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sabato, 21 dicembre 2024 Aggiornato alle 08:00Lettere

Depuratore del Garda, «Tutti i meriti di noi comitati»

di Redazione

Dalle mobilitazioni dal basso alla mozione Sarnico: i passi per la svolta che ha visto protagonisti i comitati ambientalisti

 

Nei giorni scorsi l’ex consigliere provinciale con delega al Ciclo Idrico, Giovanni Battista Sarnico, in una lettera pubblica spiegava bene quale fosse il clima politico e sociale che portò all’approvazione bipartisan del documento di programmazione che oggi tutti conosciamo come la “mozione Sarnico”.

 

L’ex consigliere spiega bene quale fu il principio alla base della sua mozione, sia politico “la provincia di Brescia si doveva riappropriare del suo ruolo di programmazione e non secondario, riappacificare i territori che dopo il rifiuto opposto ai 60 sindaci da parte di Aato di ridiscutere il progetto, erano sempre più sul piede di guerra con il rischio di dare origine ad una frattura sempre più difficile da sanare più l’iter del progetto Gavardo – Montichiari fosse andato avanti.

 

Non vi è quindi alcun dubbio che la “mozione Sarnico” fu una GRANDE VITTORIA ottenuta da chi, senza se e senza ma e, soprattutto senza padrini e bandiere politiche di parte, aveva portato in piazza l’opposizione al progetto.

 

Una GRANDE VITTORIA come quella ottenuta adesso nell'aver fatto saltare il progetto Gavardo - Montichiari!

 

Una mozione frutto del nostro lavoro tecnico e di piazza e della mobilitazione dei cittadini che videro scendere in piazza prima poche centinaia di persone e poi, man mano che organizzavamo serate ed assemblee, sono diventate sempre di più fino ad arrivare a portare a Gavardo, sul fiume Chiese, con due manifestazioni distinte, oltre 2000 persone, 40 associazioni, 13 sindaci. 

 

La più grossa manifestazione che la Valsabbia abbia mai visto e non sono parole nostre. 

 

Lottammo duramente per fare in modo che nessuno partito potesse mettere il cappello su quella protesta e ci riuscimmo con tenacia e dedizione.

 

Anche aver mandato all'aria il progetto dell'on. Gelmini che era pure riuscita a far nominare un Commissario per imporlo ai territori è una GRANDE VITTORIA.

 

Pensateci bene, abbiamo fatto saltare il progetto e questo grazie alla “mozione Sarnico” di allora che permette oggi di mettere sul tavolo la soluzione di Esenta!

 

Senza quella mozione oggi non ci sarebbe nessuna alternativa plausibile, nessuna!

 

La “mozione Sarnico” non è una mozione raffazzonata e non è assolutamente vero che con Esenta si cade “dalla padella nella brace” e via dicendo, lo dicono tutti i dati e lo dice, dal 2007, anche l’Università di Brescia.

 

Adesso occorre sedersi al tavolo, Sindaci del Chiese e comitati, tutti dalla stessa parte e PRETENDERE che non si ripercorrano nuovamente gli errori del passato.

 

Occorre che si svolgano valutazioni super partes, da parte di Università non coinvolte in passato, per definire quale sia il miglior corpo recettore per i reflui fognari depurati che usciranno dal depuratore di Esenta.

 

Una scelta libera da veti incrociati e che grazie all’individuazione di pochi e chiari elementi di valutazione possa portare ad un risultato accettato da tutte le parti in causa.

 

Utopistico? No, serve solo la volontà per farlo, serve qualcuno che faccia il primo passo.

 

Comitati Gaia, La Roccia e Visano Respira


 

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