Rifiuti in aumento e differenziata in calo

II «Rapporto Rifiuti Urbani» che presenta i dati relativi all'anno 2021, è giunto alla 24esima edizione ed è frutto di una complessa attività di raccolta, analisi ed elaborazione di dati, da parte del Centro Nazionale dei Rifiuti e dell'Economia Circolare dell'Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.

Ogni anno l’Ispra fornisce un quadro di informazioni oggettivo, puntuale e sempre aggiornato per orientare politiche e interventi adeguati, monitorarne l'efficacia e introdurre, se necessario, eventuali correttivi.

I dati del 2021 ci dicono che ogni italiano ha prodotto 502 chilogrammi di spazzatura; nel 2020 ci si era fermati a 466; nel bresciano sono 519 i Kg di rifiuti prodotti per ogni abitante, 480 in Valsabbia.

L’istituto ha sottolineato che la causa è riconducibile alla ripresa del pendolarismo e al ritorno del turismo in Italia dopo la crisi pandemica: nel 2021 la spazzatura prodotta dagli italiani è cresciuta del 2,8%.

Infatti, come possiamo vedere dai dati relativi alla Valle Sabbia sono i comuni turistici, soprattutto eridiani, quelli con più rifiuti da gestire: 704,85 chilogrammi ad abitante a Idro e 684,24 ad Anfo.

E’ Mura il Comune con meno spazzatura prodotta, non solo in Valsabbia ma anche in provincia: solo 314 chili ad abitante; seguono Pertica Alta con 383 e Provaglio Val Sabbia con 420 Kg/ab.

A calare invece per la prima volta dal 2004 è la raccolta differenziata: nel bresciano da una percentuale di 77,28 nel 2020, anno anomalo essendo quello dello scoppio della pandemia e del grande lockdown, si è scesi a un 76,56%, di poco inferiore anche al dato del 2019 (76,82%).

In Valsabbia si è passati da un 77,89% del 2020 a un 76,46% nel 2021; quasi tutti i paesi riciclano di meno, solo a Treviso si registra un aumento del 2,15% di rifiuti ricilati, altri 3 Comuni si salvano, anche se di poco, sono quelli di Provaglio con 0,74, Preseglie con 0,22 e Prevalle con 0,09% in più.