Siamo nella stessa lacrima
Domenica prossima una Messa in ricordo di Angiolino Goffi, il dolore per quando muore un figlio, storia del cimitero di Gavardo, il famedio, compleanni ed eventi
* Il 9 novembre di un anno fa Angiolino Goffi ci ha improvvisamente lasciati durante un’escursione lungo i sentieri delle sue amate montagne, gettando nello sconforto le moltissime persone che l’hanno conosciuto.
Emiliano Alborali, Presidente del CAI Gavardo, mi ha gentilmente comunicato che domenica 9 novembre a Gavardo alle ore 18.30, nella chiesa di Santa Maria degli Angeli, ci sarà una Santa Messa per Angiolino, celebrazione che sarà dedicata anche a tutti gli altri soci CAI defunti.
Angelo, per tutti Angiolino, era una persona eccezionale e altruista: esperto alpinista, era molto attivo nel mondo del volontariato, impegnandosi a rendere la montagna accessibile alle persone con disabilità. Anima della sezione gavardese del Club Alpino, nel 2019 era stato premiato con la medaglia d’oro del Premio Bulloni per il progetto «Il sentiero di Cinzia» avviato nel 2013 in aiuto di una sua paziente (era ancora fisioterapista) che aveva perso l’uso delle gambe.
Grazie ad una carrozzina speciale, la joelette, in questi anni oltre un centinaio di persone con disabilità hanno potuto raggiungere vette e sentieri. Nel 2019, insieme ad altri 20 volontari aveva accompagnato due ragazze lungo tutto il cammino di Santiago; nel 2022 aveva percorso la Via Francigena con 6 persone con disabilità dalla Val d’Aosta a Roma.
Come disse Alborali: «Ogni anno, nella fase di stesura del nuovo programma, si poteva contare su un importante contributo da parte di Angiolino, in termini di idee, stimoli, suggerimenti. Il suo esempio e la sua capacità di tirar fuori il meglio da ciascuno rimarranno tra di noi». E proprio in suo nome si è realizzato il progetto a cui stava lavorando, percorrendo la via Francigena sud, da Roma a Santa Maria di Leuca, accompagnando alcuni disabili in carrozzella.
Ora Angiolino (nato il 25 luglio 1953) rivive nella luce di Dio accanto al papà Luigi (5/3/1926-10/6/1962), nel ricordo dei propri cari e dei tanti amici che gli hanno voluto bene, a cui lui ha voluto bene. Ciao Angiolino!
* Girando per il cimitero, guardavo le fotografie dei bambini e dei giovani saliti in cielo per la guerra, per una malattia o un incidente. E pensavo alla disperazione dei genitori che hanno perso un figlio.
“Amore mio, perché il destino ha preso te e non ha colpito me?”, ha scritto Walter Delogu, papà di Evan, fratello diciottenne della conduttrice televisiva Andrea. Ha perso il controllo della sua moto, schiantandosi sull’asfalto. “Il dono che mi hai fatto è che non temo più la morte, che non vedo l’ora di raggiungerti. Amore mio, perché ci hai lasciato, ci sarà un motivo, fammelo sapere presto ti prego... Ho dormito nel tuo letto stanotte, perdonami, ora te lo metto a posto... Ti abbracciano la mamma e tua sorella... A presto amore, tra non molto ti raggiungerò e rideremo insieme, come sempre… lassù in paradiso fatti valere”.
