Mercoledì, 14 maggio 2025


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mercoledì, 14 maggio 2025 Aggiornato alle 07:03Eco del Perlasca

Una passione sulle vette del mondo

di Giselle Passannante Grimaldi

Il nostro istituto ha la fortuna di annoverare tra i suoi studenti numerosi talenti nel mondo dello sport. In questo momento è Teresa Schivalocchi, campionessa di sci ai Mondiali di quest’anno, a renderci particolarmente orgogliosi

 

 

Nello sport, si sa, se normalmente è importante partecipare, ad alti livelli molti puntano alla vittoria. Ma qual è il motore dietro tutto questo? Per Teresa Schivalocchi, che frequenta la 3ª A dell’Amministrazione Finanza e Marketing della sede di Idro, la chiave di volta è la passione e oggi abbiamo l’opportunità di sapere da lei come la sua l’abbia portata fino al secondo posto ai Mondiali di sci alpinismo.

 

Come è nata la tua passione per lo sci?

Ho iniziato a sciare da piccola seguendo i miei genitori, appassionati di sport invernali. Inizialmente praticavo sci di fondo, che però non mi piaceva. Un giorno mia madre mi ha proposto di provare lo sci alpinismo, dato il mio amore per le camminate in montagna. 

All'inizio ero scettica e mi sembrava troppo faticoso, ma, dopo qualche tentativo, ho iniziato ad apprezzarlo. Ho seguito un corso e, notando il mio potenziale, gli istruttori mi hanno invitata a partecipare a una gara. Nonostante la mancanza di attrezzatura, sono riuscita a gareggiare grazie all'aiuto di amici di mia madre, che mi hanno prestato il materiale necessario. Da allora, ho scoperto il meraviglioso mondo delle gare di sci alpinismo e non ho più smesso di competere.

 

La tua famiglia ti sostiene nella tua carriera sportiva?

Molto, devo dire. Senza il loro sostegno e quello dei miei amici non penso che sarei riuscita ad arrivare dove sono ora. Senza il supporto non si può arrivare lontano.

 

Come riesci a conciliare l’impegno richiesto dal mondo agonistico con la scuola e la tua vita da adolescente?

Soprattutto durante la stagione invernale, si devono fare tanti sacrifici. Quando si inizia a fare gare di sci non si fa più la vita di un’adolescente normale. 

Quando arrivo a casa da scuola, mangio, ho un’oretta di pausa e in quel tempo devo riuscire a programmare il da farsi e fare un po’ di compiti, perché dopo c’è l’allenamento e, quando torno, devo sacrificare il tempo dedicato al divano e, anche se sono stanca, devo mettermi sui libri. 

 

Quello che molti fanno fatica a capire è il fatto che facciamo delle trasferte, spesso lunghe, e ciò comporta che dobbiamo partire prima del giorno della gara. 

Ciò comporta che io sia spesso costretta a saltare delle ricorrenze, delle feste, cosa che per alcuni è inconcepibile, ma per me non è un peso, perché lo faccio per dedicarmi alla cosa che amo di più, ossia lo sci. Probabilmente ci vuole anche un po’ di follia per fare tutto questo ma, se non fossi innamorata di quello che faccio, se non avessi la passione, non riuscirei a fare tutti questi sacrifici, a stare spesso lontana da casa e dagli amici. 

Ad esempio, per poter partecipare ai Mondiali di Sci Alpinismo, ho dovuto saltare il Carnevale: per una bagossa è un sacrificio enorme! Ma le soddisfazioni che ho avuto mi hanno sempre ripagata. 

 

Come è stata la tua ascesa verso i Mondiali?

Quest’anno sono entrata in Nazionale e da allora la trasferta più lunga e soddisfacente che ho fatto è stata quella in Slovacchia, dove ho partecipato a tre gare e mi sono classificata prima in due di queste. 

Sono seguiti i Mondiali in Svizzera, dove ho ottenuto un secondo posto nella Vertical e mi sono posizionata sesta nella Sprint, che è comunque una soddisfazione perché è quella in cui me la cavo peggio e che mi piace di meno, dato che amo le gare lunghe. 

 

Ad un certo punto della gara, purtroppo mi sono infortunata e, per non compromettere tutta la stagione e non vanificare gli sforzi fatti per raggiungere il secondo posto nella classifica mondiale, ho deciso di ritirarmi dall’Individual. Fortunatamente mi sono rimessa e il 25 marzo partirò per la Francia per le finali della Coppa del Mondo. 

