La Via Francigena di Angiolino: resoconto della 5°settimana
Nella quinta settimana è ritornata a far visita al Gruppo quell’indemoniata di Vanessa, accudita da Valentina ma è arrivata pure Franca, accompagnata da Paola. Nicolino, salutato il cognato Massimo, ha deciso di aggregarsi ai Volontari, aiutandoli a trainare la joëlette fino a Santa Maria di Leuca, peraltro in buona compagnia perché, per la sesta settimana, sono arrivati i rinforzi di Raimondo, Barny, Stefano, Pierantonio e del Presidente del C.A.I. Gavardo, Emiliano. Col groppo in gola, Vanessa e Paola sono ripartite ed al loro posto sono subentrate Alessandra, Licia e Nadia.
Dopo il giorno di riposo nel capoluogo pugliese, il Gruppo, ringalluzzito, ha affrontato “alla garibaldina” le tappe della quinta settimana, nonostante fossero assai impegnative, per via del forte chilometraggio:
Bari – Mola di Bari (23,5 km)
Mola di Bari – Monopoli (33 km)
Monopoli – Torre Canne (30 km)
Torre Canne – Torre Santa Sabina (33 km)
Torre Santa Sabina – Brindisi (34 km)
Brindisi – Torchiarolo (25 km)
Torchiarolo – Lecce (22,5 km)
Le vaste pianure interne sono state lasciate alle spalle e da Bari fino a Brindisi le tappe si sono snodate lungo la meravigliosa costiera, attraversando borghi marinari e splendide insenature, incontrando torri di avvistamento medievali, trulli e masserie.
Basilica di San Nicola a Bari
A Mola di Bari, cittadina riedificata da Carlo I d’Angiò nel 1277, i nostri Camminatori hanno visitato il Castello, dai poderosi bastioni a lancia, di epoca aragonese.
Foto di gruppo a Polignano a mare, dove nacque Domenico Modugno
La tappa che ha condotto a Monopoli è stata forse la più suggestiva fin qui percorsa, camminando a ridosso di un mare in burrasca, per il forte vento, lungo la costa dei trulli di Ripagnola, fino a Polignano a Mare, perla dell’Adriatico. A Monopoli hanno pregato nella Cattedrale barocca della Madonna della Madia ed hanno visitato il Castello fatto edificare dall’imperatore spagnolo Carlo V a difesa del porto.
Monopoli: mare in burrasca, vento forte ma Vanessa non teme perché è nelle mani di Angelo e Adriano
Attraversando la Piana degli Ulivi Secolari, candidata a patrimonio dell’umanità dell’Unesco e il Parco naturale Dune Costiere sono giunti, in sequenza, a Torre Canne ed a Torre Santa Sabina.
Piana degli Ulivi Secolari; qui la xylella non è ancora arrivata!
Per la notte si sono spostati in quel di Ostuni, dove (per dirla con il poeta Della Giovanna) “tutte le case sono bianche, di latte e calce, sono bianche fino a far male agli occhi, sono candidi i muri, le finestre, le porte, le scale, tutto è inverosimilmente bianco e dove da ogni finestra v'è un poeta che guarda nella pianura sottostante gli ulivi che cangian colore a tutti i venti”.
Torre Testa, presidio difensivo
A Brindisi, che fu uno dei principali porti d’imbarco per la Terra Santa, si sono ammirate le Colonne Terminali della via Appia e la Cattedrale, consacrata da Urbano I, il Papa che indisse la prima Crociata, nel 1089. Da qui, il Cammino, abbandonato il mare, si è inoltrato nella pianura salentina, dove gli ulivi sono devastati dalla xylella, raggiungendo Lecce, la “regina del barocco”. Sono stati visitati l’anfiteatro romano, posto al centro della piazza dedicata al patrono Sant’Oronzo, la Cattedrale di Maria Santissima Assunta, la Basilica di Santa Croce, sulla cui facciata, espressione più alta del raffinato barocco leccese, è celebrata, su marmo, la vittoria nella battaglia di Lepanto del 1571.
Scalinata in direzione del porto di Brindisi
Cosa hanno mangiato e bevuto, i nostri compari, in questa settimana? Essenzialmente piatti a base di pesce, come riso, patate e cozze; spaghetti al nero di seppia, fritti di mare. Nel Salento hanno assaporato la puccia, famosa focaccia ripiena di ricotta, cime di rapa e salumi e i ciceri e tria, accompagnati da ottimi vini come il Primitivo di Manduria o il Negroamaro. Come dolci non potevano mancare il pasticciotto e le mandorle ricce.
Entrati in Puglia, Salvatore si è dimostrato buon conoscitore anche dei prodotti agricoli della sua terra e, negli scritti notturni, dopo viti, carciofi e cime di rapa, prima di Monopoli ha composto una lirica dedicata all’ulivo;
“anche un’altra pianta merita la ribalta
l’ulivo cambia la forma cilindrica del fusto
come alla vista subito risalta
da levigato e snello diventa nodoso e robusto
senza eccedere nei particolari
si passa dall’ogliarola barese
disposta in lunghi filari
ai ceppi del leccino, ossia l’ogliarola leccese”
Finora non abbiamo mai parlato di una componente del Gruppo senza la quale sarebbe stato assai improbabile che una quindicina di maschietti, seppur forti e coraggiosi, potessero affrontare sei settimane senza problemi di sorta, sia dal punto di vista logistico, che culinario, che sanitario. Stiamo parlando di Dorina Grumi che ha accettato l’invito degli organizzatori ad accompagnare i camminatori per l’intera Via, dispensandoli da ogni preoccupazione e che il Consiglio intero della Sezione del CAI Gavardo desidera fortemente ringraziare.
Alla prossima settimana!