C'è una folla in attesa davanti ad un ingresso, donne, uomini, anziani, bambini; stanno lì, pazienti, disciplinati, non si schiodano nemmeno quando cala il sole e l'aria si fa freschina. Tu pensi, cosa aspetta questa gente, che ci sarà di tanto interessante dietro quella porta, l'ultimo film di animazione alla moda, i supersaldi d'inverno, no, quelli no perché è ancora autunno, allora la mostra di un grande artista, o il concerto di una rockstar... Niente di tutto questo: l'ingresso è quello di un campanile e la folla in attesa attende di poter salire fino alla cella campanaria, guardare le campane da vicino, ammirare il panorama dall'alto, insomma scoprire un po' di quel mistero che avvolge il campanile e i suoi segreti.E' ciò che è accaduto domenica 23 novembre davanti al campanile della Chiesa di San Giorgio a Bagolino, aperto in occasione della giornata campanaria dopo oltre 40 anni di chiusura forzata, causa elettrificazione delle campane che rese inutile la presenza e il lavoro dei campanari. Una vera folla si è assiepata così all'ingresso del campanile, attendendo caparbiamente anche due ore per poter entrare, resistendo all'impazienza e al freddo che è andato aumentando verso il tardo pomeriggio; era già calato il buio quando l'ultimo gruppo di visitatori scendeva dal campanile e altri ritardatari si affacciavano all'ingresso chiedendo di poter salire per una visita, in notturna poi, un'opportunità da non perdere. Piacevolmente sorpresi per il successo dell'iniziativa gli organizzatori, che non si attendevano una risposta così massiccia da parte della popolazione, ed entusiasti i campanari delle federazioni bergamasca e bresciana, intervenuti per suonare le campane in occasione del ripristino delle corde per il suono manuale.La partecipazione era attesa, ma non in quella dimensione, e parliamo di numeri; ciò che ha però maggiormente colpito, in particolare i campanari ospiti che potevano contare sul confronto con altre situazioni simili, è stato l'entusiasmo con cui l'iniziativa è stata acccolta. Scontata la curiosità frenetica dei bambini, per i quali la visita al campanile si circondava di un alone di mistero e di avventura, affrontando la paura del vuoto, la vertigine dell'altezza, la mole della struttura e delle campane, il movimento delle grosse funi che serpeggiavano aggrovigliandosi. Meno prevedibile invece lo slancio e l'ammirazione degli adulti, per i quali molto ha giocato qui l'affezione per i propri simboli di appartenenza alla comunità; tra questi il campanile è forse l'elemento rappresentativo più evidente, non solo per la sua dimensione e visibilità, ma soprattutto per il legame con il proprio vissuto. Il campanile porta le campane, quindi la voce di una comunità che si riconosce in certi valori, non soltanto di tipo religioso, ma anche come espressione dei tempi e dei ritmi del vivere comune; per questo paese molto ha giocato infatti il forte legame con la tradizione e la memoria di antiche esperienze. Tantissime persone adulte, anche anziane, avevano frequentato il campanile in gioventù come aiutanti dei vecchi campanari, l'ultimo dei quali, Candido Bazzani, ha lasciato un ricordo ancora vivissimo a 35 anni dalla morte; rientrare nel campanile dopo molti decenni ha quindi emozionato e commosso molti visitatori, e ne ha fortemente colpiti altri che mai avevano messo piede nell'austera e affascinante struttura e da tempo ambivano conoscerla.La visita del campanile in coincidenza con il suono delle campane ha contribuito anche a creare un'atmosfera di interesse molto positiva per il mondo campanario; durante il suono delle campane, non potendo restare nella cella campanaria per l'altissima intensità del rumore, i visitatori si disponevano lungo le scale limitrofe al piano in cui i campanari manovravano le corde, assistendo così ad un'attività e ad una tecnica di suono che è pressoché sconosciuta; tale dimostrazione ha riscosso molto gradimento e interesse, con momenti di vero entusiasmo sottolineati da spontanei applausi da parte del pubblico e una certa soddisfazione da parte dei campanari sorpresi per tanta calorosa accoglienza.Mentre dentro il campanile si svolgevano le visite e si effettuavano le suonate a corda delle