 

Come ti senti all’idea di essere seconda nella classifica mondiale?

Appena arrivata al traguardo, stavo per piangere dall’emozione. Per una come me che viene da Bagolino, che è comunque un paese molto piccolo e poco conosciuto, essere riuscita ad arrivare ai Mondiali ed essermi classificata seconda è una grandissima soddisfazione.

 

Hai mai praticato altri sport?

Fino all’anno scorso facevo hip-hop e mi è sempre piaciuto sin da piccola, ma da quando sono entrata in Nazionale l’impegno è aumentato tantissimo, poi c’era anche la scuola da seguire e, dovendo scegliere, ho deciso di perseguire l’amore per lo sci. 

Fortunatamente ho tutto a portata di mano, le montagne di casa mi permettono di fare qualsiasi allenamento io voglia senza dovermi spostare lontano, anche grazie allo Sci Club di Bagolino. C’è un vantaggio, oltre al Carnevale, di vivere a Bagolino!

 

Ti è mai capitato di infortunarti al punto di doverti fermare per un periodo? In tal caso come l’hai gestita?

Mi è capitato molte volte. Quando si fa sport bisogna mettere in conto che farsi male fa parte del gioco. Due stagioni fa, ad esempio, sono caduta durante una gara ma, non avendo curato subito la lesione, all’inizio della stagione seguente non ho potuto iniziare subito gli allentamenti. 

 

È successa la stessa cosa a novembre, quando mi sono fatta male ad un ginocchio durante un allenamento sullo Stelvio ed ho dovuto fare fisioterapia, ma intanto era necessario che mi allenassi per mantenere il muscolo. La paura di non poter cominciare la stagione è stata tanta, ma alla fine ce l’ho fatta. 

Quando ci si infortuna, si torna sempre più forti di prima, perché hai in corpo una rabbia che ti spinge a dimostrare che puoi farcela. Anche dopo i Mondiali, mi sono dovuta fermare per sanare i colpi presi in Svizzera, ma ora non vedo l’ora di partire per le competizioni in Francia.

 

Come ti senti prima di affrontare una gara? Come gestisci un esito negativo?

Prima di una gara, sono molto tesa, non riesco a stare ferma, parlo poco e cerco di concentrarmi, facendo le cose nei minimi dettagli, anche cose banali ma che potrebbero rivelarsi decisive. 

Quando parto, però, tutta l’ansia da prestazione accumulata si dissolve. All’arrivo, se la gara è andata male ho un momento di sconforto in cui penso a cosa avrei potuto fare per evitare l’errore, ma poi mi risollevo perché penso che ho solo 17 anni, perciò ho tutto il tempo di migliorami.

 

Quali sono i tuoi piani per il futuro? 

Al momento, non ho le idee chiare. Penso proprio che continuerò con la carriera sportiva, dato che il mio sogno più grande sarebbe quello di arrivare alle Olimpiadi.

 

Hai un consiglio da dare a chi si affaccia al mondo sportivo o alla carriera agonistica?

Se una cosa ti piace, qualsiasi cosa essa sia, buttati, falla. Se ti piace veramente, vedrai che, mettendoci il giusto impegno, i risultati arrivano e ti ripagano tutta la fatica, tutti i sacrifici fatti. 

L’importante è buttarsi, lasciare momentaneamente da parte la paura dell’ignoto e provare. Io ho fatto così e sono stata ripagata di tutto.


Ringraziamo di cuore Teresa Schivalocchi per la sua testimonianza e le auguriamo una carriera ricca di soddisfazione. 

Ci auguriamo di poter sentire presto parlare di nuovo dei suoi traguardi, insieme a quelli della sua collega e compaesana Vanessa Marca, che per via di alcuni problemi personali non ha potuto partecipare a questa stagione sciistica.

 

Rivolgiamo un sincero augurio a tutti gli altri studenti-atleti che frequentano il nostro Istituto: che tutti voi possiate perseguire le vostre passioni e far brillare sul podio i vostri luminosi talenti. 


 “Credo che la curiosità sia l’unica cosa di cui abbiamo bisogno nella vita. Se sei curioso troverai la tua passione. E i risultati che avrai saranno il frutto di quanta passione metterai nella tua vita.” – Alex Zanardi 


 Giselle Passannante Grimaldi 5ª A Liceo scientifico 

 

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