«Il passo indietro»
È stato presentato nei giorni scorsi il libro che raccoglie le storie degli Internati Militari Italiani di Bagolino e Ponte Caffaro
20 settembre 2025. Italia
“Nella Prima Giornata degli "Internati italiani nei campi di concentramento tedeschi durante la Seconda guerra mondiale" rendiamo omaggio al coraggio e al sacrificio di tutti i cittadini italiani che vissero la tragedia della deportazione.
Tra loro, 650mila militari che scelsero di dire “NO” alla collaborazione con il nazi-fascismo, prendendo parte a una straordinaria forma di “Resistenza senza armi”. Nei lager del Terzo Reich, sopportarono condizioni disumane; più di 50mila di loro non fecero ritorno, pagando con la vita la propria scelta di dignità e libertà.” (Ministero della Difesa)
20 settembre 2025. Bagolino
In un teatro gremitissimo non in grado di contenere tutto il pubblico convenuto per la ricorrenza, è stato presentato il libro che testimonia quell’oscura pagina di storia, caduta per decenni nel silenzio.
Il passo indietro. Storie degli Internati Militari Italiani di Bagolino e Ponte Caffaro. (1943 – 1945) (Danila Foglio, Claudia Fusi, Gianluigi Pelizzari, Milano, Ledizioni, Luglio 2025)
Dopo l’8 Settembre 1943 (caduta del regime fascista, armistizio dell’Italia con le forze alleate americane, fuga del re a Brindisi, nomina del gen. Badoglio a nuovo capo del governo), le forze militari italiane sono allo sbando, vengono lasciate senza una guida nazionale e precisi ordini governativi per oltre un mese. I tedeschi occupanti impongono la consegna delle armi e il reclutamento obbligatorio dei nostri soldati sotto la residuale repubblica di Salò, pena l’arresto dei renitenti e la deportazione nei campi di prigionia in Germania. È in questo sconvolgente scenario bellico che il 20 Settembre 1943, Hitler stabilisce il degrado dei nostri militari da prigionieri di guerra a internati militari, sottraendoli così alla protezione della Convenzione di Ginevra (che vietava l’obbligo al lavoro) e della Croce Rossa internazionale: tra i militari disarmati dai tedeschi 650.000 scelsero di non collaborare con il nazifascismo e furono deportati nei campi di concentramento tedeschi e costretti al lavoro forzato in condizioni di schiavitù; 50.000 morirono per malattie, denutrizione, violenze, uccisioni da parte di guardie e caporioni dei campi.
Tra i 650.000 militari che dissero NO alla collaborazione con i nazifascisti, anche 98 militari di Bagolino e Ponte Caffaro, di cui 12 non tornarono a casa. Il libro “Un passo indietro” racconta le storie di questi uomini che ebbero il coraggio e la forza di opporsi all’oppressione del regime totalitario, violento e discriminatorio nazifascista.
Nato come una ricerca della memoria nell’ambito della famiglia e delle conoscenze del paese, il libro ha assunto via via le caratteristiche di un vero progetto di studio della storia degli Internati Militari Italiani (IMI) nella propria comunità, identificando ben 98 militari, molti dei quali non si conosceva la vicenda, e forse nemmeno il nome, non esistendo un’identificazione pubblica del loro status di internati.
Al ritorno in Italia alla fine della guerra infatti, gli IMI subirono un’altra forma di segregazione, in quanto la loro condizione di prigionia non ricevette alcun riconoscimento da parte dello Stato per decenni, restando essi in balia anche della propria tragica vicenda umana che li portava ad un nuovo internamento, ora dentro di sé, dentro una memoria indicibile non condivisa, nemmeno con i propri famigliari, con gli amici, con la comunità. Questo libro rappresenta quindi un riconoscimento della loro realtà di militari prigionieri dell’orrore prima e dei propri ricordi poi, rappresenta il passo indietro nella storia per poter fare un passo avanti nel futuro.
Nessun IMI del nostro comune è oggi in vita; la ricostruzione delle loro storie è stata possibile attraverso la memoria dei famigliari, delle lettere in loro possesso, di documenti militari, di oggetti e indumenti vari appartenuti a loro, di fotografie. – Questo non è un libro di storia, è un libro di storie.- hanno dichiarato gli autori, sottolineando il grande valore dell’apporto di ciascuno alla definizione del composito mosaico della grande Storia; un valore che oggi attribuisce a quegli uomini un posto nell’Albo della Memoria delle comunità di Bagolino e di Ponte Caffaro, e dell’Italia tutta.
