Prima Tappa dell’Avis Gavardo in bici verso Roma
Quando vai con il Gruppo Ciclistico dell’AVIS Gavardo, sai cosa lasci ma non sai che cosa trovi. Già dalla prima tappa di oggi, venerdì 8 agosto, è stato un alternarsi di emozioni. Alle ore 7.10, davanti al monumento di piazza Donatori del Sangue, ci siamo ritrovati tutti - ciclisti, furgonauti e amici - per la benedizione del pellegrino.
Erano presenti il mitico don Cesare Polvara (a sua volta grande ciclista) con il sindaco Davide Comaglio, ai quali si è aggiunto - graditissima sorpresa! - il parroco monsignor Italo Gorni, che non contento di essere cappellano della “Monte Suello” vorrebbe insignirsi pure del titolo di cappellano dei ciclisti…
Don Cece ha impartito la benedizione del Pellegrino, e tutti abbiamo pregato con intensità sia pensando al viaggio che ci attende verso Roma, sia alle persone che per vari motivi non hanno potuto partecipare: penso ai dottori Gianni Filippini e Giovanni Damiata, penso al grande e simpaticissimo Valter Vezzola, penso a Giuliana Ballerini, penso a Gerry e Simona la cui bella figlia Giulia è segretaria dell’AVIS ed era presente accanto al suo innamorato…
Poi via verso Calcinato, dove ci attendevano con cordialità alcuni protagonisti della locale sezione dell’AVIS, con il Presidente signor Bocchio affiancato dal Sindaco. Si pedala verso Montichiari, dove ci attendono con gentilezza e simpatia altri rappresentati dell’AVIS monteclarense, tra i quali Paolo Bettenzoli.
Mentre nella giornata che si preannunciava sempre più caliente ci venivano offerte fresche e agognate bevande, agli sguardi dei nostri ciclisti, Casanova nostrani, non sfuggiva la visione della scatenata barista Anastasia, dalla voce squillante e dalla minigonna svolazzante.
Superato Canneto, tra giganteschi trattori e campagne sconfinate, la truppa giunge a Piadena, dove all’ombra di un gazebo ci attendono altre belle persone: il Presidente Massimiliano Adamoli, la tesoriera Lorella nostro “gancio” per l’appuntamento e tanti altri magnifici avisini, tra i quali Luca, che a Bagolino ha un’abitazione proprio sopra l’appartamento degli amici Anna ed Antenore.
Scortati dai ciclisti avisini del Pedale Casalasco, si viaggia sotto il solleone passando da San Giovanni in Croce, dove nascono similitudini su tutti i Giovanni sposati come me...
Ed ecco la sede dell’AVIS di Casalmaggiore, talmente bella e grande da apparire quasi come un miraggio. E che dire dell’ospitalità di quel meraviglioso gruppo ciclistico di avisini? Ci hanno ospitato in un enorme salone con l’aria condizionata, ci hanno rifocillato di straordinario prosciutto crudo e di giardiniera, con un risotto e salamina da leccarsi i baffi. Il vino freschissimo dava refrigerio ed allegria ai nostri eroi, che cantavano a squarciagola agli amici di Casalmaggiore “Bravi, bravi, bravi, bravissimi!”… E poi caffè con correzione, servito da un Presidente Vicario Stefano Assandri davvero disponibile e gentile. C’era il signor Giovanni, che ha pedalato per anni e anni ed è ancora in forma, disponibile verso tutti, simpatico e saggio: un vero avisino!
Ci è stato mostrato l’attrezzatissimo spazio per le donazioni, dove si impegnano infermieri volontari e medici per 1500 donatori: complimenti! Ancora una volta si capisce come ci siano persone che si impegnano verso gli altri, e questo è per me un messaggio di speranza. Tra l’altro, gli avisini di Casalmaggiore per le loro grandi feste si riforniscono presso la rinomata macelleria di Tormini! Sono già le 14, il sole picchia forte, manco fossimo tornati al Cammino di Santiago!
La penultima tappa è Colorno: anche qui bottigliette e succhi rinfrescanti donati dagli avisini del luogo, che da poco hanno festeggiato il 24° anniversario di fondazione. Mentre ci dissetiamo, osserviamo dinanzi a noi il fantastico Palazzo Ducale, noto anche come Reggia di Colorno, costruito agli inizi del XVIII secolo dal duca Francesco Farnese sui resti dell’antica rocca.
Alcuni ciclisti, pur stanchissimi, non hanno perso l’occasione di visitare a volo d’uccello l’imponente complesso architettonico, che ha oltre 400 stanze, corti e cortili, circondato da un meraviglioso giardino alla francese. Tra l’altro, il dotto Gigio Baresi ricorda che vi si trova una sede universitaria di Parma. Poiché qualcuno ha esclamato: “Siamo a Colorno ma sembra di essere a Versailles!”, Massi con la saggezza che lo contraddistingue ha dischiarato: “Quando uno è a Versailles, dice: sembra di essere a Colorno!”.
Ormai siamo vicini al traguardo, ancora una ventina di chilometri ed ecco l’agognato “Hotel Holiday Inn” di Parma, da dove vi scrivo in una fresca camera, in attesa della cena conviviale e delle battute di un gruppo meraviglioso di amici.
P.S.: A dirla tutta, ci sono stati alcuni “piccoli” inconvenienti per noi furgonauti: la app del cellulare di Giuseppe faceva le bizze, dopo qualche chilometro il sottoscritto col furgone è dovuto tornare a Gavardo perché ci eravamo dimenticati le pastiglie, a Piadena una persona (di cui non faccio nomi) ha dichiarato “Piadena è famosa per le piadine”, mentre le donne andavano in bagno Giuseppe ha esclamato “avranno la posizione sul cellulare?”…
Non vi dico le battute degli altri ciclisti, alcune da scompisciarsi, altre impossibili da citare, uscite dalla bocca di pellegrini che pedalano verso Roma per il Giubileo… ma pare che Gesù li perdoni perché in fondo sono brave persone… in fondo in fondo…
A domani, a Dio piacendo,
maestro John