Quarta tappa dell’Avis Gavardo in bici verso Roma
“Sotto questo sole/rossi col fiatone e/neanche da bere”. Lunedì tappa in apparenza facile, una settantina di km da Camaiore a San Miniato, passando per Lucca. Ma, come dice l’antico saggio, le cose in apparenza facili, a causa di un imprevisto diventano difficilissime. E l’imprevisto è il solleone, con temperature di 40 gradi ma che percepite parevano da Sahara.
Stamattina nell’Ostello del Pellegrino sveglia alle 6.30. Siamo divisi in varie camere, da 4 o 5 persone, i bagni e le docce comuni son davvero pulitissimi. Qualcuno, forse per vedere le stelle cadenti, si è messo a dormire sull’erba del cortile: come Ivo Franzoni, persona riservata e profonda. Ex autista della SIA, ricordava mio papà Luigi che andava avanti e indietro sulla strada Gavardo-Salò con un pacco di scarpe. A cena, la sera prima, abbiamo scoperto che la moglie è stata dirigente della Valsabbina e che Ivo ha partecipato nella squadra della nazionale italiana a gare internazionali di tiro con distanze vicine al chilometro. Inoltre ci ha mostrato una foto con lui che tiene in mano un pesce enorme: anche pescatore il nostro Ivo!
Dopo una buona colazione in una pasticceria di Camaiore (capitan Arturo aveva prenotato per ognuno bibita e brioche) siamo saliti verso Montemagno (un nome che mi ricorda qualcosa…) su una strada ombreggiata. Abbiamo fatto una breve sosta per vedere la statua del grande Giorgio Gaber, che lassù in una bella villa isolata scriveva le sue bellissime e “vere” canzoni.
Ma poiché è girata la voce che Livia Federici e Gianbattista Terrasi detto Tita proprio l’11 agosto festeggiavano i 18 anni di matrimonio, abbiamo dedicato loro il coro “Tanti auguri a voi”. Tita, preso alla sprovvista, ha chiesto “Perché cantate? Chi c’è da festeggiare?” Ma poi i due piccioncini si sono esibiti in un bacio appassionato, a favor di cellulari. Auguri e figli maschi! Ah no, ne avete già due e davvero belli e intelligenti (la battuta sarebbe “chissà da chi avranno preso”, ma devo ammettere che i figli hanno preso da ambedue i genitori).
Verso mezzogiorno si giunge a Lucca, una dei gioielli di questa nostra bella e tanto disprezzata Italia. Là sostiamo bella straordinaria Piazza dell’Anfiteatro. Tra mille persone di mille etnie, sotto un sole bollente, si continua ad andare nel bar per fresche bibite e per esigenze idrauliche. In un vicolo trovo la Trattoria “da Ubaldo”, e mi torna alla mente il mio leggendario Direttore di Vallesabbianews: peccato che nel locale fossero esposti vari scheletri e che all’ingresso si dovesse calpestare la sagoma di una bara…
Tutti risalgono in sella, e via in fila indiana, sotto un sole bollente. Noi furgonauti ci rechiamo a visitare la bella Cattedrale di Lucca, ma c’è la fila per entrare e torniamo ai furgoni, per non rischiare multe salate. Passiamo per “Via delle trombe”, e allora approfitto per fare gli auguri musicali al grande Angelo Zentilini, classe 1933, eccelso suonator di tromba.
Sostiamo ad Altopascio, in un bar-ristorante con aria condizionata. Vediamo passare Capitan Arturo con la mogliettina, alla ricerca di una farmacia. Quando pure loro fanno sosta gustando una bella insalatona, Arturo dice di aver acquistato una pomata per il lato oscuro, mentre Sonia fa sentire il vocale di Eleonora Casari che gli chiede se ha avuto effetto la pastiglia della notte prima. Sì perché Arturo sosteneva di aver acquistato una pastiglia portentosa (presumo di colore blu…) con la quale avrebbe passato la notte insieme a tutte le donne del gruppo, 3 minuti a testa…Ma Arturo ha negato il tutto, dicendo che quella pastiglia l’aveva persa…
Carla mi chiede di scrivere il suo immenso grazie a tutti noi che le siamo stati sempre vicini con premura, delicatezza e piccoli aiuti preziosi: cara Carla, ma questo è scontato, tu avresti fatto lo stesso! Poi Arturo e Carla ripartono, sotto lo sguardo curioso di molti pellegrini della Via Francigena che osservano il loro tandem super-tecnologico. Mentre torniamo con i furgoni, Gigio Baresi e Leo Casari ci fanno segno di fermarsi: ci chiedono dell’acqua, abbiamo una bottiglia non troppo fresca ma a quella temperatura tutto va bene. Gigio e Leo il giorno precedente ci avevano raccontato del terrore vissuto anni fa a Bangkok, quando c’è stato un tremendo terremoto e sono corsi giù dalle scale scendendo da un piano di un altissimo grattacielo.
