamente russato tutta la notte, tenendo sveglio il nostro Presidente!
Al mattino -come concordato nel bellissimo incontro nel Palazzo Municipale di San Miniato- siamo stati scortati dagli avisini locali che con tanto di furgone e amplificatore ci hanno preceduto fino a Castelfiorentino. Che bello vedere sfilare tra la gente i nostri baldi ciclisti, con le splendenti maglie dell’AVIS Gavardo in bella mostra! È stato un momento forte del nostro pellegrinaggio, poiché era la sintesi sia del viaggio a Roma in occasione del Giubileo che ha per motto “Pellegrini di Speranza”, sia perché si promuove il grande valore della donazione di sangue, incontrando le principali sezioni AVIS dei territori.
“Mentre si cammina o si pedala il pellegrino trova le domande, quando giunge alla méta trova le risposte”. Così ci ha detto don Alessandro, che ci ha accolti dinanzi alla Chiesa giubilare di Santa Verdiana. Al termine di un breve ma intenso ringraziamento di un rappresentante avisino, don Alessandro ha letto la Preghiera del Giubileo e ci ha fatto visitare la cella dove per 34 anni si è deliberatamente chiusa Santa Verdiana. Vissuta nel periodo storico delle lotte contro il Barbarossa, Verdiana era una pastorella e intorno a lei fiorirono numerose storie miracolose. Partì in pellegrinaggio per Santiago di Compostela ed al ritorno manifestò il proposito di ritirarsi dal mondo per vivere interamente per il Signore. Chiese al pievano che le fosse fabbricata una piccola cella dove rimase reclusa per ben 34 anni. Da una finestrella assisteva alla Messa, parlava con i visitatori e riceveva lo scarso cibo di cui si nutriva. Si dice che negli ultimi anni della sua vita sia stata martoriata dalla presenza di due serpi, divenute simbolo delle sofferenze che Verdiana, donna di pace e preghiera, patì per le divisioni e le lotte tra le fazioni. La sua morte risale al 1° Febbraio 1242, annunciata dal suono delle campane. Tra alcuni di noi sono nate riflessioni sulla fede, sul significato della vita eremitica e sul perché molti cristiani hanno sofferto e soffrono a causa delle persecuzioni. Poi, grazie ai biglietti offerti dalla gentile Isa in rappresentanza della segreteria dell’AVIS Regionale, abbiamo potuto recarci al vicino bar per un caffè o un cappuccio. Accanto c’era un fruttivendolo, così abbiamo potuto acquistare banane, pesche e albicocche: dal canto mio ho seguito l’esempio di Ivo, gustando una grossa fetta di dolcissima anguria.
Il gruppo ciclistico è partito per Poggibonsi, dove il Presidente dell’AVIS locale ha informato Capitan Arturo dichiarandosi dispiaciuto poiché per disguidi logistici non hanno potuto accoglierci come previsto. Noi furgonauti abbiamo approfittato del tempo a disposizione per visitare quel capolavoro architettonico che è San Gimignano, con il magico profilo delle torri.
I due furgoni li abbiamo lasciato nel parcheggio ai piedi della collina, e siamo saliti verso la città, che un tempo si trovava su una delle direttrici della via Francigena. All’interno delle mura, ci immergiamo in una moltitudine di turisti che sfilano tra negozi d’arte e gelaterie. Ma d’improvviso Anna non si trova più: era entrata in un bellissimo negozio di abbigliamento per acquistare un regalo al suo amore, Antenore, che mercoledì compie gli anni. Naturalmente la accompagna Sonia (ah le fomne!) e noi andiamo ad espletare le nostre esigenze idrauliche ordinando acqua tonica con ghiaccio.
Fatto un breve giro per le magiche piazze, torniamo ai furgoni e ci dirigiamo verso Monteriggioni uno dei più classici borghi circondati da mura pressoché intatte con due portali. La sua posizione ideale consentiva di controllare le valli dell’Elsa e in direzione di Firenze, storica rivale di Siena. Oggi assistiamo a tragiche guerre, ma anche in quei tempi Fiorentini e Senesi non scherzavano, perché da sempre “Homo homini lupus”.
Persino Dante lo inserisce nella sua Divina Commedia, all’Inferno Canto XXXI. Ma quando noi furgonauti siamo giunti, pensavamo di incontrare nella piazza medievale i nostri ciclisti come sempre allegri ed entusiasti nonostante la fatica. Invece abbiamo assistito allo scatenarsi di una serie di frasi, grida, discussioni “alla bresciana”. E qui mi avvalgo del contributo di Emanuela Perini, provetta ciclista, che ringrazio di cuore per quanto mi ha scritto…
“Caro John, permettimi oggi come tua segretaria di rubarti qualche riga dei tuoi racconti. Stai sereno non ti voglio rubare il lavoro! Oggi durante il tragitto ho vissuto due momenti da brivido. Il primo quando ci siamo trovati sulla strada il pulmino delle AVIS di San Miniato e Castelfiorentino che ci aspettavano con tanto di altoparlanti montati sul tettuccio per accompagnarci in paese annunciando alla popolazione il gruppo ciclistico AVIS Gavardo. Ci hanno accolti, facendoci sentire importanti, hanno condiviso il nostro messaggio di amicizia ed accoglienza.
