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domenica, 16 marzo 2025 Aggiornato alle 08:00Blog - Maestro John

Era mio padre

di John Comini

Il ricordo del mio papà, una poesia per la primavera, Ceco Maioli e le lavandaie, la festa dell’Associazione Nazionale Carabinieri a Gavardo, 11 compleanni e vari eventi.

 

1) Il 19 marzo è la festa del papà. Ogni papà ha una storia: io vorrei raccontare quella di mio papà. Le parole sono leggerissime e difficilmente riescono a trasmettere quello che uno vuol comunicare. Bisognerebbe essere poeti, e mi è difficile dire quello che sento veramente. Però devo affidarmi alle parole, per far capire i sacrifici che ha fatto mio papà per la famiglia. Si chiama Luigi ed è nato nel 1913. Suo padre Angelo era un bravissimo cementista (ha creato molti vasi nelle ville del Garda) ma non era altrettanto bravo a farsi pagare. E siccome in casa “ghé n’era mai giü che chönta dù”, sua moglie Margherita era piena di debiti verso i negozianti. Così un brutto giorno mio papà, che aveva 9 anni e frequentava la 4^ elementare, è uscito dalla scuola di Via Brunati a Salò ed ha visto uno zio che l’ha portato a lavorare nell’ortaglia. E non era un lavoro semplice: doveva dormire là lontano da casa, strappato ai giochi dei bambini. 

 

Mio papà venne arruolato nel genio militare e destinato in Etiopia, chiamata Abissinia, dove per un caso fortuito evitò di essere ucciso. Terminata la naja, visto che a casa la precaria situazione economica perdurava ed i debiti aumentavano, rimase a lavorare in Africa per più di tre anni presso il genio civile. Conobbe il signor Venuti di Palermo con lo stesso problema: mentre gli altri la sera uscivano a divertirsi, loro inviavano i soldi a casa. Rimasero amici per sempre. Mio nonno scrisse a mio papà di rimanere in Africa, ma lui -che si era pure ammalato di malaria- gli rispose: “I debiti sono stati pagati? Allora basta” e tornò in nave. 

A Salò si è innamorato di mia mamma Caterina, che come tutte le mamme era bellissima. 

Quando il 22 maggio 1940 si sono sposati (la Messa era stata celebrata da monsignor Ferretti) andarono in viaggio di nozze a Venezia, ma vedevano già partire i treni pieni di soldati: la guerra stava arrivando…

 

Mio papà viene richiamato sotto le armi a Casale Monferrato per la campagna di Francia, poi spedito in Albania e infine in Grecia. Raccontava che, quando i greci cannoneggiavano l’accampamento, mentre tutti scappavano per mettersi al riparo, lui correva verso la cucina da campo per mettersi sotto la botte del vino, bevendo a garganella. Morire per morire, meglio morire allegri… 

Nel marzo del ‘41, proprio mentre mia mamma dava alla luce mio fratello Franco, ci fu un bombardamento. Luigi era insieme all’amico Giannino Bianchi di Toscolano, si buttarono in una buca e furono coperti dalla terra spostata dall’esplosione. 

 

Nel 1943, dopo il fatidico 8 settembre, venne fatto prigioniero dai tedeschi. Sarebbe stato destinato a lavorare in miniera in un campo di lavoro in Polonia, ma grazie alla conoscenza di nozioni della lingua tedesca (da giovane aveva frequentato le lezioni della mamma del senatore Fabiano De Zan presso la Giovane Salò) gli venne assegnato il ruolo di interprete tra i prigionieri ed i soldati tedeschi. Poi si fece spedire un vocabolario tedesco-italiano da casa: i libri a volte salvano la vita. 

Il 21 ottobre ‘43 cercò di prendere oltre il filo spinato una carta utile per i suoi bisogni, un altro prigioniero lo precedette e la guardia sparò, freddandolo. Per il terrore Luigi stette male per giorni. Tornato a casa, seppe che quel giorno era nata Rita: “Mé dusie mörer chèl dé là!”

