Per il Venerdì Santo la «processione delle bore»
È un appuntamento che richiama sempre più persone ben oltre i confini di Storo come ci racconta il prof. Giovanni Zontini che lo rilanciò alcuni anni fa
«La storica “Via Crucis delle bore” è meglio conosciuta come “processione delle bore”». Così esordisce il professor Giovanni Zontini “Santina”, che alcuni anni fa, come raccontato l’anno scorso su Vallesabbianews, fu proprio lui nel 2003 a rilanciare la storica processione del Venerdì Santo storese.
È un po’ una sua creatura e di anno in anno richiama sempre di più fedeli non solo dai paesi limitrofi ma dal bresciano e da varie località settentrionali. Va ricordato che in una delle prime edizioni, quando era parroco don Renato Tomio, ha visto la presenza anche dell’Arcivescovo di Trento, Monsignor Luigi Bressan.
Chi meglio di lui può approfondire gli aspetti folcloristici e storici di questa manifestazione, ed ecco quanto gentilmente ci ha rilasciato Gianni Zontini.
“A Storo la sera del Venerdì Santo è programmata la spettacolare Via Crucis che percorre le strette vie del centro storico, rito meglio conosciuto come Processione delle bore, i tronchi di abete portati da squadre di giovani che martellano i legni con ritmi ossessivi. Lungo il percorso sono allestite le varie stazioni con figuranti in costume (le cosiddette stazioni viventi), davanti alle quali si sosta in preghiera. Il buio delle strade è rischiarato da colorate lanterne con i simboli della passione e da lumini ricavati in gusci di chiocciola riempiti con cera e stoppino. La processione è accompagnata da una grande croce con simboli della passione illuminati dall’interno e da una statua della madonna.
Si tratta di una rappresentazione folcloristica che ha le sue radici nel medioevo per le scene in costume mentre per il battito delle bore si risale addirittura in epoca precristiana quando, secondo gli antropologi, in primavera si faceva rumore per svegliare la natura dal letargo invernale. Quell’usanza è passata poi nel rito cristiano a ricordare i colpi del martello che inchiodano Gesù alla croce.
Scenari più o meno simili un tempo erano diffusi un po’ dappertutto, ma nel corso dell’Ottocento scomparvero per vari motivi. A Storo la tradizione andò avanti fino al 1938, anno in cui il parroco pose fine alla processione delle bore motivando la sua decisione con i comportamenti poco rispettosi dell’importante momento religioso da parte dei battitori. Il ricordo di quella tradizione rimase comunque sempre vivo nella popolazione, tanto che, oltre 60 anni dopo, venne fondata l’associazione I batedur de bore che nel 2003 ridiede vita a quella suggestiva usanza, coinvolgendo numerose persone e ottenendo la collaborazione della parrocchia e di varie associazioni del paese. Grandi furono la partecipazione della gente, anche delle valli vicine, e l’attenzione della stampa e della TV.
Particolarmente emozionati si mostrarono gli anziani che avevano vissuto la processione delle bore da giovani e che con i loro racconti avevano aiutato il gruppo a rimetterla in piedi. Naturalmente ci furono delle modifiche, anche vistose, rispetto al passato, cambiamenti dettati soprattutto dalla parrocchia.
La Via Crucis parte alle 20,30 dalla chiesa parrocchiale di S. Floriano e dopo un lungo giro per le vie del paese torna sul sagrato, dopo un paio d’ore, dove i batedur si esibiscono in un insolito e spettacolare concerto finale.”
Ringraziando il professor Giovanni Zontini, gli auguriamo di rimettersi presto in salute, estendendo gli auguri di Buona Pasqua a lui e famigliari.
Non dimenticate l’appuntamento di questo Venerdì Santo alle 20.30 a Storo: vi aspetta il parroco don Andrea Fava e i “Batedur de bore”: celebrazione che vi rimarrà nella mente e nel cuore.
Grazie a tutti i collaboratori di questa storica manifestazione.
Gianpaolo Capelli
Foto: “Processione delle bore”; il professor Giovanni Zontini;l'arcivescovo Luigi Bressan con il parroco don Renato Tomio.
Video Storo la “Processione delle bore”, raccontata dal professor Gianni Zontini