Domenica, 18 maggio 2025


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domenica, 18 maggio 2025 Aggiornato alle 07:17Non solo nonni

100 anni di cura: la Fondazione Passerini celebra il suo secolo di vita

di Ubaldo Vallini

A Nozza un convegno partecipato per onorare la storia della struttura e il futuro della sanità valsabbina

 

 

Una giornata speciale quella di sabato 17 maggio per la Fondazione Angelo Passerini, che ha celebrato i 100 anni dalla sua inaugurazione avvenuta nel 1925. 

L’evento, ospitato nella Sala Polifunzionale della struttura, è stato aperto dal presidente Francesco Leali, che ha ringraziato i presenti e tutte le componenti che rendono possibile il funzionamento quotidiano della Casa di riposo valsabbina (a parte il suo intervento).

 

A seguire sono intervenuti Francesco Passerini Glazel, in rappresentanza della famiglia fondatrice, che ha ripercorso le vicissitudini familiari alle origini della Fondazione; la vicepresidente Brunella Brognoli, che ha sottolineato il ruolo della struttura come punto di riferimento territoriale; il sindaco di Vestone Renè Verdelli, che ha ribadito il legame storico con l’amministrazione comunale; il direttore sanitario, dott. Lorenzo Passarini, che ha illustrato la differenza tra “curare” e “prendersi cura”, che definiscono l’una la mera assistenza, l’altra luogo di vita dove la persona viene accolta nella sua interezza.

 

Presenti anche le istituzioni politiche, con il consigliere regionale Floriano Massardi, il presidente della Comunità montana Giovanmaria Flocchini e il deputato Gianantonio Girelli, che ha ricordato come l’invecchiamento della popolazione sia una conquista, non un problema, ma che richiede risorse e personale motivato.

 

I numeri attuali della Fondazione, forniti dalla direttrice amministrativa Desirè Bonomi, parlano chiaro: 91 posti letto accreditati più 8 di sollievo, 30 al centro diurno integrato, 10 nella Casa Albergo, 8 nell’hospice, oltre 100 utenti seguiti a domicilio, 26 nella RSA aperta, 31 al nido comunale, per un totale di 107 dipendenti e 26 collaboratori.

 

Il professor Alfredo Bonomi, storico valsabbino, nel suo intervento ha ripercorso gli eventi che hanno portato nel 1925 all’apertura della struttura: l’unica in zona a non essere figlia delle congregazioni di carità ottocentesche, sorta invece grazie alla lungimiranza del senatore Angelo Passerini che è riuscito a mettere insieme le volontà antitetiche di liberali e cattolici, facendo sintesi fra Amministrazioni pubbliche (Comuni) e soggetti privati. 

Fu lui, benestante a finanziare la costruzione della Casa e a fornirla di arredi, coinvolgendo come progettista Antonio Tagliaferri e il decoratore Giuseppe Trainini.

 

A concludere la cerimonia, la benedizione di don Bernardo Chiodaroli, parroco e membro del CdA, che ha invitato tutti a non perdere mai la capacità di vedere nell’altro “una goccia di bellezza”. 

 

Presenti anche quasi tutti i sindaci dei Comuni fondatori: Anfo, Capovalle, Pertica Alta, Pertica Bassa, Lavenone, Treviso, Idro, Vestone, Mura, Casto, Provaglio Val Sabbia, Odolo, Barghe, Preseglie, Bione e Agnosine. 

 

Una giornata intensa che ha onorato il passato, celebrato il presente e guardato con speranza al futuro della cura in Valle Sabbia.

 


 

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