 

E quando sono arrivati i russi ed hanno liberato il campo, mio papà è stato fermato da un ragazzo russo ubriaco con il mitra in mano. Teneva una sveglia al collo, stava per sparargli ma per fortuna è arrivato un altro russo che ha dato due ceffoni al ragazzo e mio papà si è salvato. Si è fatto tutta la strada dalla Polonia all’Italia a piedi, attraverso un viaggio avventuroso e pieno di insidie, passando per l’Austria. Un giorno vide fuori da una canonica austriaca un bel paio di scarpe e le prese (qualcuno dice sorridendo che lì sono iniziate le Calzature Comini). Ma erano passati molti giorni, e non era ancora arrivato a casa. Mia mamma aveva sentito che molti prigionieri si trovavano a Linz, e avrebbe voluto andargli incontro. Tutti i santi giorni la nonna Francesca lo aspettava alla fermata del tram. 

 

Un po’ alla volta tutti tornavano, ma mio papà non era ancora arrivato a casa. E mia nonna e mia mamma aspettavano sempre, e nessuno aveva il coraggio di dir loro niente. Perché tanti non erano più tornati, perché la guerra è una cosa brutta e cattiva. E la guerra ormai era finita, ma mia nonna aspettava sempre alla fermata del tram. Finché un giorno è sceso dal tram uno così magro, ma così magro, ma l’ha riconosciuto subito che era il suo Luigi, e allora mia nonna ha attraversato la Fossa camminando verso casa, e non aveva parole, e il cuore le tremava dall’emozione, e mio papà dietro, e camminavano senza dirsi niente. E ancora adesso che sto scrivendo mi scoppia il cuore e mi commuovo al pensiero di mia mamma e del suo urlo di gioia nel vedere il suo Luigi. Era un bel giorno di settembre del ’45.

 

Dall’amore dei miei genitori sono nati Franco (nel ’41), Secondo detto Dino (nel ’42) e Rita (nel ’43). Dopo la fine della guerra arriverà poi Mariangela che morirà di difterite nell’aprile del ’51, a soli 4 anni e mezzo. Ogni giorno c’era un funeralino, passava una bara bianca e la gente si levava il cappello. Quando Mariangela si è ammalata, hanno chiamato il dottore, ma era alle prime armi e ha sbagliato la diagnosi. E quando Mariangela è morta all’Ospedale di Salò, mio papà l’ha portata a casa in braccio, e sembrava che passasse un angelo. Al sacerdote che cercava di consolarla, mia mamma diceva :“Perché el Signur el fa mörer i pitì? Perché el m’à mia töt sé mé?” Mio papà guardava il fuoco e pregava in silenzio. Pochi mesi dopo morì d’infarto anche il fratello di mia mamma, Giovanni (ecco perché mi chiamo così). Mia mamma ha sempre detto che è stata salvata dalla fede. Nel ’52 sono nato io, e mia mamma ha ricominciato a vivere. Tenendomi in braccio mi diceva: “La mia gioia!” 

Nel ’54 è nata mia sorella Valentina e la mia famiglia si è trasferita a Gavardo, in Piazza De Medici, vicino alla Parrocchiale. 

 

Nel 1946 mio papà aprì un negozio di scarpe in via Quarena, in società con il Contarelli (lo chiamavano “èl Contarèl”). Aveva diritto all’apertura del negozio essendo reduce di guerra, ma c’erano le solite difficoltà burocratiche e le gelosie tra commercianti. Allora ha chiesto aiuto a Monsignor Ferretti, con il quale si è presentato dal sindaco dottor Guido Franchi. Mio papà raccontava che lui stava dietro il monsignore, nascosto “come en cagnulì”. Lavorava in società con mio zio Fausto, che aveva un negozio di scarpe a Desenzano dove lavorò anche mio fratello Dino: ci andava in moto con dietro un cassone di legno per contenere le scarpe, con la scritta “W Juve”. Nel 1958 il negozio si trasferì in Piazza Marconi, dove era stato costruito il “grattacielo”. Non c’era abbastanza lavoro per tutti, per cui mio fratello Franco andava a lavorare in bicicletta alla Falck a Vobarno. Poi Franco è andato in Perù perché mio zio don Tranquillo aveva avviato una piccola impresa di costruzione di mattoni. Ma il progetto non ebbe seguito, perciò Franco tornò in Italia e mio papà decise di dividersi da mio zio per proseguire coadiuvato dai figli. Il 15 giugno 1965 (60 anni fa!) il negozio “Calzature Comini” di Salò venne aperto nell’odierno locale di via San Carlo. Franco terrà il negozio di Gavardo, Dino quello di Salò.

Mio papà andava avanti e indietro sulla corriera da Gavardo a Salò con un pacco di scarpe legato con lo spago: in una scatola c’erano anche i soldi, ma questo non si doveva sapere... La SIA gli regalò l’abbonamento di un anno per i suoi 40 anni di viaggi in corriera. 

