Il coro “La Faita” al Giubileo delle corali
Il bellissimo viaggio a Roma del Coro “La Faita” nel weekend scorso
L’amico Pino Murgioni mi ha gentilmente inviato uno scritto sulla partecipazione del Coro gavardese al Giubileo delle corali a Roma durante l’ultimo fine settimana.
Domenica mattina “La Faita” era in piazza San Pietro per assistere alla messa solenne concelebrata da papa Leone XIV. Le telecamere della Rai hanno inquadrato anche il grande striscione, sostenuto dai coristi gavardesi, che ricordava i “60 anni di canto” della storica corale. Sul sagrato della basilica vaticana ha concelebrato anche mons. Carlo Tartari, provicario della diocesi di Brescia, anche lui gavardese. Don Carlo, come lo chiamano gli amici del coro, ha accompagnato nel pellegrinaggio alla Porta Santa i cantori, tra i quali c’è un amico e compagno di classe, Stefano Nicoli, che aveva pensato di invitare i coscritti per i tre giorni nella capitale.
Non è stata una passeggiata ma un vero pellegrinaggio, che ha impegnato tutti, specialmente gli anziani; è obbligo sottolineare che sono ancora attivi alcuni coristi che viaggiano attorno agli ottant’anni. La corale La Faita è diretta dal maestro Valerio Bertolotti, che purtroppo alla vigilia della partenza ha dovuto ottemperare ad un serio impegno familiare, dovendo rinunciare alla trasferta romana. È stato degnamente sostituito dal suo vice, Luigi Codenotti, una colonna del coro La Faita, uno dei soci fondatori assieme al compianto fratello Eugenio. Il “Luigino” canta nel coro da 60 anni.
Il pellegrinaggio a Roma è stato il primo atto solenne che apre le celebrazioni per il Sessantesimo di fondazione, previste per il 2026. Ma avremo modo di parlare dei prossimi appuntamenti.
Il viaggio è iniziato venerdì 21 con una sosta ad Orvieto, per spezzare il lungo tragitto in pullman. Dopo la visita alla splendida chiesa trecentesca, famosa per la ricchezza cromatica dei mosaici della facciata e gli affreschi del Signorelli, i coristi hanno cantato nella cappella sotto l’altare che custodisce il Ciborio del miracolo di Bolsena: per chiarezza il panno di lino che si macchiò di sangue quando il celebrante spezzò l’ostia durante una messa. L’omelia di mons. Tartari ha motivato i coristi con le intenzioni del pellegrinaggio a Roma, per l’unità e impegno concorde del gruppo.
Sabato 22 sveglia prima dell’alba per raggiungere la basilica di San Paolo fuori le mura. Là i cantori di Gavardo sono passati attraverso la Porta Santa aperta nel 2015 da papa Francesco. Una guida ha illustrato le bellezze e la storia dell’antica basilica, che custodisce la tomba dell’apostolo Paolo, con le catene a cui il martire fu legato prima di essere decapitato: un privilegio per essere cittadino romano! San Pietro venne invece crocifisso, per sua richiesta, a testa in giù.
La sera del sabato il coro La Faita ha animato con i suoi canti la messa nella chiesa di Sant’Alessio, un istituto per ciechi fondato nel 1875 dalla regina Margherita di Savoia. La direzione dell’istituto ha voluto ringraziare maestro e coristi pubblicando sul proprio sito web queste parole: “Dopo la messa nella cappella il coro è salito ai piani superiori della struttura, portando il suo canto anche a coloro che non hanno potuto scendere in cappella. Un gesto semplice ma di grande valore umano, che ha donato un momento di bellezza e vicinanza ai nostri ospiti”.
Infine sveglia prima dell’alba anche la domenica mattina per raggiungere in anticipo piazza San Pietro e trovare un posto seduti, accanto all’obelisco. Fortunatamente la giornata era splendida, anche se fredda. L’attesa dell’inizio della celebrazione con il Papa è stata lunga due ore e mezza, ma animata anche dai canti della Faita, applaudita dai pellegrini che erano vicini al coro, a poche decine di metri dall’obelisco, al centro della grande piazza abbracciata dal colonnato del Bernini.
Alla fine, durante la solenne celebrazione e la successiva sfilata del Papa per salutare i coristi-pellegrini, le telecamere della Rai hanno premiato i gavardesi, inquadrando bene anche il loro striscione.
Durante il viaggio di ritorno, sul pullman, non sono mancati i canti per festeggiare le tre giornate che hanno avuto un pieno successo, con l’unico rimpianto di non aver potuto avere il maestro Bertolotti a condividere la gioia. Il presidente Marco Molinari ha ringraziato tutti i partecipanti, non dimenticando l’impegno di Luigi Codenotti, che ha provveduto a rimpiazzare degnamente il maestro. Inoltre un grande grazie è stato tributato con un applauso “corale” al provicario diocesano mons. Carlo Tartari. Unico dispiacere per don Carlo, durante il viaggio di ritorno, la sconfitta dell’Inter nel derby con il Milan: ha visto la gara sul cellulare dell’amico Stefano, che invece esultava per il successo rossonero.
Ma ecco infine i nomi dei 24 membri del coro che hanno partecipato al pellegrinaggio: Abastanotti Gianfranco, Abastanotti Renato, Avanzi Renato, Bertoldi Albino, Busseni Marco, Capretti Luca, Codenotti Luigi, Falardi Gabriele, Falardi Ivan, Leni Mario, Lorenzani Massimiliano, Mangiarini Giuseppe, Massardi Antonio, Massolini Giuseppe, Molinari Marco, Moreni Daniele, Murgioni Giuseppe, Nicoli Stefano, Nicolini Massimiliano, Pelizzari Rubens, Pomelli Claudio, Silvestri Tiziano, Venturelli Alfredo, Vezzola Francesco.
Grazie Pino! So che con voi c’erano molti accompagnatori: sarei venuto volentieri pure io, ma ero impegnato in uno spettacolo della Signora Maria. Per quanto riguarda don Carlo, triste a causa della sconfitta nel derby, mi spiace proprio tanto ma tanto… Evviva il Coro La Faita!
Ci sentiamo domenica, a Dio piacendo,
maestro John
Nelle foto varie immagini “romane”