Ripartiamo e lungo viali alberati, fra colline dalla struggente bellezza, passiamo per Fucecchio che ha dato i natali a Indro Montanelli. La giornata pare conclusa, ancora pochi chilometri e ci attende il Convento San Francesco a San Miniato. Col furgone dell’AVIS Provinciale saliamo seguendo le indicazioni, passando fra strade strette su su fino alla piazza centrale. Qui un ragazzo ci informa che la strada verso il Convento è franata: dobbiamo tornare in pianura e salire per un’altra strada. La cosa non sarebbe grave, ma siamo distrutti dal gran caldo, stanchi e assetati.
Per fortuna Sonia, che con Beppe aveva preso la strada giusta, ha coinvolto un motociclista che, vedendo la sigla AVIS sul furgone, ci ha indicato la direzione alternativa ed io gli ho detto: “Lei è un angelo a due ruote!”
Arrivati al Convento ci hanno accolto due ragazze, Francesca e Carlotta, che ci hanno fatto entrare al fresco del meraviglioso convento. Ma non era finita: prevedendo la stanchezza dei ciclisti (eravamo stravolti noi sul furgone, figuriamoci loro!) Anna ha giustamente proposto di vuotare i due furgoni portando nell’atrio tutte le valigie. Poi finalmente abbiamo potuto fare la doccia nelle nostre camere, in attesa dell’arrivo del gruppo ciclistico.
All’ombra dell’ultimo sole, verso le 5 del pomeriggio sono arrivati gli ultimi amici, stanchi come non mai. Stasera mi sa che dopo cena andiamo tutti a nanna presto… ma mai dire mai…
Verso le 18 il nostro gruppo è stato invitato nello splendido palazzo municipale, dove, tra meravigliosi dipinti e figure di rara bellezza, siamo stati accolti da Matteo Betti, presidente del Consiglio Comunale, dalla neo Presidente dell’AVIS Valentina Lombardi, dal vice Presidente Piero Cini e da Isa in rappresentanza della segreteria dell’AVIS Regionale. Erano presenti molti altri avisini, con le scintillanti divise e con la grande simpatia.
Dopo averci offerto bevande e stuzzichini a volontà, Matteo Betti ha fatto gli onori di casa con cenni sulla storia di San Miniato, elogiando la nostra iniziativa e ricordando commosso il padre recentemente scomparso. La neo Presidente, visibilmente emozionata essendo al suo primo “discorso”, ha ricordato l’importanza del nostro viaggio. Isa ha proposto di accompagnare domattina il nostro gruppo alla Chiesa giubilare di Santa Verdiana a Castelfiorentino. Alla fine applausi ed abbracci per tutti.
Ricordo che San Miniato è celebre, tra le altre numerose ricchezze storiche, gastronomiche e culturali, anche per il “Centro Studi Paolo e Vittorio Taviani”, i due registi che qui e nelle campagne circostanti hanno realizzato il film “La notte di San Lorenzo”.
A cena Gianni Podavini -chitarrista, cantante dei Km0 e battutista straordinario- indossava una maglia con la scritta “Mai sottovalutare un vecchio ragazzo in bicicletta”.
Dopo una cena “francescana” che ha fatto da contrappasso all’abbuffata di ieri, mio nipote Sergio -spinto a compassione- si è offerto di sparecchiare. Mi ha inoltre chiesto di inviare gli auguri ai nipoti Marco ed Alessandro, che ieri hanno compiuto gli anni: buon compleanno, gemelli superfantastici!
P.S.: Ieri ho dimenticato di inserire nel gruppo degli “Animali notturni” il grande Massimo Scalvini (allego un’emozionante foto che mi ha inviato Gigio Baresi). Desidero ringraziare Manuela Perini che mi fa da gentile “segretaria” e ogni sera mi fa il collegamento di internet essendo il sottoscritto piuttosto imbranato in queste cose (e in molte altre). Finisco ringraziando tutte le persone che ci seguono inviandoci messaggi commoventi (mi permetto di citare don Eugenio, don Cesare e le amiche Simonetta e Orielda).
A domani, a Dio piacendo,
maestro John