Nel 2012 a mio papà venne concessa la medaglia d’onore dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per essere stato un IMI (Internati Militari Italiani). Ricordo che in cantina era conservata una cassetta di legno, che Luigi spediva a casa per inviare cose da mangiare o altro, e questa cosa mi commuove. 

 

Ringrazio il Signore per avermi donato mio papà. Un papà che ha vissuto sempre per la famiglia. Un papà che era talmente buono che non mi ha mai dato la più piccola sberla. Un papà che non mi faceva prediche, mai, ma come mia mamma mi ha trasmesso una fede piena d’amore. Un papà che mi ha sempre lasciato libero di scegliere il mio cammino nella vita. Un papà che ha allargato la famiglia al nonno Angelo, alla nonna Margherita ed alla zia Giulia, e la casa era sempre aperta a tutti. Eravamo in 10 in quella casa, ma era come vivere una commedia serena, con momenti allegri e tristi, ma sempre illuminati dalla preghiera e dalla tenerezza. E sempre ha aiutato mia sorella Valentina ed i suoi 6 figli. Ogni giorno salutava mia mamma con una carezza e le diceva “La mé vita!”. E quando mia mamma è andata in Paradiso, si recava al cimitero a salutarla e tornando diceva “Me tóca lasala là”. 

 

E ringrazio le signore polacche, Elena, Suava, Barbara, Giuseppina, Stefania e tutte le altre dai cognomi difficili e dal sorriso chiaro, che per anni sono state come sorelle e madri per il mio papà, e che come lui hanno lasciato la patria per aiutare la propria famiglia.

Ecco, ho parlato del mio papà. Non mi ha mai detto che mi voleva bene. Non ce n’era bisogno. Mi voleva bene e basta. C’è un comandamento che dice: “Onora il padre e la madre”: per me è una gioia. E adesso che siamo tutti un po’ impauriti per il futuro, penso a mio papà che ha fatto sacrifici immensi e non ha mai perso la speranza. E allora ho meno paura. Tra pochi giorni è primavera. Ciao papà.

 

2) Il 21 marzo, primo giorno di primavera, è la Giornata Mondiale della Poesia, celebrata dall'UNESCO. Ecco “Ritratto di mio padre” di Antonio Machado:

“Io ho quasi un ritratto di mio padre, nel tempo,

ma il tempo se lo porta via

mio padre nel giardino della nostra casa,

mio padre, tra i suoi libri, che lavora.

Gli occhi grandi, l’alta fronte,

il viso scarno, i baffi lisci.

Mio padre scrive,

medita, sogna, soffre, parla forte.

Passeggia, padre mio, ancora.

Sei lì e il tempo non ti ha cancellato!

Ormai sono più vecchio di te, padre mio, quando mi baciavi.

Ma nel ricordo, sono il bimbo che tu conducevi per mano.”


 

3) Il mitico Cèco Maioli mi scrive riguardo al mio blog sulle lavandaie: “Caro John, complimenti per il lungo e significativo articolo. Ricordo quando ero al Casì del Roda in Faita a fare èl famei, accompagnavo la mia padrona Maria Peoselli al guado che si trova poco sopra la casa Zambelli alla Bùsèla, a lavare i panni, lenzuola ecc., col gambù con due pesanti secchi di legno pieni di roba da lavare. Più tardi, quando facevo il calzolaio, mia mamma andava al Naviglio a lavare: è capitato che si è ammalata e dovette stare a letto per un bel po’ di tempo, in quel lungo periodo andavo io al lavatoio sul Naviglio: c’è ancora.” Grazie Cèco! Anche l’amico Maurizio Abastanotti mi ha ricordato che sua mamma Maria scendeva in uno dei vicoli di via Molino per andare a lavare i panni e sua nonna in riva al Naviglio sul Chiese di fronte alla Tebaldina.

 

4) Domenica scorsa si è svolta la festa dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Gavardo che raggruppa anche gli associati di Muscoline, Vallio e Villanuova. Dopo la celebrazione nella parrocchiale di Gavardo si è tenuto un momento conviviale presso la sede degli Alpini di Gavardo. Ho incontrato il grande suonatore di tromba Carlo Abarabini (suo padre calzolaio faceva gli scarponi che poi vendeva a mio papà, per il negozio di Via Quarena): pure lui ha svolto il servizio militare nei carabinieri, come suo fratello e mio coscritto Osvaldo.