Frutto di una ricerca durata tre anni, il libro Il passo indietro ha scavato nella memoria dei famigliari portando alla luce la tragedia e il dolore vissuti e mai dimenticati anche a distanza di molti decenni, divenendo la leva che ha demolito il muro del silenzio in cui la vicenda dei nostri IMI era stata confinata. La grande partecipazione della comunità è stata infatti la conferma della agognata attesa del dovuto riconoscimento della loro scelta di libertà, dignità personale e onore nazionale.
Non a caso infatti la vicenda degli IMI richiama oggi come ieri il tema della libertà di pensiero, di scelta, di responsabilità morale e civica verso sé stessi e l’umanità a cui apparteniamo; lo attestano con sempre maggior drammaticità oggi gli scenari di guerre e gli travolgimenti degli ordini nazionali e internazionali, che richiamano con preoccupazione antiche e recenti limitazioni delle libertà individuali e collettive, attraverso il condizionamento delle menti e delle coscienze, la censura, l’intimidazione, la violenza, l’obbedienza cieca e acritica in cui ha buon gioco quella banalità del male che prospera nell’assenza di un codice etico, di una legge morale basata sulla dignità umana.
L’importanza della memoria e il dovere di consegnarla nel tempo alle nuove generazioni può passare anche attraverso segni concreti e tangibili come le Pietre di inciampo, che in tutta Europa vengono incastonate nel marciapiede davanti alle abitazioni delle vittime del nazifascismo, per ricordarne il nome e la storia. Ideate dall’artista Gunter Demnig nel 1992 sono ormai oltre 75.000 quelle posate in Europa, oltre 2100 quelle presenti in Italia: la loro presenza potrebbe essere estesa anche a Bagolino e a Ponte Caffaro in ricordo di chi non è tornato a casa.
Da segnalare anche il lavoro svolto con gli alunni delle classi 4ª e 5ª della scuola primaria, che con i propri insegnanti e la collaborazione di Danila Foglio hanno realizzato il loro libro Il Passo indietro, rappresentando con questo percorso formativo e culturale la continuità dell’impegno delle giovani generazioni per la difesa della libertà di pensiero e di scelta come fecero i nostri coraggiosi militari.
La presentazione del libro ha tenuto impegnato il pubblico per circa tre ore, un tempo lunghissimo per un racconto minuzioso, articolato in narrazioni, proiezioni di immagini, spiegazioni dell’evoluzione della ricerca di documenti e testimonianze, interventi personali degli autori, riflessioni filosofiche, interludi corali, il tutto svoltosi con un’attenzione sorprendente da parte dei presenti, molti dei quali seduti in terra o in piedi per esaurimento dei posti a sedere, e senza alcuna defezione nel corso della presentazione: una partecipazione di rara intensità e commozione.
Impossibile entrare nei particolari di un evento tanto complesso. Ci limiteremo ad alcune note specifiche riguardanti il libro, costituito da cinque capitoli:
1. Capitolo di storia. Come e quando militari italiani sono finiti prigionieri nei lager
2. I campi di prigionia nazisti
3. Il passo indietro degli IMI di Bagolino e Ponte Caffaro
4. Gli Internati Civili Italiani (ICI) di Bagolino e Ponte Caffaro (sezione breve)
5. Caduti, Dispersi e Reduci della Campagna italiana di Russia: la ricerca continua …
Piccolo lessico – Ringraziamenti – Bibliografia
Una nota particolare: gli autori hanno riservato una ricerca anche agli Internati Civili, che furono 15, di cui 3 morirono nel lager; questo capitolo e quello sui Caduti, Dispersi e Reduci di Russia sono ancora in divenire, e rappresentano il successivo passo indietro nella ricerca delle storie di altri uomini travolti dalla tragedia della guerra, per completare il cerchio della memoria, per fare un passo avanti con dignità e onore, perché Ognuno vale le cose a cui dà importanza (Marco Aurelio. II sec. d.C.)
Lunghissimo l’elenco dei ringraziamenti rivolti dagli autori a tutti coloro che hanno contribuito in forme varie alla realizzazione del libro e all’organizzazione della sua presentazione: Associazione Artistica Culturale Eridio, ente capofila; Comune di Bagolino, ente patrocinante e sostenitore; Istituto Comprensivo di Bagolino, intervento educativo e didattico; Coro di Bagolino; Asssociazione Nazionale Fanti; Sez. ANA Montesuello; Lorenzo Bacchetti, dipinti; Cassa Rurale Adamello Giudicarie Valsabbia Paganella Credito Coopeativo Italiano; Feralpi Siderurgica SpA; Maniva SpA; Dario Scarsi per la vicinanza in questi anni; e l’elenco continua lunghissimo e visibile nelle pagine del libro.
Il libro Il passo indietro è acquistabile presso la Pro Loco di Bagolino.
Foto di presentazione del libro di Luciano Saia