Come si fa a non piangere? Come in questa lettera di un padre che ha perso il figlio nel fiore degli anni…
“Quando muore un figlio, unico o no, è finita. Da quel momento ti accorgi che la vita, per te, non è quella che conoscevi prima. La perdita di un figlio ti fa capire ciò che vale e ciò che non vale niente. Ti fa capire quanto sei stato sciocco a trattenere le urla di gioia quando era lì con te. Ti fa capire che tutto ciò che vive è evanescente e niente di ciò che è bello può durare. Ti fa capire che tutto puoi sopportare ma non la sua assenza… A chi ti conosceva sarà impossibile fargli comprendere che tu non sei più quello che eri prima. Le sole foto e i ricordi non bastano…
Il dolore è il dolore… ma quello che si prova per la morte di un figlio non si riesce a spiegare… perché va oltre ogni conosciuta misura. Mi permetto di dire, con sincerità, a chi non ha avuto questa terribile esperienza di cogliere e godere tutte le cose che la vita offre, di vivere ogni giorno come fosse quello ideale, di rispettare i figli quando ci sono, perché la vera ed unica sconfitta si conoscerà solo quando si dovrà sopravvivere alla loro perdita”.
Solo la fede può tentare di rispondere a una cosa così straziante. Ricordo quando parlai con un amico, che anni fa aveva perso il figlio in giovane età. Mi chiese una cosa che non dimenticherò mai: «Riuscirò a vederlo ancora?». Non so perché, ma mi sono uscite queste parole, mentre trattenevo a stento le lacrime e la voce si incrinava per l’emozione: «Certo che lo rivedrai! Ne sono certo! Hai mai guardato una foglia? Anche una piccola piccola? Non è perfetta? Non è un concentrato di tecnologia e di bellezza? Se Quello che l’ha creata l’ha fatta così perfetta, vuoi che lassù non trovi il modo di farci incontrare con chi abbiamo amato?».
Io sono certo che il Paradiso c’è, ci deve essere. Persino Gesù non ce l’ha fatta a resistere alla disperazione di una madre e con infinita tenerezza ha fatto rivivere il figlio. E ricordavo le straordinarie parole di una scrittrice: “Sarai ovunque i miei occhi si poseranno. Dove sarà il mio cuore, il tuo continuerà a battere”. Vorrei riuscire ad abbracciare tutti i genitori che hanno perso una loro creatura, stringerli forte forte e tenerli vicini al cuore. Nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore di chi resta. Quei bambini, quei giovani vivranno nel cuore di tutte le persone che hanno incontrato attraverso il viaggio della loro breve vita. Perché ognuno di noi rappresenta una goccia unica, limpida e irripetibile, nell’infinito mare dell’amore di Dio.
* Ho letto alcune notizie storiche sul cimitero di Gavardo. Prima di Napoleone, l’inumazione dei defunti avveniva nelle chiese o nei sagrati: a Gavardo le sepolture avvenivano nel sagrato della chiesa parrocchiale, in fosse e tombe periodicamente rivoltate e soppiantate da altre croci.
Il sagrato era molto più ampio dell’attuale, sia perché la facciata della chiesa era più arretrata, sia perché l’inondazione del 1689 ne portò via una parte. Il clero e le famiglie nobili e ricche avevano la propria tomba all’interno degli edifici sacri, come nella chiesa di Santa Maria. Qui riposavano infatti i defunti delle famiglie Bruni, Ruffetti, Raimondi, Soldi, Avanzi, Goffi, Baldo, Bertoni, Benagli, Vezzoli, Facchetti, Rinaldi, Susio, Gnecchi e Poletti.
Con l’editto napoleonico di Saint Cloud del 1804, si stabilì che le tombe venissero poste al di fuori dei centri storici, in luoghi soleggiati e arieggiati: le lapidi dovevano essere tutte uguali, con eccezione dei personaggi illustri. Una decisione che derivava sia da preoccupazioni igieniche sia dallo spirito egualitario e giacobino del tempo.
A Gavardo si pensò dapprima di costruire il cimitero nel “brolo” dell’elegante palazzo Bianchinelli (ora terreni occupati da Parco Amarcord e Ospedale), ma poiché la famiglia fece ricorso, la scelta cadde su un vasto appezzamento lungo il Rio Rossino in località detta “Castelli Grandi” di proprietà della famiglia Tombini che aveva annoverato non pochi sacerdoti e anche un coraggioso parroco gavardese.