 

5) Auguri in ritardo a Cesare Fumana, che il 12 marzo ha compiuto 51 anni. Abita a Vallio Terme, è colonna portante di Vallesabbianews ed è orgoglioso di essere alpino. Cesare è un viaggiatore instancabile, ma spesso lo costringo a correggere gli errori che faccio nei miei chilometrici articoli. 

 

Oggi fantastici auguri al simpaticissimo volontario Salvatore Cargnoni, nato il 16 marzo 1960. È una persona meravigliosa, ma non so se la moglie Barbara è d’accordo, eh eh eh! La sua famiglia è originaria di Levrange. Fin da piccolo ha sempre frequentato l’oratorio e partecipato alle attività della parrocchia. Il padre coltivava la terra, un vigneto. Salvatore collaborava con lui ed ha continuato a occuparsi della terra, un brolo, anche dopo la scomparsa del genitore. L’agricoltura, d’altra parte, non è la sua unica passione. Nel mese di maggio di 43 anni fa Salvatore ha sposato Barbara, con lei condivide l’interesse per l’arte, la pittura e l’architettura partecipando alle visite guidate alle città d’arte. I due piccioncini hanno un figlio, Simone, sposato con Clara Bonettini, ed un meraviglioso nipotino, Mattia, di cui sono pazzamente innamorati. 

 

Oggi auguri anche alla mia amica Antonella Pialorsi di Vestone: tra le tante qualità è attrice comica (la mitica Teresa) e poetessa. Ha scritto questa poesia:

“La Primavera

è un soffio di eternità

che abbraccia

la brevità

di un attimo!”

Auguri Anto de Vistù! 


 

Lunedì compie gli anni mio fratello Franco, nato il 17 marzo 1941. Ha lavorato alla Falk di Vobarno, ha svolto il servizio militare per due anni in marina ed ha lavorato nel negozio di scarpe di Gavardo. Nel 1969 ha sposato Piera Nicolini, nata a Nuvolento, con la quale ha avuto due figli: Daniele (che ha sposato Monica Filippini ed insieme hanno due figli, Marta e Pietro) e Stefano, che ha sposato Sandra Moraschetti ed insieme hanno Sofia. Ricordo che il 17 marzo 2000 nostra mamma Caterina è salita in cielo.

Lunedì 17 marzo auguri di cuore a Franca Filisina: con lei ho vissuto molti anni nella mitica scuola di Prevalle, insieme alla maestra Vanna Ferraboli. Ho avuto la fortuna di conoscere il marito Elio Bresciani ed i fantastici figli Simone e Pietro, che le hanno donato meravigliosi nipoti. Auguri di buona vita e salute, Franchina!


 

Martedì augurissimi al mitico don Luca Galvani. È nato il 18 marzo 1993 ed è stato ordinato sacerdote l’11 giugno 2022. Caro don Luca, si vede da lontano che sei un ragazzo d’oro. Abbiamo bisogno di persone che portino speranza, che siano testimoni di pace. È facile volerti bene, lo sai? Hai un sorriso luminoso, e i giovani di Gussago sono stati fortunati ad incontrarti nel cammino della vita. So che sabato 5 aprile sarai attore a Nave nel musical “Romeo + Giulietta”: un sacerdote che interpreta un frate, che meraviglia!

Mercoledì 19 marzo, festa di San Giuseppe e dei papà, triplici auguri.

 

Augurissimi a Guido Lani: nato nel 1957, da bambino ha frequentato la leggendaria colonia di Livemmo, di cui conserva preziosi ricordi. Ha studiato all’ITIS come il suo coscritto Arturo Tebaldini. Ha sposato Marzia Mora, con la quale ha formato una bella famiglia, con le figlie Paola e Marta. Paola, col marito Massimiliano Max Giannoni (stimato professionista nel basket), gli ha fatto il dono di diventare nonno di Tommaso e Filippo. Guido si è sempre impegnato nella politica locale come suo padre Bepi, di cui ha seguito l’esempio di impegno civile per la comunità. È stato nell’Amm.ne comunale sia con il sindaco Gaetano Mora sia con Gian Battista Tonni: di quest’ultimo, quando ci ha lasciati, Guido ha detto: «Ho avuto la fortuna di essere suo amico, per una vita intera. Era un uomo di grande generosità, disponibilità e acume. Si appassionava, era entusiasta delle cose, tutto quello che faceva lo faceva bene».

