Armonie di cura per un viaggio di benessere creativo: l’arte, la musica e la pet terapia
Un passo avanti nel progetto promosso dalla Fondazione A. Passerini di Nozza di Vestone
A fine 2024 la Fondazione A. Passerini di Nozza di Vestone ha partecipato al Bando Territoriale per la Valle Sabbia - raccolta a patrimonio indetto dalla Fondazione della Comunità Bresciana, con selezione del progetto presentato “Armonie di cura per un viaggio di benessere creativo: l’arte, la musica e la pet terapia” ed attribuzione di un importante contributo, oltre all’adesione di un gruppo di donatori che hanno più volte dimostrato vicinanza e sensibilità ad iniziative proposte dalla Fondazione A. Passerini, che ringrazia sentitamente.
A metà di questo percorso di umanizzazione delle cure, avviato grazie alla collaborazione con Doc Educational Coop. Soc. per la musicoterapia e la Pet therapy e con un terapista per l’arteterapia, tutti professionisti preparati e specializzati nelle terapie innovative non farmacologiche, il progetto sta dimostrando ottimi risultati. L'iniziativa, che si svolge tra marzo 2025 e febbraio 2026, mira a offrire supporto educativo e terapeutico attraverso incontri settimanali di pet therapy e di musicoterapia e sessioni di arteterapia.
La Pet therapy o, come definita dalle Linee Guida nazionali, l’Attività Assistita con l’Animale (AAA) scelta per questo progetto è, come da definizione, “un intervento di tipo ludico-ricreativo rivolto sia a soggetti sani che diversamente abili, finalizzato a migliorare la qualità della vita. Nelle AAA, la relazione con l’animale costituisce fonte di conoscenza, di stimoli sensoriali ed emozionali; tali attività sono rivolte al singolo individuo e/o ad un gruppo di individui (ad esempio anziani, soggetti con disabilità intellettiva e/o fisica, minori ospitati in comunità di recupero, persone ospedalizzate, alunni nel contesto scolastico).”
È stato scientificamente provato che gli Interventi Assistiti con l’Animale apportano numerosi benefici sull’anziano, ad esempio rinforza il sistema immunitario, diminuisce l’insonnia, sindromi dolorose su basi spastiche, riduce il periodo di convalescenza, diminuisce la pressione arteriosa e migliora il tono dell’umore rendendo il paziente più attento e partecipe e facilitando così lo sviluppo delle capacità cognitive residue; l’AAA stimola, inoltre, il recupero/risveglio di particolari abilità e funzionalità anche di ordine fisico, emotivo e sociale. Il paziente che si riscopre efficace nella comunicazione con l’animale migliora la propria autostima, sviluppa capacità di attenzione, migliora la competenza comunicativa e l’empatia.
L’attività si articola in diversi momenti, a seconda della tipologia di utenti coinvolti: - cura dell’animale (entrare in contatto con l’animale, accarezzarlo, spazzolarlo, fornirgli cibo); - attività relazionali (commentare insieme quanto accade durante gli incontri ed esternare le proprie emozioni e sensazioni in riferimento alla relazione con l’animale); - attività ludico-ricreative (gioco con l’animale, dove si lavora su obbiettivi generici, ad es. migliorare lo stato di benessere generale, la concentrazione, la partecipazione, il miglioramento del tono dell’umore, ridurre l’isolamento e il senso di solitudine).
Tutti gli animali che collaborano al progetto e che vengono a contatto con gli utenti, sono seguiti e certificati dal punto di vista sanitario e comportamentale dai rispettivi veterinari curanti e dal veterinario d’equipe.
La suono terapia è una disciplina olistica che ha come obiettivo il benessere globale della persona attraverso lo studio e l’utilizzo di suoni armonici prodotti principalmente da strumenti idiofoni (percussioni in metallo), cordofoni, strumenti a fiato e membranofoni, la voce. Due i principi fondanti di questa disciplina: tutto è vibrazione (ogni cosa che compie un ciclo produce una vibrazione che risuona ad una certa frequenza) e la legge universale della risonanza (due frequenze simili si attirano e si amplificano, due frequenze differenti tendono a respingersi); la musica ed il suono oltre a generare emozioni, entrano in risonanza con al struttura fisico-energetica del corpo umano riequilibrando ed armonizzando le diverse parti. L’obiettivo che ci si pone è, attraverso le vibrazioni ed i suoni, indurre stati di quiete e tranquillità, di comfort e rilassamento dei partecipanti.
