Interventi post nubifragi
Le forti piogge del mese di novembre hanno lasciato il segno a Villanuova sul Clisi, dove l’Amministrazione comunale è dovuta intervenire per riparare alcuni danni causati dalle esondazioni di alcuni torrenti e ruscelli, reincanalare dei corsi d’acqua e monitorare in chiave preventiva tutto il reticolo minore che scende dai versanti delle montagne circostanti il paese.
Il punto più critico sul territorio comunale è stato rappresentato dall’esondazione di un rio a Mezzane, la frazione turistico-panoramica di Villanuova, dove l’ostruzione di un grosso tubo di incanalamento nel centro abitato ha causato la fuori uscita dell’acqua sulla strada con il carico di detriti che si portava dietro.
«Abbiamo verificato con i tecnici la situazione – riferisce l’assessore ai Lavori pubblici Paolo Cabra – e abbiamo constatato che il tubo era ostruito con dei rifiuti: uno pneumatico, pezzi di canna fumaria, tronchi di alberi tagliati), materiale sicuramente gettato nel canale e che è stato trascinato negli anni con altri detriti nel tubo, ostruendolo».
Di qui l’intervento per il reincanalamento dell’acqua e il rifacimento del tubo di scolo, che ha comportato uno scavo di otto metri, mettendo in sicurezza la zona per evitare altre esondazioni del canale. Un progetto costato alle casse comunali circa 80 mila euro.
Un altro intervento ha riguardato lo sghiaiatore di via Monte Magno, nella zona di Valverde, dove un piccolo torrentello è uscito dal suo corso naturale. La zona era stata interessata una ventina d’anni fa da una frana, per questo l’area tutta attorno e sovrastante lo sghiaiatore è stata ripulita e il corso d’acqua è stato reincanalato. «Sono state effettuate delle verifiche nella zona sovrastante e la situazione non desta preoccupazione», rassicura l’assessore.
Il lavoro di monitoraggio ha riguardato l’intero reticolo minore, per verificare che i corsi d’acqua non presentino situazioni di pericolo. In particolare la zona dello sghiaiatore di via Pasteur, la zona di Valverde e fra il Milanino e Caneto, dove sorge la santella di Padre Pio.
Questi interventi hanno dato lo spunto a una riflessione; ci dice Cabra: «Certamente le piogge intense, su un terreno che dopo un’estate piovosa non riesce più a drenare l’acqua, mettono a dura prova il territorio, ma dobbiamo constatare che certe situazioni sono causate dalla mano dell’uomo, che con i suoi comportamenti incivili, come l’abbandono dei rifiuti nei canali, va a causare dei danni che altrimenti non si sarebbero verificati».
«Mi corre anche l’obbligo – ci tiene a rendere noto l’assessore – di ringraziare gli operai del Comune che nei giorni dell’emergenza hanno svolto il loro lavoro senza risparmio».