I lavori presero il via nel 1809 e il nuovo cimitero fu solennemente benedetto dall’arciprete don Vincenzo Cosi il 17 febbraio 1811. Il primo gavardese defunto che vi fu inumato il 27 febbraio (giorno delle ceneri) fu Francesco Gnecchi, che per la prima volta non venne deposto nella tomba di famiglia presso la chiesa di Santa Maria.
Il compromesso tra Chiesa e Stato si realizzerà da allora in poi distribuendo i compiti: il cerimoniale della morte restò affidato alla Chiesa, mentre le incombenze della sepoltura furono regolate da leggi nazionali e affidate ai municipi.
(Le notizie le ho apprese da “Appunti di Storia di Gavardo” di Giambattista Bruni-Conter e da “I giorni del Gattopardo” di Marcello Zane).
* Con l’allargamento del camposanto gavardese sotto arcate neogotiche, fu creato il famedio (dal latino “famae aedes” che significa “tempio della fama”) con le spoglie di persone che si sono distinte nella storia della comunità.
Vi sono sepolti:
Arcipreti sac. Giuseppe Brunelli (1877-1892), sac. Andrea Silvestri (1892-1902), sac. Gaetano Fusi (1902-1931), sac. Bortolo Brunelli Cappellano delle Orsoline 1860-1905, mons. Luigi Ferretti (19/1/1895-6/5/1974), sac. Emilio Mafezzoli (1940-1945 vittima del bombardamento), Fratel Angelo Pedrotti comboniano (14/11/22-20/5/88), Padri Martino Scopo (10/8/1883-2/9/1968) e Felice Scopo (13/2/1913-22/2/1990), Sac. Giovan Battista Lombardi rettore della parrocchia dal 1906 al 1944, don Francesco Zilioli parroco dal 1972 al 1997 (le spoglie riposano nel cimitero di San Paolo), Cav. Ufficiale Angelo Bonomi (con la moglie Maria Emma Castermani), Maestro Piero Simoni (1/1/1920-24/2/2021), Renato Paganelli (29/11/1927-2/5/2015), don Andrea Persavalli (20/2/1922-13/12/2020), Dottor Giuseppe Rossini Medico Chirurgo (2/8/1884-31/10/1976), Suor Liliana Rivetta missionaria comboniana uccisa in Uganda (15/11/1943-10/8/1981), Padre Amos Bertuetti missionario barnabita, Generale Giuseppe Giacobinelli (29/1/1891-20/5/1973) unita la moglie Anita, Padre Febo Gabriele Chiodi comboniano (5/3/1914-16/3/2008), don Innocente Baresi (17/11/1929-20/6/2013) traslato a Sabbio Chiese, Cav. Isidoro Codenotti (1/2/1912-5/11/2007), Barbara Bona Guerra vedova Rivetta ostetrica condotta (22/9/1873-21/5/1950), don Luigi Franceschetti missionario Fidei Donum in Venezuela (10/6/1939-18/9/2019).
Don Giacomo Bonetta si è prenotato scrivendo il proprio nome sulla pietra…
Sono molte altre le persone che hanno “illuminato” Gavardo, basti ricordare Madre Elisa Baldo, Orsolina Avanzi, don Angelo Calegari, il soprapontino don Antonio Andreassi, Nestore Baronchelli, Padre Gianpiero Baresi, don Pierluigi Murgioni, don Erminio Bertuzzi (originario di Gambara), Teodoro Copponi, Giovanni Quarena, Cesare Goffi, i sindaci Guido Franchi, Mario Baronchelli, Gaetano Mora, Gian Battista Tonni...
L’elenco è sconfinato. Ad alcune è dedicata una via, alcune sono sepolte in altro luogo, altre sono sconosciute ai più ma hanno fatto del bene alla comunità: a tutte va la nostra riconoscenza.