Guido si dichiara “tuttofare” presso la ditta SG Electronics SRL di Brescia, ma si concede pure il tempo per suonare la pastorella nei “Fà i pastur” con Arturo Tebaldini, Umberto Averoldi, Carlo Ferretti, Enrico Giustacchini, Luigi Grumi, Maurizio Martini, Marcello Podavini, Antonio Polvara e Antonello Salvini. Auguri, grande Guido!

 

Musicali auguri all’amico Beppe Mangiarini, sublime cantore, esperto di musica ed attore del Gruppo Teatrale Gavardese. A volte lo incontro mentre porta la Comunione ad alcune persone impossibilitate ad andare a Messa. Ora Beppe partecipa alle prove del mitico coro “La Faita”: ottimo! Caro Beppe, lo sai che ti ho prenotato per quando ci sarà il mio funerale: la bara sarà coperta da una bandiera bianconera sormontata da un cappello alpino, e sarai tu a cantare con la tua splendida voce!

 

Fantastici auguri a Caterina Filippini, Erina per gli amici: figlia di Virgilio e di Letizia Portesi, la incontravo spesso sotto gli stupendi portici di Piazza Zanardelli, dove c’era il negozio di tessuti del papà. Erina è sorella di Dino (marito di Franca Cavagnini) ed ha sposato Diego, con il quale ha avuto due figli, Paolo e Patrizia. Ora vive a Villanuova, ma il cuore è sempre nella “sua” Gavardo.
 

Ed auguri all’amico Claudio Lauro, nato il 21 marzo, primo giorno di primavera. Con lui ho condiviso l’asilo dalle Suore Orsoline e le Scuole elementari con la maestra Scolari ed il maestro Alberto Grumi. Quando eravamo bambini lo chiamavamo “Ciottolo” (chissà perché…forse per la testa dura? eh eh eh!). Ci recavamo con tanti amici nella Boschetta a giocare, felici e spensierati. Claudio ha sposato Tina (Battistina Cattaneo, sorella della mia amica Cesarina detta Ceci) ed ha festeggiato il 50° di matrimonio il 28 settembre 2024. Insieme hanno formato una bella famiglia con la simpaticissima Claudia (ora professoressa alle medie) ed Andrea. Auguri, “Ciottolo”!

 

Sabato 22 marzo compie gli anni in cielo mia cognata Mariarosa, moglie di Mario Zucchetti. Ci ha lasciati il 4 ottobre 2002: quanto mi manca il suo bel sorriso!

 

Alcuni eventi:

* oggi, domenica, a Villanuova nell’Auditorium Duse ore 16 il Nodo Teatro presenta “Il Gatto con gli stivali” spettacolo per bambini e famiglie, regia di Raffaello Malesci (posto unico € 6,50 adulti e bambini)


 

* oggi a Villanuova nell’Auditorium Garda Sala “E. Duse” ore 20 film “Daratt” per il Cineforum “Pratiche di pace” presentato dall’Ass.ne culturale “larosaelaspina” (ingresso gratuito, info 334.1405014 / larosaelaspina@gmail.com)

 

* lunedì a Villanuova in Biblioteca ore 18 “Creando con Nicole: polipetti e amigurumi” presentazione del libro e dei 12 schemi all'uncinetto, a seguire piccola dimostrazione pratica eseguita da Nicole Zanca

 

* martedì a Toscolano Maderno in Biblioteca ore 20.30 “Adolescenza senza filtri: come capire e sostenere i cambiamenti dei ragazzi” con Sara Anna Dolores, Consulente per l’educazione sessuale e ostetrica (per la rassegna “Genitori al centro”, per prenotare https://fondazioneintro-genitorialcentro24-25.eventbrite.it
incontro gratuito)

 

* martedì a Gavardo in Santa Maria ore 20.30 Lectio di Quaresima “Parole di Speranza”: “Giustizia” con don Mattia Garneri (per le Parrocchie dell’Unità Pastorale “Madre Elisa Baldo”)
 

* mercoledì a Villanuova al Cine-teatro Corallo ore 20.30 film “Il ragazzo con i pantaloni rosa” per “Coltiviamo gentilezza” la proiezione sarà preceduta dalla presentazione del lavoro di Sara Panella, studentessa villanovese di grafica al Perlasca di Vobarno vincitrice di un concorso con il manifesto «Ne basta una», che la Questura di Brescia ha scelto per la propria campagna social contro la violenza di genere (3 € adulti, gratuito per studenti e insegnanti)

 

