Restauro per il palazzo Rossi Noventa

L’amministrazione comunale di Gavardo ha dato il via ai lavori di restauro del palazzo “Rossi Noventa”, in via Mangano.

L’intervento riguarda in particolare il restauro delle superfici intonacate della facciata e del controsoffitto affrescato dell'androne d'ingresso dell’antico palazzo nobiliare in centro al paese.

«I lavori – spiega il sindaco Davide Comaglio – si sono resi necessari per il degrado dell’intonaco della facciata che ha portato a cadute dello strato di intonachino sulla strada e perchè il controsoffitto decorato presenta una lacuna dell’intonaco e alcune fessurazioni.
L'intervento, approvato dalla Soprintendenza, essendo l'edificio vincolato da parte del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, ammonta a 45 mila euro».

L’edificio, di proprietà comunale, è un pregevole palazzo ottocentesco con annesso brolo e giardino situati ad un livello superiore. Oggi è sede del centro sociale, del comando della Polizia Locale e di alcune associazioni come l'Ass. Volontari Gavardesi e l'ANC.

Il palazzo presenta caratteristiche architettoniche di pregio, sia esterne sia interne, quali ad esempio il portale d’ingresso e la fontana a parete situata nel cortiletto interno e posta in asse al citato portale; ed ancora i soffitti decorati delle diverse sale poste al piano terra ed al piano primo.

Il fronte del palazzo su via Mangano conserva la sobria configurazione originale, qualificata da un elegante portale lapideo con arco a tutto sesto, in calcare bianco di Botticino, e da semplici davanzali della stessa pietra, privi di modanature ornamentali

Sopra il portale, ai lati della finestra al primo piano, due lapidi commemorative poste dall’ing. Mario Rossi, ricordano il figlio, morto prematuramente, e la moglie che donò l’edificio alla “Fondazione Sacra Famiglia di Nazaret”, in seguito acquisito dal Comune di Gavardo.

Il palazzo appartenne all’antica famiglia gavardese dei Noventa della quale era l’abitazione principale. Nel 1945 la professoressa Ines Rossi Noventa nel suo testamento pubblico, seguendo il volere del figlio morto prematuramente, donò il suo patrimonio alla “Fondazione Sacra Famiglia di Nazaret” dalla quale il Comune di Gavardo lo acquistò.