Mercoledì, 21 maggio 2025


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domenica, 23 marzo 2025 Aggiornato alle 07:00Lettere

Ghira 'na olta

di Mario Pavoni

Ogni tanto frugando nei ricordi della mia adolescenza, trovo cose interessanti. In questo caso potremmo chiamarla “solidarietà“

 

 

In ogni casa, soprattutto nelle abitazioni del centro storico, era normale avere una piccola stalla in cui si allevavano galline, conigli e anche un maiale. 

 

Durante l’inverno in cui la temperatura era bassa si decideva l’uccisione del maiale. Questo portava nella famiglia un certo benessere

In quanto ogni tanto era possibile mettere in tavola oltre alla solita polenta e alle patate, anche qualche pezzo di carne.

 

Il norcino arrivava di sabato mattina in casa e iniziava a tagliare la carne suddividendola, maneggiando i coltelli con una maestria incredibile, io mi mettevo subito a far girare la macchina tritando i vari tipi di carne: questo era il mio compito. Prima di iniziare ad insaccare, era consuetudine fare i “piattini“ per i vicini. 

 

In ognuno si metteva una palla di “ pestom “, un pezzo di “ Sang Brugni” e un pezzo di Lonza. 

Era una bella tradizione perché i vicini a turno contraccambiavano il piattino.

 

Tutte queste operazioni si svolgevano sul tavolo della cucina dove si mangiava normalmente, per fissare la macchina si facevano tre buchi nel legno,le donne erano rassegnate anche a questo rito.

 

Inutile dire che l’operazione durava tutta la giornata, terminava con la cena con i vari assaggi.

A distanza di anni, faccio una riflessione un po' amara: oggi che tipo di “solidarietà“ c’è tra i vicini?

 

Cordialmente Mario Pavoni

 


 

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