Valsabbini in massa a Brescia per Nikolajewka
Come prevede la ritualità delle celebrazioni alpine, una grande sfilata ha percorso le vie del centro cittadino tra due ali di folla che ha tributato grandi applausi soprattutto al passaggio dei reduci, i pochi più in gamba ancora a piedi, la maggior parte su campagnole messe a disposizione dei gruppi alpini.
Alla testa del corteo il Labaro nazionale dell’Associazione nazionale alpini carico di oltre trecento medaglie d’oro, scortato dal presidente nazionale Corrado Perona e dal generale Bruno Petti, che il prossimo 5 febbraio sarà promosso comandante delle Truppe Alpine.
Significativa la presenza di tre bandiere di guerra per ricordare le tre divisioni alpine presenti sul fronte russo: quella del 5° reggimento alpini per la Tridentina, quella dell’8° per la Julia e quella del 1° reggimento artiglieria da montagna per la Cuneense. Al suono della fanfara della brigata alpina Taurinense ha sfilato anche una batteria di formazione con artiglieri da montagna in armi.
La sfilata è terminata in piazza Paolo VI dove sono seguiti i discorsi ufficiali, cominciando dal sindaco di Brescia, prof. Paolo Corsini, seguito dal presidente della Provincia arch. Alberto Cavalli, dal generale Petti e concluso dal presidente Perona, il quale ha ringraziato Brescia, le istituzioni, la gente e gli alpini bresciani per l’imponente manifestazione per ricordare e tener viva la memoria delle gesta degli alpini e per la capacita di tradurla in solidarietà con la scuola per spastici e miodistrofici di Mompiano e l’asilo di Rossosch.