Hiroshima, 80 anni dopo: l’arma totale e la memoria necessaria

Il prossimo 6 agosto 2025 ricorre l’ottantesimo anniversario del bombardamento atomico di Hiroshima, seguito tre giorni dopo da quello di Nagasaki. Due eventi che cambiarono per sempre il volto della guerra e dell’umanità, segnando l’ingresso nell’era nucleare. A ricordare quella soglia tragica della storia sarà anche Paitone, dove il 3 agosto alle ore 20.30, presso la Sala polivalente, verrà proiettato il film A prova di errore di Sidney Lumet. Una serata di riflessione promossa dal Comune, per interrogarsi non solo sulla Storia, ma anche sul rischio sempre presente di una guerra atomica scatenata per errore.L’inizio dell’incubo: Tinian, 1945Nel luglio del 1945, sull’isola di Tinian — nel Pacifico occidentale — si completava il quadro operativo della più devastante operazione militare della storia. Da lì decollarono i B-29 che sganciarono le due bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki, costruite nell’ambito del progetto Manhattan, tra il laboratorio di Los Alamos e la base di Alamogordo. Le bombe furono tre: il prototipo da test “The Gadget”, fatto esplodere il 16 luglio nel deserto del Nuovo Messico (test “Trinity”), e poi le due usate in combattimento: “Little Boy” (a uranio) per Hiroshima, e “Fat Man” (a plutonio) per Nagasaki. Una quarta bomba, il famigerato “Demon Core”, non fu mai utilizzata, perché il Giappone, già stremato, non avrebbe potuto sopportare un terzo attacco nucleare.6 agosto 1945: HiroshimaAlle 08.15, l’aereo Enola Gay sganciava su Hiroshima la prima bomba atomica usata in guerra. L’ordigno esplose a 580 metri di quota, sprigionando una potenza pari a 15.000 tonnellate di tritolo. In pochi istanti, la città — scelta anche per l’assenza di campi di prigionia nei pressi — fu avvolta da una nube a fungo e da una distruzione mai vista prima. Circa 100.000 persone morirono all’istante, e altrettante nei mesi e anni successivi, per ustioni, radiazioni e malattie correlate.9 agosto 1945: NagasakiTre giorni dopo, fu la volta di Nagasaki. L’obiettivo primario era Kokura, ma le condizioni meteo spinsero il comandante Ashworth a scegliere il secondo obiettivo. La bomba esplose tra i 340 e i 550 metri di quota, liberando una potenza di circa 22.000 tonnellate di tritolo. I morti furono stimati in 70.000–75.000, cifra più contenuta rispetto a Hiroshima, anche per via della conformazione collinare della città.La resa del Giappone e la fine della guerraIl 10 agosto, l’URSS dichiarò guerra al Giappone aprendo un nuovo fronte in Manciuria. Il 14 agosto 1945, l’imperatore Hirohito annunciò la resa, firmata ufficialmente il 2 settembre sulla corazzata Missouri nella baia di Tokyo. La Seconda guerra mondiale era finita.L’arma totale: una necessità o una condanna?Ancora oggi ci si chiede: era necessario usare la bomba atomica? Le giustificazioni storiche affermano che sì, lo era, almeno per abbreviare la guerra ed evitare un’invasione via terra che avrebbe causato milioni di morti. Ma resta il trauma dell’introduzione dell’arma totale. Ciò che ha turbato e continua a turbare non è solo il numero delle vittime — in linea con i bombardamenti convenzionali su Tokyo o Dresda — bensì la portata apocalittica dell’arma e la sua capacità di annientamento globale. Dopo Hiroshima e Nagasaki, nessun Paese ha più osato usarla. Forse per prudenza strategica, più che per scrupoli morali. Ma l’equilibrio della deterrenza nucleare resta fragile, e il rischio che una guerra atomica possa scoppiare “per sbaglio” è tutt’altro che nullo.Il film “A prova di errore”: il rischio dell’errore umanoSu questi temi ruota il film che sarà proiettato a Paitone: Fail-Safe (A prova di errore), diretto da Sidney Lumet e tratto dal romanzo di Eugene Burdick e Harvey Wheeler. La pellicola, interpretata da Henry Fonda e Walter Matthau, racconta un incubo: una guerra nucleare scatenata non da una decisione politica, ma da un errore tecnico, da una catena inarrestabile di automatismi militari. È un thriller politico senza effetti speciali, ma con una forza narrativa potente e disturbante. Il messaggio è chiaro: il vero pericolo non è la bomba in sé, ma l’uomo che la comanda — o che non riesce più a fermarla.Un’occasione per ricordare, pensare, vigilareLa proiezione del 3 agosto 2025 alle ore 20.30 nella Sala polivalente di Paitone non sarà solo un omaggio alle vittime di Hiroshima e Nagasaki. Sarà un invito a non dimenticare, a riflettere sul presente, a riconoscere i pericoli del futuro. La memoria storica è l’unico antidoto contro il ripetersi della catastrofe. E il cinema, in questo caso, è lo strumento per renderla viva.

Hiroshima, 80 anni dopo: l’arma totale e la memoria necessaria

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