Giovani e Alpini: lo spirito di corpo c'è, basta volerlo vedere
In occasione della festa degli Alpini di Capovalle sul monte Stino avvenuta domenica 20 luglio...
... durante il suo intervento, il sindaco Sig. Giordano Ferraroni, ha elogiato brillantemente l’operato dei nostri Alpini di un tempo e di oggi e su questo penso che nessuno abbia da ridire ma solo confermare pienamente.
E’ stato però davvero amareggiante, quando ha espresso la propria delusione per quella che ha definito una mancanza di “spirito di corpo” tra i giovani, attribuendone in parte la responsabilità anche a noi cittadini.
Pur comprendendo lo spirito con cui queste parole sono state pronunciate, credo sia doveroso offrire una riflessione diversa, perché dipingere i giovani come distanti o disinteressati rischia di essere non solo ingiusto, ma anche profondamente scoraggiante per chi, ogni giorno, si impegna nel volontariato e nella vita di comunità.
Non possiamo dimenticare che la sospensione della leva obbligatoria, avvenuta nel 2005, ha inevitabilmente modificato il naturale ricambio generazionale nei gruppi Alpini.
Ma questo non significa che tra i giovani manchi il senso di appartenenza o la voglia di contribuire.
Chi era presente alla festa di domenica lo ha potuto constatare: molti ragazzi e ragazze – figli di Alpini e non – attivamente impegnati per la buona riuscita dell’evento.
E questo dovrebbe essere motivo di orgoglio, non di rimprovero.
Il sindaco stesso ha ricordato che a Capovalle esistono diversi gruppi e associazioni.
Ebbene, mi preme sottolineare che in ognuno di questi gruppi i giovani ci sono, eccome se ci sono: si rimboccano le maniche, partecipano, mettono tempo e cuore in ciò che fanno.
Forse è solo una questione di saperli vedere.
Con questo mio intervento non intendo creare polemica, ma semplicemente difendere l’impegno di tanti ragazzi e ragazze che, spesso in silenzio, fanno la loro parte con serietà e passione.
Credo che, più che giudicarli, sia giusto riconoscerli e spronarli con fiducia.
Lettera firmata