campane, all'esterno i visitatori grandi e piccoli potevano cimentarsi a suonare i carillon, le tastiere, le campanine, gli xilofoni, messi a disposizione dalle federazioni dei campanari, tutte strumentazioni didattiche per imparare le suonate per campane ed esercitarsi; iniziativa che ha riscosso molta curiosità e apprezzamento per la novità degli strumenti e la facilità d'uso.Tanta partecipazione, dunque, anche con qualche arrivo da fuori paese; e tanto entusiasmo e interesse, che erano alcuni tra gli scopi della giornata campanaria, vale a dire suscitare una rinnovata passione per il suono delle campane e costituire un gruppo di nuovi campanari che facciano cantare ancora le bellissime campane di Bagolino, con la forza delle braccia e la passione del cuore.Apprezzatissime dai campanari ospiti le nove campane del campanile di San Giorgio, un concerto maestoso di ottimo suono e di rara presenza in provincia di Brescia, men che meno in un piccolo paese di montagna, da valorizzare massimamente quindi, attraverso il suono manuale che ne esalta le qualità tonali, in una parola la musicalità.E allora avanti, appassionati di campane di Bagolino, perché nel vostro prossimo futuro ci sarà anche una scuola campanaria che vi aspetta, per riallacciare i saperi delle passate generazioni di campanari con le nuove conoscenze dei moderni suonatori di campane. Intanto una prima matricola si è già fatta avanti, e si è impegnata insieme ai più esperti colleghi nelle suonate a distesa alla fine della messa; e, sorpresa, è una donna, Emanuela Facchetti, la cui passione per suonare le campane risale ai tempi in cui aiutava lo zio Angelo Zampecini, campanaro presso la Chiesa della Madonna della Rocca di Sabbio Chiese. Ottimo viatico, dunque, all'insegna della riscossa campanaria di Bagolino, che chissà non abbia un'impronta decisamente femminile.E ora i ringraziamenti.La manifestazione è stata promossa dall'associazione culturale Habitar in sta terra e dalla Parrocchia di San Giorgio di Bagolino; gli organizzatori, Luca Ferremi, che ha anche illustrato ai visitatori la storia del campanile e delle sue campane, e il parroco don Paolo Morbio, che ha fortemente sostenuto l'iniziativa, sono stati estrememente soddisfatti di questa giornata campanaria e ringraziano sentitamente tutti coloro che hanno contribuito con il lavoro volontario al suo buon esito: Gli anziani del gruppo Rododendro con il responsabile Olimpio Zanetti per il pranzo offerto agli ospiti; il gruppo di teatro dialettale Malaoè per i rinfreschi preparati per i visitatori; il Gruppo Oratorio per l'organizzazione; Adalberto, Gustavo, Luigi per la pulizia del campanile, pure ripetuta; Ulisse Salvadori per le opere di falegnameria; Cesare Bazzani per il legname offerto; Valerio Fusi per il lavoro elettrico. Un ringraziamento particolare al sacrestano Gaetano Melzani per le informazioni, la disponibilità e la pazienza per aver sopportato il trambusto creato. E parimenti a Luigi Festoni, tecnico campanario di Chiari, e a Massimo Ziliani per la competenza, disponibilità e velocità di esecuzione delle opere.La manifestazione è stata organizzata in collaborazione con la Federazione Campanari Bergamaschi e con la Federazione Bresciana Campanari, entrambe intervenute con i propri campanari e con le strumentazioni didattiche propedeutiche al suono manuale delle campane. Per la disponibilità e simpatia dei graditissimi ospiti si ringraziano: Luca Fiocchi (presidente della Federazione Campanari Bergamaschi) da Buccinasco (MI); Lorenzo Spalenza (presidente della Federazione Bresciana Campanari) da Pompiano (BS); Avelino Busi da San Gallo di Botticino (BS); Massimo Ziliani da Paitone (BS); Ettore Capiati da Crema (BS); Demetrio Paris da Nembro (BG); Nicola Persico da Nembro (BG); Nino Zecchini da Gargnano (BS); Alessandro Pavesi da Cremona; Luca Quadri da Castenedolo (BS); Francesco Dolfini da Manerbio (BS); Stefano Pezzotta da Gorlago (BG).In attesa di altre iniziative sul mondo campanario, a tutti grazie per la bellissima giornata. I campanari sono tornati. E resteranno. Nelle foto di Luciano Saia: - Si attaccano le corde per il suono manuale - Campanari in azione- Tastiera didattica - Suonare d'allegrezza con la tastiera