Alcuni compleanni ed eventi della settimana
Oggi, domenica 2 novembre, auguri a Cesarina Cattaneo (per tutti Ceci): con il marito Aldo ha creato una meravigliosa famiglia, con i figli Paolo (lo scatenato cantante Pizeta) e Daniela. A volte le dicono “Te sét come el pedersèm” della serie “ci sei un po’ dappertutto…”, e pure io le chiedo di scrivermi notizie o ricordi da pubblicare sul mio blog, ma Ceci è sempre gentile e risponde sempre sì. La casa di Ceci e Aldo è il luogo dell’accoglienza e del sorriso.
Oggi a Sopraponte Celebrazione nel 107° Anniversario della Vittoria Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate: ore 9.15 nella chiesa di San Lorenzo Messa in suffragio di tutti i caduti, ore 10.15 corteo e commemorazione presso il Monumento ai Caduti in piazza C. Pasini, a commemorazione conclusa deposizione vaso di fiori presso la Cappella del Cimitero di Gavardo (presteranno servizio i Corpi Bandistici “Viribus Unitis” e “Nestore Baronchelli”)
Oggi a Villanuova al Teatro Auditorium Duse ore 18 “La parola del silenzio” reading di poesia internazionale con autori di diversi paese e con Daniela Savoldi al violoncello, regia scenica di Gabriella Goffi (proposta dell’Ass. La Rosa e la Spina e a cura delle Poetenti per le iniziative “Pratiche di Pace”)
Oggi a Salò al MuSa mostra “L’ultimo inverno 1943-1945. Dalla Resistenza alla Liberazione” (da martedì a domenica dalle 10 alle 18, fino al 6 gennaio 2026)
Oggi a Vestone presso l’Associazione Via Glisenti 43 mostra “Il suo paese, la sua gente, cuore biografico e artistico di Garosio” (da mercoledì a sabato ore 17-19, domenica ore 9-12, fino al 16 novembre)
Oggi a Barghe nell’ex centrale idroelettrica ultimo giorno della mostra fotografica “Il Chiese Immaginando l’Anima del Fiume” di Pino Mongiello e Salvatore Attanasio (dalle 15 alle 19)
Lunedì 3 novembre a Gavardo in Biblioteca “A dorso dell’orso” mostra bibliografica dedicata all’orso e alle sue avventura nel bosco (visitabile negli orari di apertura della Biblioteca fino a dicembre)
Lunedì a Prevalle ore 19.30 Fiaccolata al Monumento ai Caduti, ore 20.30 Inaugurazione della mostra “Cimeli e uniformi storiche dell’Esercito Italiano - A ricordo di chi diede la vita per la Patria” (aperta fino a domenica 9 novembre, visitabile ogni giorno dalle 16 alle 19 oppure su prenotazione al Comune)
Lunedì a Salò nella Sala dei Provveditori ore 21 “Camorra” con Federico Esposito, Università di Napoli Federico II (per la “Scuola Popolare Antimafia” proposta dalla Cooperativa K-Pax Onlus e dal centro di ricerca CROSS)
Martedì 4 novembre auguri ad Anna Martini, sorella della cara Mariangela e di Maurizio. Il 22 novembre 1975 (50 anni fa!) ha sposato Antenore Taraborelli, con il quale ha creato una bella famiglia con i figli Francesca e Giovanni, che l’hanno resa nonna felice dei nipoti Marianna, Riccardo e di Adele. Anna come Antenore fa parte dell’Avis (Giovanni ne è ora Presidente) e dell’Associazione Volontari Gavardesi.
