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domenica, 9 maggio 2010 Aggiornato alle 08:00Sanità

Un medico provvisorio

di Ubaldo Vallini
Buone notizie per il paese valsabbino, rimasto senza medico insieme a Valvestino, Anfo, Idro, Magasa e Lavenone Da lunedì prenderà servizio una dottoressa vestonese, ma l’Asl frena: «Si tratta solo di una soluzione temporanea»

Buone nuove fra Valvestino e il lago d’Idro, dove 800 mutuati da gennaio attendono che un medico di medicina generale accetti di occuparsi di loro.
Dopo lunghe ricerche fra le graduatorie, dall’Asl fanno sapere che finalmente un medico si è reso disponibile a ricoprire da subito l’incarico. Un mandato che resta ad ogni modo classificato come «provvisorio». Prenderà servizio a partire da lunedì, infatti, la dottoressa Sonia Zani di Vestone, ventiseienne fresca di laurea, impegnata nelle specializzazioni e desiderosa di cominciare alla svelta a darsi da fare. «È giovane vero? Speriamo che sia brava lo stesso» dicono i capovallesi, che l’aspettano e già le vogliono bene. Per l’incombenza di cui sta facendosi carico, in quanto lo sanno anche loro che è dura. Ma anche perché Raimonda, la mamma di Sonia, è pure lei di Capovalle. Quasi una soluzione in famiglia, quindi. Tutto è bene quello che finisce bene? Non è detto.

Un lunga e faticosa ricerca
In seguito alle dimissioni per pensionamento del medico di medicina generale, a partire dal primo gennaio, il Distretto dell’Asl competente per zona si è attivato conferendo un incarico provvisorio, attingendo alla graduatoria regionale per gli aventi diritto» hanno fatto sapere dall’Asl, aggiungendo che il medico incaricato dopo qualche tempo ha presentato a sua volta le dimissioni. A quel punto dal Distretto si sono messi a cercare un dottore per un incarico provvisorio, chiedendo invano la disponibilità a quelli iscritti nella graduatoria «Medici Generici - Assistenza Primaria» residenti nei distretti 11 e 12 del Garda e della Valsabbia. Esaurita anche questa graduatoria è stata chiesta la disponibilità ai titolari e supplenti del Servizio di Continuità Assistenziale, di nuovo senza successo. Idem con le chiamate telefoniche attingendo dalla graduatoria aziendale per incarichi a tempo determinato nel servizio di continuità assistenziale. Poi ecco il sì convinto della dottoressa vestonese: «Abbiamo assegnato quell’incarico in attesa di poter individuare il medico titolare per l’ambito in questione» precisano dall’Asl. La piena e duratura disponibilità della dottoressa Zani, quindi, potrebbe non essere sufficiente a dichiarare risolta la questione. Ma perché è così difficile trovare qualcuno?

Mille chilometri a settimana
I conti sono presto fatti. Tre giorni in ambulatorio a Capovalle, nella ex scuola materna, dove il Comune mette a disposizione anche un appartamento. Due a Valvestino. Poi ci sono Magasa, Idro, Anfo e Lavenone. Poi ancora le visite a domicilio. Per ultima l’orografia, che da quelle parti a quei ritmi impone di percorrere anche più di mille chilometri a settimana. Ore e ore di spostamenti, insomma, e tante spese. E quanto prende un medico con 700/800 mutuati? «Duemila euro o giù di lì, difficile starci dentro» ci dicono i bene informati. Ci vuol poco dunque a capire che un problema di questo genere non può certo essere affrontato in via definitiva dal solo Distretto sanitario, con la ricerca fra le graduatorie di un’anima pia. Servono invece i giusti incentivi ed è la politica a doverli indicare. Chi di dovere si faccia avanti dunque, non fosse altro per evitare che i proclami alla capacità lombarda di garantire servizi capillari sul territorio, oppure anche sostegno alla montagna, non si traducano in parole vuote.


 

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