* mercoledì a Gavardo in Biblioteca ore 20.30 il gruppo di lettura in “La chiave di lettura”: I lettori della galassia alla scoperta dei bibliopianeti nel genere “fantastico” col libro di Neil Gaiman e Michael Reaves “Il ragazzo dei mondi infiniti”

 

* martedì a Roè Volciano in Auditorium ore 17.30 per l’Università del Tempo Libero “Disturbi della memoria. Quando preoccuparsi?” con la Dott.ssa Federica Podda psicologa

 

* mercoledì a Sopraponte all’Oratorio P. G. Frassati dalle 14 alle 16 “Pomeriggio in compagnia” (info Elide 347 8580827)
 

* mercoledì a Gavardo al Centro Sociale dalle 14.30 alle 17 laboratorio del cuoio con il mitico Cisco (info Anna 0365.32522)
 

* mercoledì a Gavardo in Oratorio ore 20 al salone1° piano Torneo di Burraco 4 smazzate: 3 turni Mitchell, pausa con lauto rinfresco, 1 turno danese, 15 € a coppia, iscrizioni: Mariagrazia 3475616298, Mariangela 3467829964, Giovanni 3394996199 (solo messaggi WhatsApp) mi dicono siano già completati i 23 tavoli

 

* giovedì a Soprazocco all’Oratorio S. Luigi Gonzaga dalle 14.30 alle 16 Corso sulla prevenzione delle truffe promosso dall’Amm.ne Comunale e condotto dal Corpo di Polizia locale (info Pierino 340 3332823)

 

* giovedì a Salò in Biblioteca ore 20.30 “Sottocorteccia: un viaggio tra i boschi che cambiano” con Pietro Lacasella e Luigi Torreggiani (per la rassegna del Clun Alpino Italiano)

 

* venerdì a Villanuova al Cine-teatro Corallo ore 20.30 “Parole gentili”, spettacolo di canzoni, racconti, poesie, a cura di Somebody - Teatro delle diversità, con l’attrice Valentina Pescara, con Isaia Mori alla chitarra e canzoni e la partecipazione delle lettrici e dei lettori del gruppo Altavoce

 

* venerdì a Salò nella Sala dei Provveditori ore 20 premiazione ufficiale della seconda edizione del concorso “Brescia Fabbrica Poesia”, concorso promosso da diverse realtà del territorio tra cui Vallesabbianews.it)

 

* sabato a Villanuova per “Coltiviamo gentilezza” in biblioteca “Storie in comune” letture con Barbara volontaria di Nati per Leggere: dalle 10.30 alle 11 per bambini 0-3 anni, dalle 11.15 alle 11.45 per bambini 4-8 anni; alle 14.30 in Piazza Roma “Puliamo Villanuova”, in collaborazione con i volontari di Villanuova Pulita, alle 17.30, lungo la strada di Valverde che sale a Prandaglio, inaugurazione del recupero di una storica fontana, grazie al lavoro di volontari e della ditta Fermont

 

* domenica a Villanuova nell’Auditorium Duse ore 16 il Nodo Teatro presenta “Il califfo cicogna” spettacolo per bambini e famiglie, regia di Raffaello Malesci (posto unico € 6,50 adulti e bambini)

 

* domenica a Villanuova nell’Auditorium Garda Sala “E. Duse” ore 20 film “Green Border” per il Cineforum “Pratiche di pace” presentato dall’Ass.ne culturale “larosaelaspina” (ingresso gratuito, info 334.1405014 / larosaelaspina@gmail.com)

 

Ci sentiamo la settimana prossima, a Dio piacendo. W il Chiese!

maestro John


Nelle foto: 

  1. 1) Mio papà con (da dx) Franco, Rita, mia mamma, Mariangela e Dino

2) L’Associazione Nazionale Carabinieri in festa a Gavardo (dal facebook del Sindaco)

3) Salvatore Cargnoni (a dx con la bandiera) alla Festa dei Fanti del 22 settembre 2024

4) Don Luca Galvani (in basso al centro tra allegre ragazze)

5) Guido Lani (a sx) coi sindaci Tonni e Mora (a dx mio cognato Sergio e Danilo Baronchelli)

6) Il mio grande amico Beppe Mangiarini (ma io portai un po’ di vino…)

7) Erina Filippini (in piedi al centro) col CAI in Valsesia (grazie per la foto all’amica Anna Bendotti)

8) Il mio amico e coscritto Claudio Lauro durante la naja 


 

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