L’arteterapia è definita come un intervento di aiuto e sostegno alla persona a mediazione non verbale e simbolica, che utilizza i materiali artistici e il processo creativo come sostituzione o integrazione della comunicazione verbale nell’interazione tra operatori e paziente. L’intervento prevede l’uso di pratiche espressive, pittoriche e visivo-plastiche ed è finalizzato alla promozione umana con scopo riabilitativo, di sostegno e preventivo.
Nella partecipazione ad esperienze attive e creative in cui la propria interpretazione è protagonista della scena, la persona entra in una nuova percezione in grado di promuovere processi cognitivi, emotivi e motivazionali che influiscono in maniera positiva sulla qualità della vita. L’atto del fare arte nel gesto artistico libero è un’esperienza di fondamentale importanza, perché attiva risorse interne e capacità personali, permette alla persona di entrare in contatto con la propria dimensione immaginativa e aprirsi a nuove soluzioni e possibili cambiamenti, come evidenziato da Mark Rothko “Un quadro non riguarda un’esperienza: è un’esperienza”.
Approccio integrato, professionalità e impegno
A metà del progetto i risultati ottenuti sono sicuramente positivi e dimostrano l'efficacia delle attività proposte. La scelta di un approccio integrato di cura e di un team di esperti composto da Filippo Baldin (suonoterapia), Elisabetta Giulia Torre, Fabiola Massimo De Casamassimo, Laura Rossi Martelli, Barbara Gaetarelli (equipe per AAA) e Claudio Borroni (arteterapia), selezionati per la loro competenza e professionalità, rappresentano punti di forza, oltre alla presenza della Cooperativa Sociale DOC Educational, per l’AAA e la suonoterapia, che garantisce continuità nello svolgimento delle attività e che il personale impiegato sia adeguatamente formato ed in possesso delle certificazioni necessarie. Tutto ciò con la presenza fondamentale dei referenti del gruppo di educatori e del personale sanitario ed assistenziale delle diverse Unità di Offerta della Fondazione, dove il progetto sta trasformando gli ambienti di cura in spazi di accoglienza, serenità e creatività.
Suonoterapia, pet therapy e arteterapia in Hospice: un sollievo per l'anima
In Hospice, la suono terapia si è rivelata uno strumento prezioso per favorire il rilassamento e la comunicazione. Le sessioni individuali, della durata di 20/25 minuti, anche a volte in presenza dei familiari, adattate ai gusti e alle esigenze dei pazienti, hanno creato momenti di pace e introspezione. I suoni armonici, prodotti da strumenti come percussioni in metallo e strumenti a fiato e vibrazioni della voce hanno contribuito al benessere e a dare sollievo alla sofferenza. L'atmosfera silenziosa e le luci soffuse hanno ulteriormente amplificato l'effetto calmante, offrendo ai pazienti un rifugio di serenità.
La pet therapy ha portato un tocco di leggerezza e calore umano. La presenza del cane, in particolare, ha rappresentato un motivo di sollievo e l'opportunità di facilitare la comunicazione. Alcuni pazienti hanno trovato conforto nell'accarezzare l'animale, instaurando una relazione empatica che ha favorito momenti di relazione e cura. L’animale è diventato un ponte comunicativo, aiutando i pazienti a esprimere emozioni, racconti di vita e a sentirsi meno soli.
Sedute di arteterapia sono state dedicate in parte all’équipe dell’Hospice, come strumento di formazione con l’obiettivo di approfondire tematiche di comunicazione e relazione.
Arteterapia e suonoterapia in RSA: creatività e relazioni
Nella RSA, l'arteterapia ha dato vita a un'esplosione di creatività e interazione sociale. I piccoli gruppi di 5-7 partecipanti hanno lavorato insieme per creare opere artistiche, utilizzando tecniche come pittura, collage e modellazione con argilla. Questi incontri, della durata di due ore, hanno permesso agli ospiti di esplorare le proprie emozioni, rafforzare l'autostima e creare legami sociali.
L'attività artistica non solo ha stimolato la creatività, ma ha anche offerto un mezzo per esprimere pensieri ed emozioni difficili da verbalizzare, gli ospiti hanno trovato nell'arte un modo per raccontare la propria storia, rafforzando la propria identità e il senso di appartenenza al gruppo.
