15 Agosto 2022, 07.00
Valsabbia
Politica e territorio

Per le scuole in arrivo i fondi del Pnrr

di P.D.

La scuola italiana prova a vincere la sfida della «digitalizzazione» e anche per gli Istititi comprensivi e superiori valsabbini sono in arrivo le risorse per realizzarla


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Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) ha messo permesso che fossero stanziati ben 2,1 miliardi per la scuola4.0, di questi ben 1.053.189,19 € sono in arrivo agli istituti Valsabbini. Il contributo altro non è che la somma di due diversi contributi per la realizzazione di altrettanti progetti, il Next generation classroom ed il Next generation Labs.
 
Il primo, Next generation classrooms, si pone come obiettivo quello di trasformare le vecchie aule in «ambienti innovativi»: il piano scuola 4.0 prevede la trasformazione di almeno 100 mila classi tradizionali «in ambienti innovativi di apprendimento». In questo modo sarà possibile avere spazi «flessibili e tecnologici per favorire la collaborazione e l’inclusione» spiegano dal ministero.
 
Una misura indirizzata a tutti i gradi di istruzione, dalle elementari alle superiori, una misura che nella sola Valle Sabbia costa ben  1.520.152,53 €, somma che verrà accreditata agli istituti proprio con l’obiettivo di creare spazi di apprendimento innovativi: arredi e banchi facilmente posizionabili, attrezzature digitali versatili, rete wireless o cablata, dispositivi per lo studio dello Stem (science, technology, engineering and mathematics), dell’intelligenza artificiale e della robotica, ma anche per la previsione di una didattica basata su metodologie innovative adatte ai nuovi ambienti, per la previsione di misure di accompagnamento nell’utilizzo degli spazi didattici modificati.
 
Gli istituti interessati a questi fondi sono gli Istituti comprensivi di Prevalle, Vobarno, Salò e Gavardo, la scuola “Belli” di Sabbio chiese e gli istituti superiori “Perlasca” di Idro-Vobarno, “Battisti” di Salò e “Fermi” di Salò.
 
Il secondo progetto, Next generation labs, invece si pone l’obiettivo di realizzare laboratori nelle scuole superiori per preparare i ragazzi alle «professioni digitali del futuro» dal ministero infatti, le linee guida prevedono che i fondi vengano utilizzati per «la realizzazione di laboratori in cui i giovani siano in grado di sviluppare competenze digitali specifiche nei diversi ambiti tecnologici avanzati (come robotica, intelligenza artificiale, cybersicurezza, comunicazione digitale, e-commerce, big data, automazione), anche attraverso attività autentiche e di effettiva simulazione dei luoghi, degli strumenti e dei processi legati alle nuove professioni». 
 
I laboratori sono sicuramente una grande opportunità per l’offerta formativa della scuola e devono essere disegnati coinvolgendo tutti gli utenti della scuola. Un programma, quello del ministero e del ministro Bianchi di innovazione didattica, «che possa permette di avere lezioni più interattive in grado di coinvolgere maggiormente ed al meglio gli studenti, superando i limiti della vecchia didattica frontale».
 
Progetti ed idee importantissime per uno sguardo al futuro, questo è certo, ma ancora una volta il  ministero della pubblica istruzione, e soprattutto il ministro Bianchi, pone obiettivi nuovi, idee ed innovazioni senza curarsi del fatto che anche con le nuove proposte ciò che permane all’interno della scuola, ancora una volta sono i vecchi problemi, quali aule sovraffollate, carenza di docenti, edifici e palestre inadeguate, problemi che il ministro invece di risolvere ha contribuito ad incrementare, concentrandosi spesso più sul futuro ancora lontano che sul presente e sui problemi reali.




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