Proseguendo il percorso siamo arrivati per un’altra sosta al paese di Monteriggioni. Entrati nella piazza abbiamo cercato un posto per rifocillarci. Tutti i tavoli dei due bar erano occupati, così, stremati dal caldo più che dalla strada, abbiamo occupato dei tavoli di un bar chiuso, andando a prendere da bere e mangiare nel bar vicino sul lato destro. Quanto mai! È arrivato il titolare del bar sul lato sinistro ‘Il tagliere medievale’ che ci ha minacciato di chiamare i carabinieri poiché, anche se non era suo il bar, stavamo occupando in modo illecito uno spazio. Mi sono venuti i brividi ad ascoltare tanta cattiveria gratuita; mancavano ancora circa 20 km a Siena e mettendomi in bicicletta mi sono messa a pensare. Abbiamo intrapreso questo percorso perché è vero che ci piace andare in bicicletta ma come dice Capitan Arturo portiamo un messaggio di accoglienza, di condivisione, di amicizia e -perché no?- di speranza (io quando dono il mio sangue mi auguro che aiuti qualcuno).
Oggi abbiamo avuto modo di vedere due facce della medaglia: persone che ci hanno accolto a braccia aperte venendoci incontro per agevolarci la strada e annunciando ai loro concittadini che noi Avisini eravamo lì, poi ci siamo imbattuti in una persona che invece ci ha praticamente preso a calci nel sedere perché non abbiamo acquistato qualche bibita nel suo bar! Nessuno di noi conosce il futuro, magari tra un poco si ricorderà dell’AVIS!! Siamo nella terra di Dante e citando il verso originale dell’Inferno “non ragioniam di lor ma guarda e passa” voglio gridare ad alta voce
“Te set stat brao…viva l’Avis viva noi!! Emanuela”
E proprio al Bar dell’Orso ai piedi del Castello di Monteriggioni proprio lungo la storica Via Francigena, Capitan Arturo ha incontrato Marco Pajetta Presidente dell’AVIS di Siena (si vede nella foto con Carla e Arturo) che purtroppo ha annunciato che domani la sua sezione non può accoglierci come previsto. Pazienza.
In compenso con Anna ed Emi siamo andati a fare un giro per Siena, partendo dall’Hotel Moderno, salendo su 5 rampe di scale, Abbiamo avuto la fortuna di incontrare Margherita, una ragazza senese appartenente alla contrada dell’Aquila, che ci ha accompagnato fino a Piazza del Campo. Sconsolata ci ha detto che non ha mai vissuto una vittoria della propria contrada, perché l’Aquila non vince dal 1992 e lei non era ancora nata. Grazie Margherita, vedrai che l’Aquila tornerà a volare!!!
Mercoledì sesta tappa verso Radicofani, molto impegnativa: 84 km con un dislivello di 1.200m, tutto un “mangia e bevi”, un percorso collinare caratterizzato da un susseguirsi di salite e discese, intervallate da tratti pianeggianti o leggermente ondulati.
Mando gli auguri più belli a mio nipote Alberto Avanzi.
Il mitico Amos Ziliani mi informa che da mercoledì 13 al 17 agosto a Villanuova s/C si svolgono i festeggiamenti per la Madonna Assunta organizzata dall’Associazione Valverde con il Comune e la Parrocchia. Mercoledì 13 ore 20 S. Messa nella Chiesetta Valverde e ore 21 serata con Live Band Vintage (saluto il grande chitarrista Santino Maioli!).
Giovedì 14 ore 20 S. Messa nella Chiesetta Valverde e ore 21 Tributo a Lucio Battisti. Venerdì 15 ore 12 Spiedo d’asporto su prenotazione (Gabriele tel. 338.7792396 o Franca 338.9392842 - per chi vuole pranzo sotto il tendone), ore 17 tombolata aperta a tutti ore 20 S. Messa nella Chiesetta Valverde e bacio reliquia, ore 21 serata danzante con Laura Talenti.
Sabato 16 ore 14 gara di trisacco e ore 21 serata con Radio 51 news.
Domenica 17 ore 12 Spiedo d’asporto su prenotazione (per chi vuole pranzo sotto il tendone), ore 21 serata danzante con Roberto Ragnoli Band, ore 22 estrazione sottoscrizione a premi. (Tutte le sere stand gastronomico dalle 18.30 e gonfiabili per bambini.)
Ci sentiamo domani, a Dio piacendo, maestro John