Mercoledì, 30 aprile 2025


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domenica, 20 aprile 2025 Aggiornato alle 08:00Lettere

Saluto alla maestra Anna Don

di Daniele Meschini

 

Ciao Anna,

Con questo messaggio, voglio esprimere la gratitudine mia, ma sono sicuro anche di tutte le persone che ti hanno conosciuto, per quello che ci hai donato... senza proclami o esaltazioni, perchè ti sento già brontolare!

 

Per raccontarti, uso una metafora: "La vita è una commedia", quest'immagine espressiva rappresenta perfettamente, la totale pienezza della tua esistenza. Un percorso ricco di esperienze, alcune ti hanno dato grandi soddisfazioni, come la famiglia e la professione, altre invece, sono state prove difficili e dolorose, come il precario stato di salute. Ecco che, allora, nel susseguirsi di personaggi e situazioni, la commedia da brillante e spensierata dei momenti felici, talvolta si faceva più fosca e faticosa, con la preoccupazione che si potesse trasformare in tragedia. Sentivi la fortuna dell'esistere, per questo, da ogni cosa, cercavi di far emergere l'aspetto positivo, restando realista.

 

Nella tua trama, però, c'era sempre un filo conduttore da seguire, la VOCAZIONE DEL METTERSI A DISPOSIZIONE.

 

Il mantra dell'esserci, era sinonimo di vicinanza, una presenza costante la tua, fisica e/o spirituale, che non ci abbandonava mai, che gratificava nei momenti di successo, oppure incoraggiava, sosteneva, spronava nei momenti più brutti. Con semplice franchezza, portavi parole sempre concilianti e mai divisive; parole sincere che inducevano a ragionare su quale fosse la scelta migliore, per tutti.

 

Riuscivi a immedesimarti nelle condizioni altrui, ciò ti consentiva di capire quali fossero le vere necessità, in modo da trovare una soluzione, per tal motivo sei stata un punto di riferimento per tante famiglie locali e straniere. I tuoi gesti di solidarietà, erano fatti concreti, offrivi: denaro, cibo, vestiario, attrezzature, mobilio, un trasporto, la lettura di un libro; un aiuto non lo negavi a nessuno, tanto da rendere la tua casa un gran bazar!

 

La fiducia genuina e incrollabile che avevi nel prossimo, ti ha dato la spinta e la forza per intraprendere dei progetti di integrazione sociale, per esempio: nell'ambito della multiculturalità, diventando la maestra d'italiano per tante generazioni di immigrati giunti in valle, credendo fermamente nella convivenza fruttuosa fra diverse etnie; nell'ambito della disabilità, proponendo corsi di formazione e percorsi occupazionali, rivolti a soggetti fragili, con l'intento anche di creare autonomia e opportunità di socializzazione; nell'ambito ludico ricreativo, diventando tu stessa un modello riuscito d'integrazione, quando Livemmo è divenuto il tuo paese d'adozione e negli anni, hai vissuto intensamente il rapporto con la gente, tanto da essere soggetto attivo nel promuovere e organizzare eventi pubblici, quali: sagre, il carnevale, giochi e sfide come il palio... in ogni circostanza, esternavi gioia, fra: canti, balli e pranzi conviviali.

 

Negli ultimi tempi avevi il cruccio delle ingiustizie e non ti capacitavi del malfunzionamento del nostro mondo, fatto di tante possibilità, ma nel quale imperano: l'odio, l'individualismo, il materialismo, l'opportunismo, che rendono i cuori aridi.

 

La tua vita è in antitesi al sistema culturale che ci viene proposto quotidianamente, pregno di un'ideologia sterile e superficiale. La tua indole generosa, mi ha fatto pensare al passo di Dante: "Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza", l'uomo non è fatto per vivere come le bestie, ma per perseguire la virtù e la conoscenza.

 

Il segno che ci hai lasciato dentro del tuo passaggio, è l'invito a proseguire il nostro viaggio terreno, praticando il bene.

 

Cara Anna, saprai accompagnarci anche da lassù.

 

Daniele Meschini