Martedì a Roè Volciano nell’Auditorium Scuola SCAR ore 17.30 per l’Università del Tempo Libero “Fratellanza umana: la dichiarazione di Abu Dhabi firmata da Papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar” dialogo sulla fraternità tra le religioni con Raisa Labaran (Consigliera del Comune di Brescia) e Antonio Viceconte (Insegnante di Religione)
Martedì a Gavardo in Biblioteca ore 20.30 “Scacchi in Biblioteca” serata gratuita per chi sa già giocare e per chi vuole imparare, per adulti e bambini dai 5 anni in su (info e iscrizioni 347 8147028, Claudia)
Mercoledì 5 novembre a Prevalle nella Sala del teatrino ore 20.30 la difesa personale con il maestro di karate Roberto Cerati e il suo staff (per il ciclo di eventi organizzato dal Comune con il centro antiviolenza Chiare Acque di Salò per dire no alla violenza sulle donne)
Mercoledì a Gavardo al Centro Sociale ore 14.30 laboratorio del cuoio gestito dal mitico Cisco
Venerdì 7 novembre a Villanuova al teatro Auditorium Duse ore 20.30 “From Tent To Screen” (dalla tenda allo schermo) proiezione dei cartoni animati realizzati da bambini, donne e persone con disabilità a Gaza (la proiezione è adatta a un pubblico dai 15 anni in su, proposta dell’Ass. La Rosa e la Spina, introduzione di Irene Tedeschi dell’ente “Pane blu”)
Venerdì a Gavardo in Biblioteca ore 20.45 “La fisica al tempo del Fascismo” con l’Ing. Alan Zamboni, divulgatore scientifico, poeta, drammaturgo e scrittore (primo appuntamento della 5^ rassegna “A Gavardo il suo spazio”)
Venerdì a Prevalle proiezione di filmati dedicati ai combattenti e ai reduci
Sabato 8 novembre auguri a Raffaella Polini, una maestra che insegna nella scuola di Prevalle: trasmette ai bambini l’amore per la bellezza, per la poesia e per la musica, che è armonia dell’anima
Sabato auguri anche a Manuela Guatta Caldini: è moglie dell’amico Sandro Cavagnini (juventino e grande ciclista) e mamma di Gianluca che con Annalisa ha donato ai felici nonni due bambini stupendi, Emanuele e Federico.
Sabato mattina dalle 7.30 alle 11 l’AVIS Comunale Gavardo informa che presso l’unità di raccolta di Cunettone di Saló ci sarà la seduta straordinaria di visite e controlli per l’idoneità alla donazione del sangue: prenota il tuo appuntamento e poi ti daremo tutte le info di cui avrai bisogno! (0356.1830092 o 327.4071916)
Sabato a Vobarno al Teatro Comunale ore 20.30 “Piccole donne” commedia classica con la Compagnia Il Sipario Onirico
Sabato a Villanuova nella Saletta del Municipio ore 18 inaugurazione di “Heart of Gaza - l’arte dei bambini dal genocidio” esposizione di disegni e opere dei bambini palestinesi, con la danzatrice Enrica Olivari accompagnata dal flauto di Matteo Benedetti (mostra aperta anche domenica 9 ore 9-12/15-22 e lunedì 10 e martedì 11 ore 8-12 per le scuole)
Domenica 9 novembre a Prevalle Celebrazione del IV Novembre: onore ai Caduti, Santa Messa e pranzo con spiedo presso la sede degli Alpini
Domenica a Gavardo ore 18.30 nella chiesa di Santa Maria S. Messa per l’amico Angiolino Goffi, celebrazione dedicata anche a tutti gli altri soci CAI defunti
Ci sentiamo la settimana prossima, a Dio piacendo.
maestro John
Nelle foto:
1) Angiolino Goffi in un ritratto di Renato “Furia” Grumi
2) Cesarina Cattaneo con l’inseparabile Aldo (lei santa, lui martire…)
3) Anna Martini con la figlia Francesca
4) Manuela Guatta Caldini a una festa in famiglia di anni fa
5) Le ragazze de “La Rosa e la spina” alla Festa delle associazioni di Villanuova












