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lunedì, 24 giugno 2024 Aggiornato alle 08:00Info - Energia

Come attivare le utenze in una casa nuova? Tutto quello che c’è da sapere

di Redazione

 

Dopo aver acquistato casa la prima cosa a cui dover pensare è attivare le utenze. Vivere in una casa, infatti, senza avere a disposizione luce e gas sarebbe letteralmente impossibile.


 

La procedura da seguire non è affatto difficile: è importante, però, essere consapevoli della circostanza in cui ci si trova, dal momento che i sistemi per richiedere l’attivazione dell’utenza potrebbero essere diversi a seconda dei casi.


 

Infatti, la procedura potrebbe cambiare a seconda del fatto che l’immobile acquistato è nuovo, mai abitato in precedenza, oppure precedentemente abitato ma con le utenze staccate da tempo, oppure ancora, un immobile con utenze ancora funzionanti.


 

Premesso ciò, a prescindere dalla situazione iniziale, è bene, come prima cosa, informarsi sulle compagnie luce e gas più convenienti, confrontando le tariffe e i servizi online tramite piattaforme dedicate come Facile.it, in modo da essere sicuri di scegliere l’offerta più adatta alle proprie esigenze e risparmiare in bolletta una volta attivate le utenze.

 

Attivare la fornitura di luce

 

Attivare una fornitura per l’energia elettrica, sia che si tratti della prima attivazione che di un subentro, è molto facile se si ha già un contatore elettronico. In questo caso, infatti, la procedura viene gestita dal fornitore da remoto, che attiva il contatore a distanza.


 

Al contrario, se si dispone di un contatore meccanico, è necessario attendere l’intervento di un tecnico. Ad ogni modo, la procedura verrà completata in 7 giorni lavorativi dall’approvazione della richiesta. In caso contrario, il cliente può richiedere un rimborso rivolgendosi all’ARERA.

 

Attivare la fornitura di gas

 

La procedura per attivare l’utenza del gas è molto simile a quella per la corrente elettrica. Anche in questo caso, dipende dalla presenza del contatore. Se nella casa c’è già un contatore chiuso dal precedente proprietario, allora è necessario semplicemente stipulare un contratto con un nuovo fornitore. Sarà quest’ultimo ad inoltrare la richiesta al distributore locale, che provvederà all’attivazione della fornitura. Il tempo necessario per completare l’operazione sono 10 giorni lavorativi. Durante questo periodo, viene effettuato anche un sopralluogo da un tecnico abilitato per verificare l’impianto e garantire la conformità alle normative di sicurezza vigente.


 

Se invece non c’è un contatore, o se il contatore esistente è stato rimosso, la procedura diventa più complessa e può richiedere più tempo. In questo caso, bisogna presentare una richiesta di installazione del contatore al fornitore prescelto. Quest’ultimo inoltrerà la richiesta al distributore locale, che si occuperà dell’installazione del nuovo contatore.

 

Documenti necessari e costi di attivazione

 

Dopo aver trovato l’operatore più conveniente in base alle proprie esigenze, è necessario essere in possesso dei seguenti documenti per poter chiedere l’attivazione dell’utenza: carta di identità dell’intestatario della fornitura, recapiti telefonici (o indirizzo di posta elettronica), potenza impegnata dal contatore, codice IBAN (in caso di domiciliazione bancaria) e codice POD.


 

Per quanto concerne il gas, invece, i documenti necessari sono: documento d’identità, codice PDR, numero di telefono o mail, documenti di attestazione di tenuta dell’impianto del gas e specifica di utilizzo del gas.


 

Per i costi di attivazione, invece, essi variano a seconda dell’operatore a cui ci si rivolge, generalmente si tratta di costi accessibili che comprendono i 27 euro circa di oneri amministrativi e 16 euro di imposta di bollo. 

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