L’arte terapeuta Claudio Borroni ha rilevato che il senso di autoefficacia è emerso durante il percorso come fattore caratterizzante l’attività dei partecipanti, da una parte in un coinvolgimento crescente e personale nel processo creativo e dall’altra facilitando uno sviluppo graduale delle scelte autonome. Durante l’attività artistica le forme e i colori si sono trasformati in ricordi e intense emozioni, conferendo all’oggetto artistico sia uno straordinario potere evocativo e sia una valenza comunicativa. L’oggetto artistico, nell’interpretazione libera e trasformazione personale dell’autore, esprime e trasmette il proprio vissuto a sé stesso e agli altri, il ponte tra sé e il mondo. Di seguito alcune opere che sintetizzano quanto esposto e che evidenziano come alcuni ospiti, ad esempio del rep. Alzheimer, sono riusciti ad esprimersi: l’ospite M., partendo dal disegno dell’albero, passa al fuoco e riesce a far emergere ricordi personali, I. che inizialmente non vuole partecipare all’attività, ora, grazie anche all’instaurarsi di un sentimento di fiducia, accoglienza e presenza, quando c’è l’incontro desidera andare subito e chiede di fare attività con la creta ed il suo albero diventa volto, o G. che esprime le sue emozioni in un abbraccio di colori.
La suono terapia in RSA si è svolta in tre sessioni a giornata a cadenza settimanale con gruppi di 6-8 persone per ogni sessione con durata di 25-30 minuti. Gli ospiti sono stati disposti in cerchio, seduti comodamente in una stanza tranquilla con luci soffuse, a volte con l’utilizzo degli idrolati di lavanda e rosmarino per stimolare il senso dell’olfatto che è connesso ai ricordi, a volte coinvolti loro stessi nell’attività di suonare alcuni strumenti (es. 4 Koshi, idiofoni per chiudere la sessione).
I partecipanti hanno dimostrato un miglioramento dello stato d’animo e del rilassamento dopo la sessione; in particolare, gli ospiti del rep. Alzheimer hanno manifestato un notevole beneficio nella riduzione di stati d’ansia e nel contenimento di disturbi del comportamento (es. wandering), passando da stati di agitazione a stati di distensione e di quiete, favorendo il benessere emotivo e sociale.
Un percorso di cura integrata
A metà del suo svolgimento, il progetto sta dimostrando come un approccio integrato e personalizzato possa migliorare la qualità della vita anche nelle situazioni più delicate. La suonoterapia, la pet therapy e l'arteterapia stanno contribuendo a creare un ambiente di cura più umano e accogliente, dove ogni individuo è al centro dell'attenzione.
Con il proseguire delle attività, si prevede che questi benefici si consolidino ulteriormente, portando a un benessere globale che abbraccia mente, corpo e spirito. Un viaggio di cura che, attraverso l'arte, la musica e gli animali, sta trasformando la fragilità in forza e la sofferenza in momenti di bellezza e significato.
Prossimi passi
Il progetto si prepara ad entrare nella seconda fase, che riprenderà a settembre 2025 con la pet therapy il martedì nel nucleo Alzheimer ed il mercoledì in RSA/CDI attraverso interventi assistiti con i cani (l’épagneul breton Menta, la jack russell a pelo ruvido Mila, i golden retriever Juice, Jennifer e Ginger, il border collie Ariel) e con il coniglio (Lollo) e l’attivazione di laboratori. Riprende anche il percorso di arteterapia in gruppi da 5-7 persone a cadenza settimanale in RSA/CDI, mentre gli appuntamenti di musicoterapia non si sono mai interrotti. Le date per i prossimi incontri stanno per essere definite, in modo da dare continuità al percorso educativo e terapeutico.
Nella seconda metà del progetto si intende dare rilevanza oggettiva agli effetti positivi che queste terapie innovative indubbiamente hanno sui nostri ospiti/pazienti, ad esempio attraverso la somministrazione di un breve questionario di gradimento pensato ad hoc. Inoltre, un’ulteriore ambizione è quella di riuscire ad integrare maggiormente le tre discipline in uno scambio reciproco, finalizzato a soddisfare i bisogni inespressi di alcuni ospiti: ad esempio l’ospite S. con l’arteterapia manifesta una richiesta d’aiuto, a cui si può dare risposta con interventi assistiti con l’animale e/o la suonoterapia.


















